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L’alleanza industriale tra Renault-Nissan e il gruppo cinese Dongfeng potrebbe apparire come una delle normali intese che le case occidentali negoziano con i player locali per sfruttare la forte crescita dell’elettrico nel settore automobilistico cinese (si veda altro articolo in pagina). Ford, Volkswagen, Daimler e Bmw si stanno tutte organizzando con case locali per crescere in questa nicchia. Nei fatti, però, l’accordo Renault-Nissan-Dongfeng è qualcosa di più.

Renault-Nissan è una alleanza basata sulla partecipazione incrociate tra la casa francese e quella giapponese ma nella quale in ultima istanza il principale azionista è lo Stato transalpino. Dongfeng è una delle grandi dell’industria automobilistica cinese. È controllata dal governo di Pechino e dal 2014 è uno dei tre principali azionisti dell’altra grande casa transalpina Psa Peugeot-Citroen, proprio assieme allo Stato francese e alla famiglia Peugeot. Quando tre anni fa Psa era in grandi difficoltà finanziarie i cinesi e l’Eliseo aderirono a un aumento di capitale e ora i tre azionisti principali hanno circa il 13% (mentre lo Stato francese e Dongfeng hanno anche il 19% dei diritti di voto contro il 17% dei Peugeot).

Risulta difficile insomma non ipotizzare il benestare dei governi di Parigi e Pechino all’operazione annunciata ieri. Tanto più che sia l’esecutivo presieduto da Emmanuel Macron sia quello guidato da Xi Jinping sono nei fatti i principali azionisti mondiali del settore auto essendo uno il primo socio di Renault-Nissan (prima società al mondo per numero di vetture vendute nel primo semestre 2017) e Psa (secondo gruppo in Europa) e l’altro l’organismo che in ultima istanza controlla le grandi case cinesi oltre che il regolatore del primo mercato automobilistico al mondo.

Insomma un asse che da solo può determinare gran parte degli equilibri mondiali del settore auto. Senza scordare che Parigi ha da sempre un altro interesse fortissimo nello sviluppo delle tecnologia elettrica nell’auto: ovvero quello della produzione di elettricità a baso costo in virtù della scelta nucleare da sempre portata avanti dall’Eliseo. E non è un caso, sostengono in molti, che proprio Renault (ovvero la controllata storica dell’Eliseo) sia all’avanguardia in questa nicchia.

(Pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)

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