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I settori agricolo e alimentare rappresentano oggi, nel loro insieme, ben 30 milioni di posti di lavoro, (il 13,4% dell’occupazione totale) e il 3,5% del valore aggiunto totale nell’economia dei 28 paesi UE.

Per raggiungere gli obiettivi dei prossimi anni, l’UE e gli Stati membri hanno bisogno di politiche ambiziose, politiche che sblocchino il grande potenziale del settore agro-industriale europeo e consentano loro di mantenere il ruolo di primato nel mondo.

LE SFIDE CHIAVE

Garantire l’approvvigionamento alimentare
L’Europa è il maggiore importatore ed esportatore di derrate alimentari, così come ospita le terre coltivate più fertili del mondo intero. Da ciò dovrebbe trarre vantaggio per nutrire la crescente popolazione in Europa e nel mondo intero.

Garantire la sicurezza alimentare
I consumatori europei godono di standard tra i più elevati al mondo in materia di sicurezza alimentare lungo tutta la filiera di produzione, dall’azienda agricola al piatto del consumatore. L’innovazione aiuta a mantenere questi parametri al più alto livello di efficienza e di efficacia.

Creare posti di lavoro e sostenere la crescita
L’Europa può essere competitiva a livello globale, creando posti di lavoro e crescita economica solo se rende attiva l’innovazione, preoccupandosi di mettere in atto i comportamenti più virtuosi ed eliminando inutili appesantimenti normativi e burocratici nel settore agro-alimentare.

Salvaguardare l’ambiente
L’agricoltura è a stretto contatto con la natura e con l’ambiente. I prodotti, le pratiche e le tecnologie innovative sono necessari a rendere il più possibile efficiente e sostenibile l’uso delle risorse naturali.

Far meglio oggi per domani
La filiera agricola ed agroalimentare investe nel futuro, e cerca sempre nuove strade per essere competitiva, produttiva e sostenibile (dal punto di vista economico, ambientale e sociale); il nostro obiettivo è far sì che i consumatori in Europa e nel mondo continuino ad avere accesso a un cibo sicuro, di elevata qualità e a prezzi ragionevoli.

COME FARE?

In un periodo di grandi cambiamenti, che coinvolgono anche l’intera filiera agricola ed agroalimentare, è importante che i decisori, a livello nazionale ed europeo, nei prossimi anni lavorino per:

1) Promuovere l’innovazione

Le tecnologie innovative, i prodotti e i processi produttivi conferiscono un vantaggio competitivo all’Unione Europea e sono cruciali per la filiera agricola ed agroalimentare. Le politiche per questo settore devono essere tese ad ampliare gli strumenti per un approccio innovativo e funzionali a consentire all’Europa di diventare più produttiva, ma in modo sostenibile.
Lanciamo quindi un appello affinché:
– Siano messe in atto politiche di sostegno alla innovazione ed all’adozione di tecniche di miglioramento tecnologico in tutti i campi, rendendo disponibili agli agricoltori le migliori tecnologie ed ai consumatori prodotti sempre più sicuri, sostenibili e di elevata qualità.
– Siano promosse politiche bilanciate, che assicurino il riconoscimento dell’innovazione quale uno dei pilastri delle politiche agricole dell’Unione Europea.
– Si dia sostegno alla ricerca nel settore agricolo ed agroalimentare per promuovere l’innovazione e il trasferimento delle conoscenze in vista di un Europa che usi le risorse in modo efficiente e sostenibile.
– Siano predisposti gli strumenti necessari a promuovere e rafforzare la collaborazione tra la ricerca pubblica e privata nell’ambito dei programmi europei e nazionali.
– Sia garantita una adeguata protezione della proprietà intellettuale, garanzia del ritorno degli investimenti di ricerca ed un adeguato programma di formazione imprenditoriale e trasferimento tecnologico.

2) Promuovere la sostenibilità: lavoro, produttività e uso efficiente delle risorse

La sostenibilità sociale, economica e ambientale è la via migliore verso un settore agricolo ed agroalimentare che sia più produttivo, usi le risorse in modo efficiente e sia amico dell’ambiente. L’integrazione costante di questi obiettivi nelle politiche nazionali ed Europee sarà in grado di assicurare la competitività del settore, la sua crescita e la creazione di posti di lavoro.
Lanciamo quindi un appello affinché:
– Le dimensioni sociali, ambientali ed economiche della sostenibilità siano incluse in modo bilanciato nelle misure politiche.
– Sia promossa la creazione e la protezione dei posti di lavoro nel settore agricolo ed agroalimentare, in particolare per l’occupazione giovanile, una priorità a livello europeo.
– Siano rafforzate le competenze specifiche nelle strutture amministrative ad ogni livello, a sostegno di decisioni basate sulla conoscenza scientifica, pilastro fondamentale delle politiche dell’Unione Europea.

3) La miglior politica possibile: stimolare l’innovazione in un mercato comune senza barriere

L’innovazione ha bisogno di essere stimolata. A livello europeo, come a livello nazionale, si deve dare sostegno alla scienza, alla crescita e all’innovazione e, ciò facendo, dare una spinta agli investimenti e alla fiducia dei consumatori.
L’Europa tutta deve mostrarsi come guida, come area dell’innovazione, migliorando il funzionamento del mercato interno e l’accesso a processi e prodotti innovativi.
Lanciamo quindi un appello affinché:
– Sia garantito il funzionamento e migliorata la reciproca integrazione in un mercato unico.
– Siano ridotte le incombenze burocratiche.
– Siano assicurate le convergenze tra le politiche nazionali, comunitarie e internazionali, rafforzando anche la cooperazione normativa con i paesi terzi.
– Sia facilitato l’accesso al mercato delle tecnologie, dei prodotti e dei materiali di rilevanza strategica per l’innovazione.
– L’evidenza scientifica sia l’approccio relativo ai processi di autorizzazione di tecnologie e prodotti, con procedimenti che siano proporzionati, praticabili, affidabili, a costi ragionevoli e aperti all’innovazione.
– Si promuovano politiche istituzionali che condividano un comune bilanciato approccio all’analisi di rischi e benefici nella valutazione di impatto e nei processi decisionali.
– Si migliorino comunicazione ed educazione del pubblico a cura delle autorità competenti, al fine di rafforzare la fiducia nella valutazione di sicurezza dei prodotti.
– Si faccia ogni sforzo per rafforzare l’autorità della comunità scientifica e del valore di ricerca e innovazione nei confronti della pubblica opinione.
– Si proceda ad una revisione critica, a un riordino, a una armonizzazione e a una semplificazione di tutte le normative del settore.

L’ITALIA PROTAGONISTA DEL CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA

L’innovazione è anche contribuire a riconoscere e valorizzare la cultura agricola ed agroalimentare nazionale, utile anche per diffondere corretti stili di vita e di consumo all’insegna della qualità e dell’eccellenza.  La filiera agricola ed agroalimentare nazionale è parte della “cultura del cibo, della salute e del benessere” che trova ispirazione nei valori materiali ed immateriali della dieta mediterranea.

Una “cultura del cibo, della salute e del benessere” che partendo dai valori materiali della sicurezza e della nutrizione raccoglie, diffonde e valorizza l’immenso patrimonio della tradizione agricola, agroalimentare ed enogastronomica nazionale, partendo dalle sue radici che affondano nelle tradizioni, nel particolare e profondo legame con ogni angolo del territorio nazionale, e nella grandissima capacità del saper fare e del saper trasformare, che hanno sviluppato la continua ricerca dell’eccellenza.

Sono tutti elementi che costituiscono premessa, cornice, parte inscindibile e contesto per esperienze di consumo di eccellenza, creando un modello vincente a livello mondiale. La nostra cultura agroalimentare si riconosce anche nell’ampia gamma delle produzioni che, presentando caratteristiche e peculiarità differenti tra loro, ha nella varietà un ulteriore elemento di valenza e riconoscibilità.

Una cultura del cibo, della salute e del benessere coerente con l’ampio e complesso perimetro tracciato dall’Unesco quando, nel 2010, ha dichiarato la dieta mediterranea “patrimonio culturale immateriale dell’umanità” da sostenere, difendere e diffondere attraverso un approccio educativo nel segno di una più ampia valenza dell’atto alimentare, proposto anche nelle recenti “Linee guida per l’educazione alimentare”, emanate dal MIUR nel 2015.

Innovando continuamente e assicurando la competitività degli agricoltori, dell’industria dei mezzi tecnici (agrofarmaci, fertilizzanti, sementi, compresi servizi e sistemi tecnologici innovativi) e dell’industria alimentare e mangimistica, l’Italia sarà ben in grado di raccogliere questa sfida e continuare a rifornire quantità adeguate di alimenti di alta qualità, ogni giorno ed a prezzi concorrenziali, garantendo al contempo un elevato grado di competitività, oltre che una adeguata garanzia di remunerazione, per tutti gli imprenditori della filiera agricola ed agroalimentare.

 

Di seguito l’elenco delle organizzazioni che hanno sottoscritto il manifesto:

Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi)

Agrofarma (Associazione nazionale imprese agrofarmaci)

Assobiotec (Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie)

Assalzoo

Unaitalia (Associazione filiere agroalimentari italiane)

Confagricoltura

Assitol (Associazione Italiana dell’Industria Olearia)

Assosementi (Associazione Italiana Sementi)

Unionzucchero (Unione nazionale fra gli Industriali dello Zucchero)

Uniceb

Aisa (Associazione nazionale imprese salute animale)

Cia (Confederazione italiana agricoltori)

Assofertilizzanti (Associazione nazionale produttori di fertilizzanti)

 

A questo link il video-intervento del ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, nel corso della presentazione del manifesto alla Camera dei Deputati

(Nella foto la portavoce del manifesto Deborah Piovan)

Innovazione

Perché agricoltura e agroalimentare hanno bisogno di innovazione. Manifesto-appello

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Agricoltura

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