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Pace è fatta, almeno per ora, tra Etiopia ed Eritrea. I leader dei due Paesi africani si sono incontrati domenica scorsa per la prima volta dopo quasi 20 anni e oggi hanno formalizzato un accordo che pone fine allo stato di guerra. La riconciliazione tra il nuovo primo ministro etiope, Abiy Ahmed, e il presidente eritreo, Isaias Afwerki, risolve uno dei conflitti armati più antichi in Africa.

L’accordo include anche il rispetto delle frontiere considerate nell’Accordo di Algeri del 2000, che stipula la decisione della Commissione della Frontiera di Eritrea ed Etiopia come “finale e vincolante”. “Lo stato di guerra tra i due Paesi è arrivato alla fine. Si è aperta la porta ad una nuova era di pace e amicizia”, ha scritto sui social network il ministro dell’Informazione eritreo, Yemane G. Meskel, sulla dichiarazione firmata da Afwerki e Ahmed.

Ahmed è arrivato ad Asmara per dare “un abbraccio fraterno” al presidente Afwerki, secondo le informazioni pubblicate su Twitter dal ministero dell’Informazione di Eritrea, che ha condiviso le immagini dello storico momento. La città ha celebrato la firma della pace con danze e addobbi con bandiere di entrambi i Paesi. Abiy e Afwerki hanno attraversato la capitale tra gli applausi dei residenti. La svolta è arrivata a sorpresa, dopo l’approvazione dell’accordo di pace da parte di Abiy.

I leader di Etiopia ed Eritrea si sono accordati  “per promuovere una cooperazione vicina nelle aree politiche, economiche, sociali, culturali e di sicurezza”, ha spiegato il ministro eritreo. L’accordo stabilisce la riattivazione delle attività di trasporto, commercio e telecomunicazioni tra i due Paesi e “un lavoro congiunto per garantire la pace regionale, lo sviluppo della zona di frontiera”.

Il primo volo tra Addis Abeba e Asmara dell’aerolinea statale Ethiopian Airlines partirà la prossima settimana, secondo il ministro degli Affari esteri etiope, Workneh Gebeyhu. Saranno anche riaperte le ambasciate nelle capitali e si riabiliterà un collegamento telefonico diretto.

Dopo l’Accordo di Algeri del 2000, la commissione decise di concedere all’Eritrea nella divisione geografica la città di Badme, epicentro della guerra, per cui l’Etiopia decise di fare un passo indietro. Con l’arrivo di Abiy al potere lo scorso aprile, il processo di riconciliazione è stato riavviato con successo.

La firma della dichiarazione di pace tra Etiopia ed Eritrea è applaudita da leader africani come il presidente di Kenya, Uhuru Kenyatta, e il presidente del Ruanda, Paul Kagame. Anche il blocco di Paesi dell’Africa dell’Est che formano l’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (IGAD) ha dichiarato che la normalizzazione dei rapporti tra Etiopia ed Eritrea “beneficerà senza dubbi i popoli di entrambi i Paesi e contribuirà alla ricerca di pace e integrazione economica della regione e, pertanto, dell’Africa”.

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