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Credo di poter dire che il lavoro che abbiamo impostato in questi anni a sostegno dell’avanzamento degli strumenti concreti di innovazione e di sviluppo in campo agricolo e agroalimentare stia segnando, per fortuna, una stagione nuova di attenzione e di rilancio del settore primario come pilastro fondamentale di riferimento anche per il futuro del nostro modello di sviluppo, per il futuro dei nostri territori.

Sapete benissimo che attorno all’esperienza agricola e agroalimentare italiana si può giocare un fattore di grande competitività nello scenario internazionale. Questa può essere davvero una delle strade concrete che noi dobbiamo praticare per costruire un’idea nuova dello sviluppo dei nostri territori, delle nostre comunità. Esistono, ovviamente, diverse questioni fondamentali che vanno affrontate. Bisogna continuare a insistere perché il terreno della competitività, delle esperienze agricole e agroalimentare italiane si consolidi sempre più: gli elementi di produttività, la redditività stessa delle attività, deve essere in qualche modo maggiormente rafforzata e tutelata. Abbiamo filiere che hanno, per fortuna, fatto grandi passi in avanti. Abbiamo però anche esperienze che fanno ancora fatica. Il tutto in un contesto molto particolare, quest’anno piuttosto duro. Innanzitutto per la grande questione che abbiamo affrontato: dalla siccità alle calamità abbiamo obiettivamente vissuto mesi molto duri per il comparto agricolo e agroalimentare, e di questo dobbiamo tener conto. Ma a maggior ragione, proprio perché siamo di fronte a cambi di scenari, anche dal punto di vista climatico-ambientale, il terreno dell’innovazione, degli investimenti in tecnologie e in sostenibilità è il terreno fondamentale per noi, in particolare quando riusciamo a concretizzare alcune misure e alcuni interventi di sostegno alla piccola e media impresa familiare agricola e agroalimentare. Ci siamo posti degli obiettivi importanti nel lavoro che abbiamo fatto fino a qui, in particolare quello di avanzare con un progetto strategico che leghi agricoltura e innovazione sempre di più.

Abbiamo studiato alcuni strumenti importanti derivanti da Industria 4.0, in particolare facendo un focus fondamentale sull’agricoltura di precisione e su tutti gli strumenti che possono aiutare lo sviluppo tecnologico in campo agricolo. L’obiettivo fondamentale è quello di fare in modo che nel giro di qualche anno l’Italia diventi uno dei Paesi guida in ambito europeo per lo sviluppo delle tecnologie legate all’agricoltura di precisione. Ci siamo posti anche un obiettivo quantitativo: arrivare al 10% della superficie agricola italiana coltivata anche grazie alle tecnologie legate all’agricoltura di precisione. Bisogna insistere su questo, bisogna affrontare il grande tema dei dati in agricoltura. Per fortuna attraverso il CREA, il nostro centro di ricerca nazionale, stiamo sviluppando in particolare un lavoro strategico specifico proprio sull’utilizzo dei big data in agricoltura, perché anche per noi sarà fondamentale trattare meglio e sempre di più le informazioni e i dati per sviluppare sostenibilità e competitività nelle produzioni, nei cicli produttivi e nelle attività produttive.

L’ultima grande questione che vorrei citare è legata in particolare alla cooperazione in campo agricolo, in primis sul fronte mediterraneo. Lavorando sempre di più perché questa cooperazione, questa nuova frontiera di cooperazione con alcuni Paesi dell’aerea mediterranea, si sviluppi proprio attraverso l’innovazione, le tecnologie e gli investimenti in particolare legati proprio alla innovazione dei modelli produttivi e all’implementazione degli strumenti tecnologici, in particolare in quei modelli agricoli. Da questo punto di vista credo che sia fondamentale richiamare qui il progetto PRIMA. È un progetto di cooperazione alla ricerca in campo agricolo, sviluppato in particolare sotto la presidenza italiana del semestre europeo qualche tempo fa, oggi arrivato alla sua prima fase operativa e concreta. È un progetto molto consistente finanziato con fondi europei in maniera adeguata, un progetto che può vedere l’Italia guidare una parte fondamentale di questo lavoro di cooperazione agricola nell’area mediterranea e quindi essere, fino in fondo, il Paese che assolve a una funzione vera, interessante e fondamentale di sviluppo della cooperazione in ambito tecnologico, in ambito innovativo, in particolare pensando a quei modelli agricoli e alla connessione che c’è tra lo sviluppo e l’avanzamento di quei modelli agricoli e il consolidamento di un quadro di coesione, di sicurezza, di maggiore dignità delle condizioni di vita in tante parti di quei Paesi, di quell’area in particolare al sud del Mediterraneo, che sappiamo essere strategica e fondamentale per noi e per l’Europa. Di tutto questo spero che ci sia la possibilità di parlare prossimamente con voi e con altri per fare il punto della situazione ed evolvere i nostri impegni sempre più, per avanzare sempre di più lungo questa rotta.

 

A questo link il testo del manifesto “Cibo per la mente: le sfide del sistema europeo. Come liberare il potenziale produttivo dell’agricoltura e dell’industria alimentare nell’Unione Europea”.

A questo link il video-intervento del ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, in occasione della presentazione del manifesto alla Camera dei Deputati.

A questo link l’intervento del ministro della Pubblica istruzione, Valeria Fedeli, in occasione della presentazione del manifesto alla Camera dei Deputati

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