Skip to main content

È orrore senza fine a Douma, il sobborgo di Damasco che dall’altro ieri è al centro di un nuovo assedio e di una nuova campagna di bombardamenti da parte del regime siriano e dei russi. Nel furore della battaglia, che vede i ribelli di Jaish al-Islam effettuare l’ultima resistenza nei confronti di forze soverchianti, i governativi avrebbero compiuto un nuovo attacco con armi chimiche, che ha causato oltre cento morti e ferito un migliaio di persone.

L’attacco è stato denunciato dall’Unione di beneficenza delle organizzazioni diassistenza medica e di soccorso (UOSSM), il cui portavoce, Ari D’Souza ha detto che i morti includono “un numero significativo di bambini”. “Molte delle vittime erano donne e bambini”, spiega D’Souza, “e presentavano sintomi consistenti con l’inalazione di gas tossico. (…) Alcune delle vittime hanno presentato i seguenti sintomi: cianosi, schiuma della bocca, irritazione della cornea e l’odore forte di una sostanza simile al cloro”.

“Douma è stata soggetta a intensi strike aerei e la maggior parte della città è distrutta”, ha spiegato ad Al Jazeera Moayed al-Dayrani, un medico volontario. I dottori stanno facendo il possibile per raggiungere e soccorrere tutte le vittime, ma è un compito immane considerate le scarse risorse umane e materiali disponibili. Il presidente della Syrian American Medical Association, Ahmad Tarakji, conferma che la situazione dei soccorsi è drammatica perché a Douma “ci sono pochi medici e uno staff ridotto all’osso”.

Agghiaccianti immagini delle vittime, incluse donne e bambini, sono circolate nei social, diffuse dal Douma Media Centre, un gruppo pro-opposizione. I soccorritori hanno anche postato video che mostrano persone alle prese con i classici sintomi conseguenti ad un attacco con gas.

L’attacco è stato devastante perché, come spiega Tarakji, molte famiglie a Douma sono barricate nei piani interrati per proteggersi dai bombardamenti, e il gas usato nell’attacco è potuto penetrare negli edifici e dirigersi verso il basso, intossicando le persone che vi trovavano rifugio.

A denunciare una situazione dei soccorsi proibitiva ci sono anche gli Elmetti bianchi. Il capo dell’organizzazione, Raed al-Saleh, ha detto che i loro volontari “stanno cercando di aiutare le persone ma tutto ciò che possiamo fare è evacuarli a piedi da un’area all’altra perché la maggior parte dei veicoli sono fuori uso”.

Di fronte all’ennesima provocazione da parte del regime siriano e del suo alleato russo, gli Stati Uniti, tramite la portavoce del Dipartimento di Stato Heather Nauert, hanno alzato fortemente la voce. Nauert ha denunciato l’attacco “orripilante” a danno della popolazione civile, sostenendo che richiede “una immediata risposta della comunità internazionale”. La Russia, secondo la porotavoce, dovrebbe porre “immediatamente” fine al sostegno “incondizionato” al presidente siriano Bashar al-Assad.

Mosca, afferma Nauert ha “violato i suoi impegni” con le Nazioni Unite e ha “tradito” la Convenzione sulle armi chimiche “proteggendo incondizionatamente” Assad. “La protezione della Russia dal regime di Assad e la sua incapacità di fermare l’uso di armi chimiche in Siria mettono in discussione il suo impegno a risolvere la crisi globale e le massime priorità di non proliferazione”, ha detto la portavoce. “La Russia, con il suo incrollabile sostegno al regime, e’ alla fine responsabile di questi attacchi brutali, colpendo innumerevoli civili e soffocando le comunità più vulnerabili in Siria con armi chimiche”.

In Siria l’orrore è senza fine. Il caso di Douma e le responsabilità russe

È orrore senza fine a Douma, il sobborgo di Damasco che dall’altro ieri è al centro di un nuovo assedio e di una nuova campagna di bombardamenti da parte del regime siriano e dei russi. Nel furore della battaglia, che vede i ribelli di Jaish al-Islam effettuare l’ultima resistenza nei confronti di forze soverchianti, i governativi avrebbero compiuto un nuovo…

marshall

Dal piano Marshall ad oggi. La forza della relazione transatlantica secondo il Dipartimento di Stato

Di Aaron Wess Mitchell

Sette decenni fa, gli americani decisero di ricostruire l'Europa dopo la Seconda guerra mondiale. I sei anni di combattimenti seguiti all'invasione della Polonia da parte della Germania nel 1939 hanno lasciato in rovina gran parte del continente europeo. Molte delle città più grandi e famose dell'Europa occidentale erano distrutte. La maggior parte degli uomini dell'Europa continentale di età compresa tra…

La rivoluzione Blockchain e la diplomazia. Il dibattito (italiano) a Washington

L’Italia a Washington vanta il merito di aver declinato per prima e con notevole sensibilità verso il progresso tecnologico un tema di grande attualità come quello delle blockchain in prospettiva istituzionale, organizzando una conferenza nell’ambito dell’iniziativa Digital Diplomacy Series per ragionare sulle ricadute e sulle applicazioni di blockchain nel mondo della diplomazia e nell’attività di governo. L’Ambasciata d’Italia ha, infatti,…

Pubblica amministrazione

Innovare la pubblica amministrazione? È possibile, con una orchestra

Di Stefano Devescovi e Domenico Pugliese

“In Italia l’innovazione si fa da soli”: così scrive l’Istat (Rapporto sulla conoscenza, 2018) quando dichiara che solo il 19,8% delle imprese innovatrici ha attivato forme di cooperazione con altri soggetti, contro un terzo della media europea. E anche se questa affermazione riguarda il mondo delle aziende, il problema di come abilitare l’innovazione interessa, in realtà, tutti i settori. Come…

Multiculturalismo

Sovranismo e multiculturalismo. Il connubio possibile secondo Lopez, prof. Usa

L’integrazione degli immigrati nella società è oramai un tema all’ordine del giorno in gran parte dei Paesi occidentali. La scuola in questo gioca un ruolo determinante. È infatti in aula che spesso gli studenti stranieri hanno i primi contatti con gli autoctoni e con la cultura del Paese di destinazione. Delle sfide che pone l’integrazione sui banchi di scuola si…

Nato golfo muro

Per Trump i dazi contro la Cina possono innescare un effetto boomerang sulle mid-term

North Dakota, Montana, Indiana, Missouri e Florida sono considerati dagli esperti americani gli Stati che risentiranno di più dell’innalzamento delle tariffe commerciali contro la Cina che il presidente Donald Trump vuole come misura dura per riequilibrare l’import/export con Pechino e per sanzionare le pratiche scorrette che i cinesi usano sul mercato. Che le nuove tariffe sarebbero state un’arma a doppio taglio…

usa, siria isis iran, protezionismo, trump, dazi, cina, economisti, singapore

Cari vecchi dazi, nervi d'acciaio tra Trump ed Europa

Trump lo aveva promesso durante la campagna presidenziale: avrebbe introdotto misure protezionistiche per difendere il made in Usa. Durante il suo primo anno di presidenza, la bilancia commerciale statunitense è rimasta però in profondo rosso, con un deficit di circa 500 miliardi di dollari. Un trend che, evidentemente, l’America first di Trump non poteva più tollerare. Dopo la revisione del…

africa, cianciotta

Se l'Africa avanza sul commercio. Con Nigeria e Sudafrica grandi assenti

L'Europa combatte col dilemma Brexit e con le pericolose fughe in avanti dei Paesi approdati a Bruxelles dall'ex-cortina di ferro. Ed è coinvolta in pieno nell'aspra guerra dei dazi scatenata da Donald Trump contro lo spauracchio Cina, che reagisce a modo suo, cioè altrettanto duramente. In questa convulsa epoca segnata da protezionismi, egoismi, muri e separazioni, una lieta sorpresa arriva…

OBOR, cina venezie

L'inizio dell'era del petroyuan e la de-dollarizzazione in Cina

Il dollaro Usa è così importante nell’economia attuale per tre cause primarie: la massa dei petrodollari, l’uso della moneta americana come riserva mondiale, la vecchia decisione di Nixon, nel 1971, di rompere la convertibilità del dollaro con l’oro. La moneta americana è ancora gran parte della composizione dei Diritti Speciali di Prelievo, la “carta moneta” del Fmi. Una quota dal…

Buongiorno mezzanotte, torno a casa Lisa Ginzburg

Lisa Ginzburg torna a casa. Il suo nuovo viaggio raccontato da Cesare De Michelis

Il tema del viaggio riassume uno degli archetipi dell’avventura esistenziale, quando per un verso un’ansia di libertà scioglie i vincoli che pur ci legano alla patria, al luogo d’origine, alla madre terra, nella quale sono cresciute le nostre radici, o per l’altro la lontananza riaccende improvvisamente il rimpianto e ha la meglio il richiamo della nostalgia, l’urgenza di tornare. Lisa…

×

Iscriviti alla newsletter