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Ci sono lavori che scontano una pessima fama. Poi però, come per magia, le cose cambiano e la considerazione da pessima diventa buona, persino ottima. È il caso dei cuochi che oggi, con grande deferenza, vengono chiamati chef. Eppure, fino a qualche anno fa, questo mestiere – al tempo stesso creativo e faticoso – non godeva della considerazione che ha oggi. Le sue sorti sono cambiate anche grazie ai talent televisivi, dove i concorrenti e gli spettatori pendono dalle loro labbra per avere un commento benevolo sul vitel tonnè o sui paccheri allo scoglio.

Tra i mestieri in cerca di una diversa considerazione rientra anche il mio: il mestiere del lobbista. Ci hanno chiamati in tutti i modi: faccendieri, traffichini, maneggioni. Invece siamo dei semplici rappresentanti, non di pentole ma di interessi. “Dire cos’è la lobby è molto più semplice di quanto si possa immaginare. Ciascuno di noi, nella sua vita quotidiana, è un po’ lobbista, quando afferma un proprio diritto, un proprio interesse, una propria esigenza” sostiene Michelangelo Suigo, capo degli affari istituzionali di Vodafone Italia, intervistato per la rubrica di Telos A&S Lobby Non Olet.

Siamo tutti dei “quasi lobbisti”, dunque, quando portiamo avanti un interesse, cercando buone argomentazione per difenderlo e alleanze autorevoli per sostenerlo. Attenzione però a non confondere questo ruolo con quello del persuasore. Infatti il lavoro del lobbista professionista, oltre ad essere dedicato esclusivamente ad aspetti regolatori e normativi, risponde anche a interessi economici di organizzazioni e aziende. I maligni direbbero: “c’è chi ci guadagna!”. Sì, certo. E non c’è nulla di male, se gli interessi rappresentati sono legittimi e i guadagni leciti. Lo spiega bene Suigo: per i lobbisti, quelli veri, ci sono le regole, “per i faccendieri c’è il codice penale”.

Noi lobbisti siamo, dunque, brutti, cattivi e pericolosi? Direi di no. Siamo solo esponenti di una professione che ha fame e sete di chiarezza. La rubrica Lobby Non Olet è un piccolo passo. Chissà se un giorno diventeremo chef lobbisti anche noi.

Lobbisti e chef, travolti dallo stesso destino?

Ci sono lavori che scontano una pessima fama. Poi però, come per magia, le cose cambiano e la considerazione da pessima diventa buona, persino ottima. È il caso dei cuochi che oggi, con grande deferenza, vengono chiamati chef. Eppure, fino a qualche anno fa, questo mestiere – al tempo stesso creativo e faticoso – non godeva della considerazione che ha…

Chi è Dario Viganò, il prefetto della segreteria vaticana che si è dimesso

Dopo il caso della lettera di Benedetto XVI, si è dimesso il prefetto della segreteria vaticana per la comunicazione, Dario Viganò. "Il Santo Padre Francesco ha accettato la rinuncia di Mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della segreteria per la somunicazione (SPC)", ha reso noto il portavoce vaticano Greg Burke. "Fino alla nomina del nuovo Prefetto, la SPC sarà guidata dal…

Biagio Agnes, viganò

Perché Dario Edoardo Viganò si è dimesso

Il Papa ha accettato a tempo di record le dimissioni di mons. Dario Edoardo Viganò dalla carica di prefetto della segreteria per le comunicazioni. Dimissioni seguite al pasticcio sulla pubblicazione della lettera “personale e riservata” che il Papa emerito Benedetto XVI gli aveva inviato e che era stata letta solo parzialmente, omettendo le parti in cui Ratzinger criticava il coinvolgimento…

Le dimissioni di Viganò, la riforma e il futuro del suo dicastero. Parla il vaticanista Carlo Marroni

La notizia è stata resa nota nelle ultime ore, il prefetto della segreteria per le comunicazioni, monsignor Dario Edoardo Viganò, si è dimesso dal suo incarico, in seguito alla vicenda che lo ha visto coinvolto nella diffusione, risultata in un secondo momento parziale, di una lettera riservata inviatagli dal papa emerito Benedetto XVI, a commento di una collana di volumi sulla teologia di…

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Nicolas Sarkozy, ancora in stato di fermo a Nanterre, attende che alla fine del suo lungo interrogatorio gli investigatori lo restituiscano alla libertà. Comunque andranno le cose, l’opinione pubblica francese sembra convinta, da quel si sente in giro e da quanto si legge sui giornali, che la sua “stella” è definitivamente tramontata. Si fa strada nella considerazione generale, al di…

Sarkozy e l'accusa dei finanziamenti pubblici dalla Libia. Una resa dei conti?

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Con la Francia rapporti ottimi. Ma quella libica è stata una vicenda oscura. Parla Cicchitto

Con il fermo di Sarkozy, l'intervento militare in Libia si conferma una delle pagine più buie della nostra storia recente. Ora che ci sono in ballo dossier rilevanti come la missione in Niger e l'accordo Fincantieri-Stx, guai però a mettere in discussione il rapporto con Parigi: ogni questione deve essere analizzata singolarmente. Parola di Fabrizio Cicchitto, presidente uscente della commissione…

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Cyber security, l'impegno di Usa e Uk e il ruolo dell'Italia secondo Eisenberg e Morris

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La trattativa politica iniziata il 4 marzo tra le due forze vincenti ma non maggioritarie e quella perdente ma non irrilevante sta ormai maturando, e venerdì misurerà il risultato in occasione della elezione dei presidenti di Camera e Senato. È ovvio, e tutti lo hanno ufficialmente ribadito, che questa prima stazione non implica la seconda, vale a dire la formazione…

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