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La giornata di Leonardo è cominciata e finita con un titolo arrivato al traguardo delle 17.30, ora della chiusura della Borsa, con un guadagno dell’1,5%, a 22 centesimi ad azione, dopo aver strappato nel pomeriggio e sfondato il muro del 2%, al termine di una cavalcata che negli ultimi sei mesi ha visto il gruppo della Difesa e dell’aerospazio guadagnare il 40%. Lo stesso giorno decisamente tonico a Piazza Affari, in cui Piazza Monte Grappa ha alzato il velo sui conti semestrali.

Leonardo è arrivata al giro di boa del 2024 con un portafoglio ordini record a oltre 43 miliardi di euro e con book to bill (il rapporto tra gli ordini ricevuti e l’importo fatturato per un periodo specifico, di solito un mese o un trimestre) pari a 1,3x. Confermata, dunque, la guidance 2024, che parla di progressiva crescita di nuovi ordinativi per 19,5 miliardi, ricavi per 16,8 miliardi, in crescita rispetto al 2023 grazie all’apporto dei nuovi ordinativi e redditività in aumento, con Ebitda di 1,4 miliardi, sostenuta dalla crescita dei volumi e dalla conferma di ottimi livelli di redditività industriale nelle principali aree di business.

Tornando ai conti al 30 giugno, gli ordini e i ricavi registrano un deciso incremento, rispettivamente pari al 18,8% (+15,6% rispetto al dato di metà 2023) e al 15,8%, a 8 miliardi, trainati in particolare dai business dell’elettronica per la Difesa e sicurezza e degli elicotteri. Alla crescita dei ricavi si affianca poi un’accelerazione dell’Ebita, che segna la redditività del gruppo, del 17%, portando il Ros (return on sales, ndr) del periodo al 6,3% (6,2% al 30 giugno 2023). Quanto all’utile, il risultato netto ordinario è pari a 189 milioni di euro, (197 milioni nel periodo a confronto) e “risente del maggior carico fiscale del periodo dovuto principalmente alla maggior incidenza delle componenti estere”, si legge nella nota che ha accompagnato il bilancio.

Il risultato netto si attesta invece a 555 milioni di euro (208 milioni nel periodo a confronto), per effetto della plusvalenza di 366 milioni rilevata a seguito della valutazione al fair value della partecipazione detenuta precedentemente nel gruppo Telespazio. Infine, l’indebitamento netto risulta pari a 3 miliardi, più leggero di 600 milioni rispetto a giugno 2023, “grazie al rafforzamento della generazione di cassa del gruppo e alla cessione della quota minoritaria di Leonardo Drs (la controllata americana, ndr) intervenuta nell’ultimo trimestre del 2023″.

I numeri comunicati al mercato hanno comunque lasciato soddisfatto il ceo di Leonardo, Roberto Cingolani. “I risultati del primo semestre mostrano una crescita a doppia cifra sulle principali metriche del gruppo. In questi mesi abbiamo anche raggiunto traguardi importanti nel rafforzamento delle alleanze internazionali assumendo un ruolo attivo nella promozione della Difesa europea”. Il numero uno di Piazza Monte Grappa ha poi sottolineato l’importanza della recente intesa con Rheinmetall, volta alla creazione di una nuova joint venture paritetica che ha l’obiettivo di sviluppare un approccio industriale e tecnologico di respiro europeo nel campo dei sistemi di Difesa terrestre.

“L’accordo rappresenta un’opportunità unica per lo sviluppo della nuova generazione di sistemi di Difesa terrestre”, ha spiegato Cingolani, per il quale nel complesso “procede il consolidamento del core business della difesa grazie all’accelerazione del processo di digitalizzazione e alla razionalizzazione del portafoglio con la cessione di Underwater Armaments&Systems che dà ulteriore impulso alla collaborazione tra Leonardo e Fincantieri, e l’uscita da business non-core quali IIA e Skydweller. La creazione della nuova divisione Spazio posiziona poi Leonardo in segmenti di mercato in forte crescita, mentre acquisizioni mirate rafforzeranno il business della cybersecurity”. Insomma, “il piano di efficientamento è pienamente operativo, con risultati superiori alle attese e tutto questo conferma la nostra chiara direzione di marcia in linea con gli obiettivi del Piano industriale”.

Nei giorni di avvicinamento alla semestrale, diversi uffici studi avevano comunque evidenziato anche l’effetto positivo sul valore di Leonardo da parte delle proprie controllate, a cominciare dalla statunitense Drs, posseduta al 72% dal gruppo della Difesa. Tra questi Deutsche Bank, che aveva motivato proprio con l’aumento di valutazione di Drs e Hensoldt la decisione di alzare da 25 a 26 euro il prezzo obiettivo sulla società, riproponendo la raccomandazione buy.

Leonardo, crescita oltre le attese e Telespazio spinge l'utile. Tutti i numeri

​Il gruppo della Difesa e dell’aerospazio chiude il semestre con un portafoglio di 43 miliardi e con ricavi a quota 8, mentre sul risultato netto impatta la plusvalenza legata alla società di servizi satellitari. Confermata la guidance per il 2024 e a Piazza Affari il titolo decolla

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