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Che cosa farà Ntv dopo il ritorno di Flavio Cattaneo e Luca di Montezemolo ai comandi della società dei treni Italo nata nel 2006? C’è molta carne al fuoco nel futuro del concorrente diretto di Ferrovie Italiane, reduce da un assaggio di riassetto azionario conclusosi, almeno temporaneamente, con il rientro dell’ex numero uno di Telecom.

COSI’ I SOCI DI NTV

Guardando alla compagine azionaria di Ntv (qui lo schema), la maggioranza (39%) è ancora in mano ai tre soci fondatori, ovvero Diego Della Valle (18%), Montezemolo (12,8%) e Gianni Punzo (8,2%). Un altro 19,7% è invece in mano a Intesa Sanpaolo mentre lo scorso mese di luglio ha fatto il suo ingresso il fondo Peninsula Capital, rastrellando il 13% delle azioni Ntv mentre le ferrovie francesi di Sncf, azioniste dal 2008, sono uscite definitivamente dal capitale cedendo il residuo 1,4%. E Cattaneo?

MANAGER-AZIONSITA 

Cattaneo era entrato come amministratore delegato di Ntv nel febbraio del 2015, anno durante il quale ha messo a punto il piano di ristrutturazione e rilancio che ha portato con l’esercizio 2015 al primo utile operativo della società di trasporto, per poi lasciare l’incarico nell’aprile 2016. Fino a qualche giorno fa Cattaneo deteneva una quota del 2,1% ma l’ultimo board ha deliberato un aumento di capitale di circa 15 milioni di euro (Cattaneo ha lasciato Telecom con 25 milioni di buonuscita in tasca) riservato al manager di Rai e Telecom che ha voluto scommettere parte del bonus Telecom in Ntv dove Cattaneo salirà al 5,1% del capitale.

PIU’ TRENI, PIU’ TRATTE

Fin qui il nuovo assetto di Ntv. Per quanto riguarda i progetti futuri, per Italo nelle prossime settimane si apriranno nuove sfide. A partire dalla flotta, con il rilancio delle attività e l’arrivo nei prossimi 12 mesi del nuovo Pendolino della francese Alstom che permetterà l’utilizzo delle linee sia di nuova sia di vecchia generazione. Un modello innovativo costruito interamente in Italia tra Savignano, Sesto San Giovanni e Bologna. A partire da dicembre 2017, i dodici nuovi Pendolino Alstom, denominati Evo, entreranno progressivamente in funzione ed affiancheranno i venticinque treni Agv, sempre progettati da Alstom, che operano attualmente sulla rete Italo. Per quanto riguarda le nuove tratte, Italo si rafforzerà nei quadranti Nord Ovest-Nord Est, con la Torino Venezia e con l’asse adriatico, fino a Bari.

GARA A DUE PER LA BORSA

Oltre alla crescita della rete, l’altro dossier caldo è la possibile quotazione in Borsa di Ntv. Il 2018, considerata l’impasse dell’Ipo di Trenitalia (qui l’approfondimento di Formiche.net di pochi giorni fa sulla quotazione delle Frecce) potrebbe essere davvero l’anno dello sbarco in Borsa dei treni, pubblici o privati che siano. Ambienti vicini a Ntv confermano come il possibile collocamento sia allo studio del management, ovviamente allo stadio preliminare. Secondo alcune indiscrezioni di stampa Banca Imi (Intesa), starebbe studiando la quotazione di Ntv basandosi su un multiplo di 10-11 volte il margine operativo lordo. Il che significherebbe proporre la società in Borsa a 1,5 miliardi. Allo stesso parametro le Frecce, che hanno in mol di 700 milioni, andrebbero sui listini a 7-8 miliardi.

I CONTI DI ITALO

Anche i conti fanno ben sperare per un pronto interesse degli investitori qualora Italo sbarcasse a Piazza Affari. Ntv ha chiuso il primo semestre con ricavi in crescita, a quota 219 milioni (erano 174 l’anno scorso, +25,5%) e un Ebitda a 65,1 milioni, in rialzo del 54,9% da 42 milioni dei primi sei mesi del 2016.  Mentre il bilancio 2016 ha visto 368,9 milioni di euro di ricavi totali, un ebitda di 96,2 milioni e un utile netto di 28 milioni, a fronte di un debito finanziario netto di 546 milioni, sceso poi a 495 milioni alla fine dello scorso marzo.

Flavio Cattaneo

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