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L’esecutivo potrebbe decidere il destino di Alitalia prima delle elezioni. Tre le offerte sul tavolo dei commissari Gubitosi, Laghi e Paleari, quella di Lufthansa, ad oggi data per favorita anche dall’Associazione nazionale piloti, di easyJet e quella del fondo americano Cerberus, che potrebbe anche trovare una soluzione condivisa con la low cost britannica, anche se non ha mai presentato un’offerta formale. “Quel che faranno i commissari – ha detto in un’intervista a Radio Capital il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda – è dire quale di queste offerte è la migliore, quindi con chi si può iniziare la negoziazione in esclusiva”. “Io non ho preferenze” ha aggiunto il ministro, e “per me la questione è oggettiva e la valutazione sarà fatta sui numeri”. La negoziazione, come spiegato dal titolare del Mise “riguarderà esuberi, costi per lo Stato e la validità di un progetto industriale dal punto di vista delle connessioni aeree”.

Il ministro Calenda ha poi sottolineato che per Alitalia è stato stanziato dal governo un prestito ponte da 900 milioni, al momento “intonso perché i commissari hanno lavorato molto bene, hanno tagliato molto”. “Ma Alitalia, ha aggiunto, “non può stare da sola perché appena aumenta il prezzo del petrolio o si entra nella bassa stagione, cosa che succederà a breve, brucia soldi”. Lufthansa si è detta pronta ad investire nell’ex compagnia di bandiera 300 milioni di euro, mentre gli americani tra i 100 e i 400 milioni per il controllo del vettore, a patto di avviare una “ristrutturazione” di tutto il perimetro aziendale. Per far questo, Cerberus (che essendo un gruppo Usa potrà rilevare solo il 49%) sarebbe disposto anche a coinvolgere i dipendenti con una partecipazione dell’azionariato. L’intento – era stato dichiarato tempo fa al Financial Times – è quello di “tenere unito il business per salvare una compagnia aerea italiana e non scegliere solo gli asset migliori”.

In attesa di capire quando (se prima o dopo le elezioni) e con chi si tratterà, specie sul fronte degli esuberi (Lufthansa parla di 2mila tagli) e degli aerei in flotta, è spuntata nuovamente l’ipotesi di un ingresso nella partita di Cassa Depositi e Prestiti. L’idea – scrive Repubblica – è quella di una newco, che contenga al suo interno un partner industriale e una presenza non simbolica del ministero dell’Economia, attraverso una delle sue controllate. Un percorso simile a quello dell’Ilva, con Cassa Depositi e Prestiti coinvolta come investitore.

Intanto, la favorita Lufthansa – interessata solo alla parte aviation, come del resto easyJet – ha annunciato di voler assumere oltre 8mila nuovi dipendenti, tra cui 900 piloti e 2.500 assistenti di volo, che arriveranno da Air Berlin, di cui Lufthansa ha acquistato alcuni asset, mentre la low cost britannica prevede di chiudere il 2017, i risultati saranno annunciati a breve, con un traffico in crescita del 9,6%. In aumento rispetto al 2016 anche il tasso di riempimento, al 93%, e la capacità offerta, che sarà pari al 7,8%. Nel solo mese di dicembre, easyJet ha trasportato 5,9 milioni di passeggeri, il 5,5% in più sul 2016. Per il 2018 la low cost prevede di superare i 90 milioni di passeggeri trasportati, grazie anche all’apertura della nuova base di Berlino-Tegel, lasciata libera da Air Berlin.

Alitalia, a breve la scelta del partner e (ri)spunta l’idea CdP?

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