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Le sfide globali richiedono partnership globali. È la lezione appresa dalla pandemia di Covid-19. La cooperazione internazionale nella produzione dei vaccini ne è l’esempio più lampante. È quanto emerso ieri, 20 giugno 2024, in occasione del Forum globale per la sovranità e l’innovazione in materia di vaccini, che ha visto riuniti i leader politici mondiali per lanciare due importanti iniziative e dare il via a una nuova era dell’immunizzazione. Il vertice, che si è svolto sotto la guida del Presidente della Francia, Emmanuel Macron, del Presidente della Mauritania e dell’Unione Africana, Mohamed Ould Ghazouani, e del presidente del Consiglio di amministrazione di Gavi, José Manuel Barroso, ha messo in luce lo straordinario impatto della vaccinazione su scala mondiale e, più in generale, il potenziale ancora in parte inesplorato della collaborazione internazionale. Un momento storico per la salute e la sicurezza sanitaria globale.

NUOVI FONDI PER VACCINI IN AFRICA

L’apertura del Forum ha definito l’ambizione collettiva dell’appello all’azione. Da un lato, Gavi ha annunciato che sta cercando di raccogliere 9 miliardi di dollari per finanziare i suoi programmi vaccinali dal 2026 al 2030. L’obiettivo è chiaro: accelerare i progressi, ampliare l’accesso e salvaguardare la salute e il benessere delle generazioni future. Dall’altro, il Forum ha visto il lancio dell’African vaccine manufacturing accelerator (Avma), un meccanismo finanziario innovativo, progettato da Gavi in stretta collaborazione con i Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa Cdc) che punta a contribuire alla crescita e alla diversificazione regionale della produzione di vaccini in Africa, dove attualmente viene fabbricato solo il 2% di quelli utilizzati. Mettendo a disposizione dei Paesi beneficiari fino a 1 miliardo di dollari nei prossimi dieci anni per acquistare oltre 800 milioni di dosi di vaccini prodotti localmente, l’obiettivo di Avma è arrivare a produrre almeno il 60% delle dosi di vaccino richieste nel continente entro il 2040. “Un passo essenziale – ha dichiarato in apertura il presidente francese Emmanuel Macron – verso un vero e proprio mercato africano dei vaccini”.

SOVRANITÀ VACCINALE

“La salute è una questione di sovranità, al centro del partenariato tra Africa ed Europa” ha commentato Macron. Che ha aggiunto “La salute globale è diventata una questione geopolitica e la cooperazione in campo sanitario è un segno di fiducia reciproca”. Con il lancio della Gavi Investment Opportunity e dell’Avma, la comunità internazionale sta unendo le forze per proteggere il mondo dalle pandemie e rafforzare la sovranità sanitaria africana nella fase di preparazione oltre che in quella di risposta a future pandemie, epidemie e altre emergenze sanitarie. “Ci siamo resi conto che, oltre a gestire la crisi acuta, sarebbe stato fondamentale potenziare la resilienza sanitaria dell’Africa nel lungo periodo – ha dichiarato Jutta Urpilainen, Commissario europeo per i Partenariati internazionali – La nostra missione è stata quella di sostenere gli sforzi africani per produrre prodotti sanitari nel loro continente”. Un elemento distintivo del modello Gavi è la sostenibilità in quanto mira a consolidare la domanda per assicurare prezzi accessibili, chiedendo poi ai Paesi di contribuire progressivamente ai costi in base all’aumento del loro reddito nazionale.

ACCESSO UNIVERSALE ED EQUO

“La recente pandemia dimostra quanto sia essenziale poter contare ovunque nel mondo sull’equo accesso ai vaccini”, ha dichiarato il Vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani. Che ha annunciato la partecipazione dell’Italia all’iniziativa e il contributo del Governo di 150 milioni di dollari per sostenere il progetto delle vaccinazioni, precisando che “come italiani abbiamo già dato un miliardo e mezzo da quando è nato il Gavi”. “È nostro dovere salvare vite umane e rafforzare i sistemi sanitari nei Paesi africani”, ha aggiunto. “Con il sostegno ad AVMA, anche in linea con lo spirito del Piano Mattei, vogliamo che le nazioni africane non siano solo destinatarie di aiuti, ma protagoniste in una collaborazione fra pari per una crescita comune”, ha concluso Tajani. Se la pandemia di Covid-19 aveva già messo in luce l’iniqua distribuzione dei vaccini su scala globale, similmente il recente aumento dei casi di colera in diverse regioni dell’Africa ha sottolineato l’urgenza di incrementare la produzione locale di vaccini. L’obiettivo, dunque, è trasferire la produzione di vaccini in Africa al fine di rafforzare la sovranità del continente nel settore sanitario. “Insieme siamo uniti in una missione per l’equità dei vaccini”, ha aggiunto Jean Kaseya, Direttore generale dell’Africa centres for disease control and prevention (Africa Cdc).

INNOVAZIONE VACCINALE

L’innovazione permea l’intera catena del valore di Gavi. L’adozione di tecnologie all’avanguardia nel processo di sviluppo dei vaccini consente di accelerare l’accesso, aumentare i tassi di immunizzazione e instaurare partnership strategiche con il settore privato. I nuovi fondi sono destinati altresì a sopperire alla carenza dei vaccini che attualmente scarseggiano, come quelli contro malaria, colera ed ebola, ponendosi in linea con l’Agenda 2063 dell’Unione africana, che vede nella ricerca, nello sviluppo e nell’innovazione la chiave per garantire la salute e la prosperità della popolazione africana. Secondo Jutta Urpilainen, Commissario europeo per i partenariati internazionali, “Grazie alla collaborazione e all’innovazione continua, possiamo garantire una salute e un benessere migliori a lungo termine per tutti, senza lasciare indietro nessuno”.

SANOFI: PARTNERSHIP PER I VACCINI ANTIPOLIO

Sanofi e Biovac, azienda biofarmaceutica con sede in Sudafrica, hanno annunciato la loro partnership per la produzione di vaccini antipolio inattivati (Ipv) in Africa. L’accordo è volto a consentire la produzione regionale per soddisfare le potenziali esigenze di oltre quaranta Paesi africani. Questa partnership con Sanofi fa di Biovac il primo produttore africano di IPV nel e per il continente africano. “Vogliamo assicurarci che l’innovazione apportata risponda alle esigenze della popolazione africana – ha aggiunto Thomas Triomphe, Vice presidente esecutivo di Sanofi – per questo continueremo a investire nello sviluppo della prossima generazione di vaccini contro la febbre gialla, una malattia sensibile al cambiamento climatico e che, in quanto tale, necessita di nuovi strumenti”.

VERSO IL PROSSIMO MILIARDO DI VACCINI

Dopo aver contribuito a vaccinare un miliardo di bambini tra il 2000 e il 2020, l’Alleanza punta a vaccinarne un ulteriore miliardo entro il 2030 grazie al sostegno finanziario sia dei donatori che dei Paesi. Secondo Jose Manuel Barroso, presidente di Gavi, “un milione di bambini vaccinati dal 2000 è un risultato incredibile”. “Un bambino che nasce oggi ha più possibilità di festeggiare il suo quinto compleanno di quanto non sia mai accaduto nella storia”, ha dichiarato. Eppure ci sono ancora milioni di bambini che non sono mai stati vaccinati contro nessuna malattia e “altre centinaia di milioni di persone hanno bisogno di accedere a più vaccini”, ha aggiunto Barroso. L’impegno collettivo dell’Alleanza mira a superare gli ostacoli all’immunizzazione, assicurando che anche le comunità più remote ricevano i vaccini essenziali, affrontando le disparità di genere, coinvolgendo attivamente la società civile e affrontando le situazioni di conflitto e migrazione. “Oggi abbiamo una sfida enorme nel comparto della salute globale – ha ribadito Bill Gates – Dobbiamo mantenere l’impegno in questo settore”.

SICUREZZA SANITARIA GLOBALE

“Un problema globale ha bisogno di una soluzione globale ed è per questo che i vaccini sono così importanti”, ha commentato David Cameron, Segretario di Stato per gli Affari Esteri, del Commonwealth e dello Sviluppo. L’Alleanza sta vaccinando un’intera generazione; non solo protegge le persone dalle malattie, ma rende anche il mondo più sicuro, contribuendo alla sicurezza sanitaria globale e alla prevenzione delle pandemie.

VERSO UN FUTURO COLLETTIVO

“Non c’è dubbio che i ritardi nel raggiungere i Paesi e le comunità a basso reddito con i vaccini costino vite umane”, ha dichiarato il capo dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. L’obiettivo non è solo proteggere vite umane ma salvaguardare il futuro collettivo. “Non possiamo permettere che la prossima volta accada la stessa cosa. E ci sarà una prossima volta”, ha concluso Ghebreyesus.

 

 

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