Skip to main content

Preannunciata da qualche indiscrezione nella scorsa settimana ha trovato ampie conferme in questi ultimi giorni l’ipotesi che i principali partiti politici possano trovare un accordo sull’adozione, con qualche modifica, del sistema elettorale in uso in Germania riproponendo, quando ormai sembrava accantonata, la possibilità che si vada a votare in anticipo rispetto la naturale scadenza del mandato dell’attuale governo prevista per la primavera del 2018. La presente nota si propone da un lato di esaminare le principali variabili in gioco e dall’altro di cercare evidenza empirica del presunto effetto negativo rappresentato dall’avvicinarsi di una chiamata elettorale sul mercato azionario.

Come funziona il sistema elettorale tedesco e come potrebbe essere adottato in Italia

modello tedesco in italia

Quali sono i partiti che supererebbero lo sbarramento al 5% in Italia? E quali il 3%?

Sulla base dei ultimi sondaggi questi sono i partiti che supererebbero lo sbarramento al 5%: PD (28.9%), 5 Stelle (28.3%), Lega 12.9%, FI (12.7%). Se la soglia dovesse essere abbassata al 3% come richiesto da Forza Italia, verrebbe superata anche da Fratelli d’Italia (3.9%), MDP (Alfano, 3.3%) mentre Alternativa Popolare (Emilano, 2.8%), SI (Vendola, 2.5%) sarebbero vicini. Considerando che la decisione sull’agibilità politica di Berlusconi dovrebbe essere presa entro la fine dell’anno ma non necessariamente prima della data delle elezioni anticipate, si spiega perché proprio il leader di FI prema (apparentemente senza successo) per un abbassamento della soglia che consenta l’ingresso in parlamento di forze politiche potenzialmente alleate.

Quali sono le date da tenere d’occhio per capire se e quando si andrà al voto anticipato?

Per arrivare a votare a settembre/ottobre il processo di approvazione del nuovo sistema elettorale, così come lo scioglimento delle Camere propedeutico alla chiamata alle elezioni politiche nazionali si deve districare in un dedalo di date che cerchiamo di riassumere brevemente a seguire.
Entro la settimana in corso: la discussione delle linee guida della nuova legge elettorale dovrebbe essere licenziata dal Comitato per gli Affari Istituzionali del Parlamento.

5 giugno: comincia la discussione alla camera. Il primo voto si terrebbe l’ultima decade di giugno con il testo che dovrebbe passare al Senato. Per votare entro il 15 settembre come vorrebbero i 5 stelle la legge dovrebbe passare entro il 24 giugno.

Tra fine Giugno e fine Luglio: la legge viene emendata in Senato. In seguito viene rinviata alla Camera per l’approvazione definitiva entro la fine del mese. La legge è formalmente approvata. Alcuni leader politici parlano però di approvazione entro il 7 luglio.

Inizio di Agosto: vengono sciolte le Camere e le Elezioni possono tenersi tra 45 e 70 giorni dopo. Quindi le date più probabili per il voto potrebbero ragionevolmente essere tra il 24 settembre e il 22 ottobre. Per arrivare al voto al ritorno dalle vacanze d’Agosto quindi tutto il processo dovrebbe essere particolarmente rapido. Ammesso che tutto fili liscio quindi, le date tra fine settembre e fine ottobre sono le più probabili.

Altre date significative. La prima in ordine temporale è l’11 giugno data in cui si terrà una tornata elettorale locale che darà indicazioni interessanti in termini di peso dei singoli partiti e degli schieramenti. Altre date a cui tutti guardano con interesse nel monitoraggio di questo processo sono il 15 settembre oltre la quale scattano i 48 mesi di permanenza per i parlamentari alla prima legislatura e quindi per il percepimento del vitalizio. A tal proposito tuttavia va osservato che anche qualora le Camere fossero sciolte prima del 15 settembre il vitalizio molto probabilmente potrebbe scattare ugualmente in quanto le Camere sciolte restano in regime di prorogatio (come stabilito dall’ articolo 61 della Costituzione), in virtù del quale le assemblee continuano a esercitare i loro poteri fino a quando non si riuniscono le nuove.

Una data invece molto significativa è il 15 ottobre che è il giorno entro il quale deve essere presentata la legge di stabilità. Quest’anno la legge finanziaria si presenta particolarmente ostica. Deve essere approvata infatti una manovra di circa 20 miliardi di euro necessari per il rispetto del Patto di Stabilità. In assenza di una manovra adeguata scatterebbe la clausola di salvaguardia che prevede l’incremento automatico dell’IVA a partire dal primo gennaio 2018 che passerebbe dal 22 al 25% con evidenti effetti depressivi sui consumi. La discussione nell’ultima parte dell’anno della legge finanziaria spiega il perché non si è mai andati a votare sinora in autunno in quanto questo delicato passaggio non rappresenta certo un “goodwill politico” spendibile al momento del voto ancor meno se deve essere particolarmente severo. Andando a votare anche alla prima data probabile, il 24 settembre, e considerata la necessità di prendere qualche giorno per la formazione del governo è veramente difficile che il nuovo Parlamento vari una finanziaria “originale” nei tempi previsti.

Quindi nelle considerazioni alla base dell’opportunità di andare a votare anticipatamente, lo scoglio della legge finanziaria è indiscutibilmente il più importante. Non va trascurato il rischio che la costituzione di una coalizione di governo si riveli essere più complicata del previsto. Sulla base dei sondaggi e applicando il metodo tedesco corretto all’italiana i seggi sarebbero ripartiti come segue: PD 227 seggi, 5 stelle 212 seggi , LN 92 seggi, FI 90 seggi, altri partiti “minori” 9 seggi. Quindi sulla carta sarebbe possibile solo una grande coalizione PD, FI e altri partiti “minori”che avrebbe però una risicata maggioranza a 326 voti su 630.

modello tedesco, mercati

Come funzionerà in Italia il modello elettorale tedesco

Di Massimo Saitta

Preannunciata da qualche indiscrezione nella scorsa settimana ha trovato ampie conferme in questi ultimi giorni l’ipotesi che i principali partiti politici possano trovare un accordo sull’adozione, con qualche modifica, del sistema elettorale in uso in Germania riproponendo, quando ormai sembrava accantonata, la possibilità che si vada a votare in anticipo rispetto la naturale scadenza del mandato dell’attuale governo prevista per…

israele

Cosa cambierà con il prossimo trasferimento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme

Dopo il clamoroso ritiro dagli accordi sul clima di Parigi del 2015, Donald J. Trump sta forse preparando un’altra mossa incendiaria, relativa stavolta al trasferimento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme? La risposta è no. In sintonia con quanto hanno fatto i suoi precedessori Clinton, Bush e Obama, ieri l’amministrazione Trump ha prodotto un atto burocratico che rimanda di…

È  I.S.I.S. la vera minaccia per il rating delle pmi italiane

Più o meno dal 2012, tutti  i grandi gruppi bancari italiani si sono progressivamente dotati, sotto le pressioni della Vigilanza, di sistemi di rating avanzati al fine di erogare il credito alle aziende su basi più oggettive. Oltretutto, la Vigilanza ha preteso che questi rating interni, una volta adottati, non intervenissero solo nella concessione del credito, ma incidessero anche su…

La Merkel ospita il premier cinese, a poche ore dalla decisione di Trump sul Clima

Oggi a Berlino c'era in visita il primo ministro cinese Li Keqiang, che ha avuto un pranzo di lavoro con la cancelliere Angela Merkel. L'incontro ha un valore simbolico e politico, perché arriva a cinque giorni dalla chiusura di un G7 in cui tutti i membri hanno dimostrato insofferenza nei confronti dell'America di Donald Trump. Che il traino occidentale americano possa essere…

Pietro Parolin

Ecco tutti i primi sbuffi vaticani contro le mosse di Trump su clima e ambiente

“Smacco per il Vaticano”. “Sgarbo al Papa”. Da uno dei più stretti collaboratori di Jorge Mario Bergoglio al quotidiano della Conferenza episcopale italiana arrivano sacre randellate alle annunciate mosse di Donald Trump che alle 3 di oggi – ora di Washington, le 21 in Italia – annuncerà la sua posizione sugli accordi di Parigi sul clima. Mentre i vescovi Usa…

Perché c'è troppo allarmismo sul no di Trump all'accordo di Parigi. Parla l'ex verde Filippini

Donald Trump ha scritto su Twitter che oggi, giovedì 1 giugno, farà un importante annuncio sul clima. Tutti i giornali concordano sul fatto che il presidente degli Stati Uniti romperà gli indugi e recederà dall'accordo di Parigi, siglato nel 2015. L’accordo sul clima si poneva l'obiettivo di ridurre le emissioni per limitare il surriscaldamento globale e per essere efficace necessitava…

offerte_adsl

Tre offerte adsl e fibra per piccole e medie imprese di Giugno 2017

In un mondo sempre più interconnesso e digitalizzato, non c’è impresa che possa permettersi di rinunciare ad una connessione internet rapida ed efficiente. Per questo tutte le compagnie di telefonia prevedono pacchetti specifici per le aziende, con diversi servizi per facilitare e velocizzare il lavoro quotidiano. Le proposte sul mercato sono tante, e trovare la miglior offerta adsl business può…

La guerra americana al Califfato di Raqqa vuol creare problemi ai russi, dicono da Mosca

Mercoledì la marina russa ha lanciato quattro missili da crociera Kalibr, due dalla fregata lanciarazzi "Admiral Essen" e due dal sottomarino "Krasnodar", in Siria. Le due unità navali si trovavano nel Mediterraneo, e il comando centrale russo dice di aver avvisato Turchia, Stati Uniti e Israele (oltre che il governo siriano), del lancio, che ha avuto come obiettivo alcune postazioni dello…

mercati, Theresa May, Brexit, Gran Bretagna

Ecco come Theresa May rischia di perdere le elezioni in Gran Bretagna

L’ultimo sondaggio di YouGov non lascia dubbi: i laburisti continuano a colmare il gap con i Tories, e Jeremy Corbyn si sarebbe portato a 3 punti da Theresa May a una settimana dal voto dell’8 giugno. Il tutto sembrava impensabile quando la premier aveva annunciato la sua intenzione di sciogliere la Camera dei Comuni per ottenere il mandato popolare sulla…

Se i governi guadagnano facendo debiti

La buona notizia è che il fabbisogno netto di prestiti dei paesi Ocse è stabile in questi 2017, quotando circa 1,7 trilioni, che sono millesettecento miliardi, al livello del 2016. Altrettanto buona è che la montagna di debito sovrano che si accumulata finora è stabile anch’essa, pure se in leggero aumento, ed è vista raggiungere i 42,2 trilioni nel 2017…

×

Iscriviti alla newsletter