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​L’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, oltre ad essere uno diplomatici più influenti nella politica del nostro Paese, può essere considerato come una sorta di “terzo vincitore” delle elezioni del 4 marzo che hanno visto prevalere due partiti che proprio con Mosca hanno una relazione particolarmente forte. Non sorprende quindi che ​cominci​ proprio​ dalla Lombardia​ a guida Lega ​la liaison prefigurata dal contratto di governo ​a firma Salvini e Di Maio. ​Nell’incontro con il presidente Attilio Fontana ​il rappresentante di Putin ha espresso il plauso della Russia per la nuova fase politica che si sta aprendo in Italia​. Primo punto naturalmente le sanzioni. “Desidero ringraziarla pubblicamente per la posizione che Regione Lombardia ha assunto in tema di sanzioni internazionali contro il nostro Paese e mi auguro che i rapporti commerciali tra queste due realtà possano comunque intensificarsi”. ​Altrettanto naturalmente il governatore lombardo​ ha fatto sponda​: “Da parte di Regione Lombardia ci sono sempre stati rapporti privilegiati con la Federazione Russa e mi auguro che le sanzioni verso il vostro Paese vengano cancellate anche e soprattutto per consentire ai nostri imprenditori di lavorare in Russia, area geografica strategica per sviluppare la propria economia”.

L’ambasciatore Razov ha approfittato di una intervista con il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, Giuseppe De Tomaso, per chiarire in modo diamantino la soddisfazione di Mosca per quanto sta accadendo a Roma. “La Russia è pronta a collaborare con qualsiasi governo italiano, costituito su base democratica. Oggi possiamo constatare che la maggior parte delle forze politiche italiane si schiera a favore di un​ ​dialogo paritario e reciprocamente vantaggioso con Mosca, si rende conto di quanto le sanzioni anti-russe siano dannose anche per l’economia italiana”. Non poteva non manifestare il suo apprezzamento per le figure centrali di questa nuova stagione politica italiana, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, affermando come la dirigenza russa “apprezzi la posizione di quei politici italiani che chiedono di preservare i canali di dialogo con la Russia e ci dispiace quando cedono agli appelli esterni per contenere o punire la Russia. Sarà d’accordo con me che è assurdo applicare con un pretesto artificioso le sanzioni alla Russia e al contempo potenziare la cooperazione con Mosca in diversi ambiti”.

​Frecciatina finale per il rapporto storico con gli Stati Uniti. “La Russia rispetta la scelta del popolo italiano. In osservanza del principio fondamentale della non ingerenza negli affari interni di un altro stato, a differenza di quanto fanno altri paesi, non abbiamo mai imposto o ‘suggerito’ ai cittadini italiani come votare su alcune questioni della vita interna del Paese”. Una beffa per certi versi considerate le accuse di interferenze che tutti i Paesi occidentali rivolgono al Cremlino. Razov però può parlare da vincitore. Nessuno sembra intenzionato a fare polemica.

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