Skip to main content

Lungi dal compattarsi e dal prendere provvedimenti decisivi, l’Unione Europea si divide sul da farsi di fronte alla disinformazione russa nel Vecchio Continente. È quanto è emerso dal meeting di lunedì a Bruxelles dei ministri degli esteri dell’Unione Europa, durante il quale si è registrata la spaccatura tra un fronte di paesi “falchi” – Croazia, Repubblica Ceca, Gran Bretagna, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania Spagna, Svezia – che invocano ulteriori risorse da destinare a Stratcom, l’organismo comunitario anti-propaganda dell’Unione, e un altro gruppo di paesi riluttanti ad agire per non turbare Mosca e destabilizzare così i tentativi di distensione col Cremlino. Se i primi hanno colto il guanto di sfida levato da Vladimir Putin e intendono reagire, gli altri, secondo un diplomatico sentito da UEobserver, risultano ancora arroccati nella mentalità prevalente di “non far arrabbiare” Sergei Lavrov, il ministro degli esteri russo.

Grazie anche alle notizie d’oltreoceano sul Russiagate e alle prove accumulate dalle Commissioni del Congresso che si occupano delle manipolazioni dei social effettuate da agenti al soldo di Putin per condizionare le presidenziali 2016, la disinformatia russa è entrata prepotentemente nell’agenda di tutti i media e dei governi occidentali. L’ultima a levare un grido di preoccupazione è stata ieri la premier britannica Theresa May, che ha accusato Putin di ricorrere a mezzi spregiudicati per “seminare discordia nel nostro mondo e minacciarne le istituzioni”. Negli ultimi giorni sono emersi i tentativi russi di favorire il voto pro-Brexit, e ieri è venuta a galla una mossa sfacciata: un “troll” russo è entrato in azione subito dopo l’attentato di Westminster dello scorso marzo, diffondendo su Twitter la foto di una ragazza musulmana apparentemente indifferente di fronte al corpo di una vittima dell’attacco jihadista. Tentativo palese di “seminare discordia” aizzando l’opinione pubblica contro la minoranza islamica.

Ma in queste ore si discute anche delle analoghe operazioni condotte dai russi nell’affaire più rovente di questo autunno, il referendum indipendentista catalano. Il ministro degli esteri di Madrid, Alfonso Dastis, lunedì a Bruxelles ha detto che l’intelligence “ha le prove” che i russi hanno utilizzato falsi account social per fomentare il separatismo catalano. “Sappiamo”, ha sottolineato il ministro della difesa spagnolo, Maria Dolores de Cospedal, che “queste operazioni (…) sono state condotte dal territorio russo”. C’è preoccupazione anche in Polonia: il ministro degli esteri Witold Waszcykowski, ha detto che la Russia “sta cercando di usare l’informazione come arma, utilizzando organizzazioni sostenute dallo Stato per piazzare storie false (…) nel tentativo di seminare discordia in Occidente”.

Gran Bretagna, Spagna e Polonia non intendono rimanere supini. I loro ministri degli esteri, insieme ai colleghi di Croazia, Repubblica Ceca, Lettonia, Lituania, Romania e Svezia, hanno approfittato del vertice di Bruxelles per invocare contromisure, chiedendo in particolare lo stanziamento di nuovi fondi per Stratcom. Che al momento è un organismo debole, con uno staff minimo e un bilancio gracile, e uno spettro di attività che copre anche altre minacce come la radicalizzazione islamista. Da qui le pressioni dei nove affinché Stratcom si irrobustisca. La Polonia, che si sente in prima linea contro le azioni russe, ha dichiarato di voler mettere a disposizione dell’organismo i mille uomini della sua unità militare cyber.

A mediare a Bruxelles tra falchi e colombe ci ha pensato l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Federica Mogherini. La quale però, secondo un altro diplomatico sentito da EUobserver, si è sì fatta portatrice della richiesta di destinare più risorse a Stratcom, ma l’ha fatto solo per smarcarsi dalle pressioni del gruppo dei nove. Mogherini, ha evidenziato il diplomatico, è “pienamente consapevole che gli Stati dell’UE non sarebbero mai d’accordo nel pagare fondi supplementari per questo”. Richiamando i 20 milioni di dollari che l’UE destina a progetti di informazione in Nord Africa e Medio Oriente (Open Neighbourhood Programme), la feluca dice che se Mogherini “fosse seria su” Stratcom “avrebbe facilmente potuto movimentare fondi sufficienti all’interno” del suo ministero.

Vi è dunque ragione di dubitare che l’Unione abbia davvero colto la portata della minaccia, e che sia intenzionata a prendere contromisure. Un’altra feluca citata da EUobserver ritiene che ci siano ottime “chance” che le capitali europee rigettino i nuovi fondi per Stratcom. Ed è scettica sulla risolutezza dell’Alto Rappresentante. “Mogherini può ancora sperare”, ha detto il diplomatico, “che i ministri delle finanze uccidano ogni idea che questo tema meriti veramente ulteriori risorse”. Come ha confermato il ministro polacco Waszcykowski, sembra proprio che “alcuni Stati membri non tengano in considerazione la minaccia russa e vogliano focalizzarsi su altre tematiche”.

Come si divide l'Europa sui fondi per Stratcom anti propaganda russa

Lungi dal compattarsi e dal prendere provvedimenti decisivi, l’Unione Europea si divide sul da farsi di fronte alla disinformazione russa nel Vecchio Continente. È quanto è emerso dal meeting di lunedì a Bruxelles dei ministri degli esteri dell’Unione Europa, durante il quale si è registrata la spaccatura tra un fronte di paesi “falchi” - Croazia, Repubblica Ceca, Gran Bretagna, Lettonia,…

Ecco come Anonymous ha attaccato le istituzioni italiane. Fatti e analisi

"Cittadini, siamo lieti di annunciarvi, per il diritto della democrazia e della dignità dei popoli, che siamo in possesso di una lista di dati personali relativi al ministero dell'Interno, al ministero della Difesa, alla Marina Militare nonché di Palazzo Chigi e Parlamento Europeo" recita così il claim propagandistico con cui sabato 11 novembre l'organizzazione hacker Anonymous ha annunciato di aver…

libia

Perché in Libia siamo in un cul de sac. Parla l'analista Michela Mercuri

Carceri dell'orrore con ragazzi, uomini e donne, costretti a vivere in condizioni inumane, derubati, malmenati, violentati e venduti sul mercato degli schiavi. Il Senno di Po, la rubrica di Ruggero Po per Formiche.net, affronta oggi l'orrore dei centri in Libia in cui i migranti vengono trattenuti, amplificato a dismisura dagli accordi con la Libia finanziata per non fare più partire…

Ecco come i vescovi Usa (non) si accordano sull'agenda di Papa Francesco

Jorge Mario Bergoglio sembra avere un problema americano. Così almeno lo interpretano i principali analisti di vicende vaticane dell'intero spettro ecclesiale. L'ultimo segnale di fatica di uno dei principali episcopati al mondo ad accogliere in pieno l'agenda di Papa Francesco arriva da Baltimora. All'assemblea generale della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, i vescovi hanno scelto di non eleggere a presidente…

Vitrociset, ecco che cosa sta succedendo davvero

Di Pietro Di Michele e Fernando Pineda

Ci sono altri potenziali acquirenti di Vitrociset oltre all’imprenditore Antonio Di Murro? È quello che si chiedono in queste ore gli addetti ai lavori dopo notizie e dichiarazioni che si stanno susseguendo da giorni sul futuro di Vitrociset. Vediamo le ultime novità, le ipotesi e gli scenari. LA NOTA DI CAVALLO Qualcuno cerca “risonanza al solo fine di dissuadere eventuali…

Pier Carlo Padoan, Monte dei Paschi, Mps

Ecco i due nuovi condoni fiscali allo studio del governo

E’ ufficialmente ripartita la giostra dei condoni. Anzi, sembra non essersi mai fermata. Dopo due giri di voluntary disclosure, il primo con ottimi incassi e il secondo semi fallimentare, un giro di rottamazioni liti pendenti e due turni di rottamazione cartelle di cui uno ancora in fase di definizione, il governo sta in questi giorni addirittura pensando e strutturando due…

ilaria

Ilaria Capua e lo scandalismo impenitente dei giornali

La virologa romana Ilaria Capua, da un anno alla direzione del centro di eccellenza "One health" dell'Emerging pathogens institute dell'Università della Florida, a Gainesville, è la prima ricercatrice italiana a vincere il premio canadese dedicato a Frank Schofield e assegnato ogni anno dall'Ontario veterinary college. Obiettivo del premio è ricordare il contributo di Schofield ai farmaci per la trombosi che…

Le polemiche politiche sui menù offerti a Donald Trump in Cina, Corea del Sud e Giappone

Donald Trump ha concluso il tour in Asia. È tornato negli Stati Uniti con una serie di accordi commerciali che renderanno non poco all’economia americana: solo in Cina sono stati siglati impegni per circa 250 miliardi di dollari. L’importanza del viaggio in Giappone, Corea del Sud, Cina, Vietnam e Filippine era tale che lo staff della Casa Bianca ha dovuto…

Ecco le conversazioni tra Donald Trump Jr e WikiLeaks pubblicate su Twitter

Donald Trump Jr utilizza Twitter per diffondere gli screenshot relativi ad una sua conversazione con Wikileaks che risale alle presidenziali del 2016. Trump Jr ha reso pubblici i messaggi con l’intento di dimostrare la sua estraneità alle accuse di coinvolgimento nel Russiagate e per criticare l’House Intelligence Committee (una delle commissioni che al Congresso stanno indagando sulle possibili interferenze russe…

Michael Spence

Vi spiego cosa serve all'Europa. Parla Spence (premio Nobel per l'economia)

Non esiste una soluzione univoca per superare i problemi generati dalla globalizzazione. Serve invece un approccio sperimentale che coniughi “un nazionalismo responsabile e i benefici dell'interdipendenza nazionale”. Questa la tesi di Michael Spence, professore alla New York University e premio Nobel per l'economia nel 2001, ospite a Torino del Collegio Carlo Alberto. L'occasione era il convegno Vision Europe Summit, promosso…

×

Iscriviti alla newsletter