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Dimissioni ai vertici dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali che fa parte del dipartimento Pari Opportunità della presidenza del Consiglio. Il direttore dell’Unar, Francesco Spano è stato convocato ieri in tarda serata a Palazzo Chigi dalla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, dopo le polemiche innescate da un servizio della trasmissione Le Iene, che domenica aveva denunciato l’erogazione di 55mila euro ad associazioni gay tra le cui attività ci sarebbe anche quella di ospitare la prostituzione.

IL COMUNICATO DI PALAZZO CHIGI

In serata il comunicato di Palazzo Chigi, che annuncia le dimissioni di Spano e precisa: «Le dimissioni vogliono essere un segno di rispetto al ruolo e al lavoro che ha svolto e continua a svolgere l’Unar contro ogni forma di discriminazione. La Presidenza del Consiglio, per quanto non si ravvisino violazioni della procedura prevista e d’accordo con il dott. Spano, disporrà la sospensione in autotutela del Bando di assegnazione oggetto dell’inchiesta giornalistica, per effettuare le ulteriori opportune verifiche. I relativi fondi, comunque, non sono stati ancora erogati».

COSA SCRIVE REPUBBLICA

Spano rivendica la correttezza della procedura con cui i fondi erano stati assegnati, poiché l’associazione è regolarmente iscritta al registro dell’Unar dal 2014 e il finanziamento era stato erogato a un progetto che aveva come cofirmatario anche l’Università La Sapienza. “Vero anche – aggiunge la cronaca di Repubblica – che sotto la stessa sigla associativa, come si verifica con facilità su internet, si trovano circoli di genere molto diverso, e da un solo sito si arriva in pochi passaggi sia all’attività culturale, sia al club con annessa dark room ed evento “men naked” cioè “uomini nudi”.

LA BIOGRAFIA DI SPANO

Francesco Spano dalla fine dello scorso anno è il nuovo direttore dell’Unar, l’ufficio antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio dei ministri. Nato a Pisa nel ’77, Spano è un avvocato, in passato ha collaborato con l’allora ministro dell’Interno Giuliano Amato e negli anni si è occupato molto di pluralismo religioso e culturale prima di approdare alla Fondazione MAXXI di cui è stato segretario generale. Tra gli incarichi precedentemente svolti anche quello di responsabile per le politiche per il dialogo interculturale per l’Istituto italiano per l’Asia ed il Mediterraneo (2012-2013), di docente per il Master in Culture e mediazione, dell’Università La Sapienza di Roma (2001-2013) e di Diritto ecclesiastico e Diritto, politica e religioni presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Siena. Negli anni ha portato avanti diverse attività di consulenza giuridico-legislativa specialmente sui temi legati all’Immigrazione ed all’integrazione, alla tutela delle minoranze culturali e religiose ed alla bioetica per il gruppo del Partito democratico presso la Camera dei deputati (2007-2012) e all’ufficio delle Nazioni unite contro il crimine (Unicri) dal 2006 al 2011.

LA VERSIONE DI SPANO

“La decisione di dimettermi l’ho presa ben prima di andare a Palazzo Chigi. ma la mia non è un’ammissione di responsabilità», ha detto Francesco Spano oggi a Repubblica. difende il suo operato. È vero che ha la tessera di quel circolo?, ha chiesto il quotidiano. Risposta: «Non ho capito come è successo. Potrei aver fornito i miei dati per l’ingresso in un locale di tutt’altro tipo, ma associato a quel circuito». Conclusione di Spano: «Questa squallida vicenda mi ha tolto la passione che questo lavoro merita. Quando si ha a che fare tutti i giorni con la sofferenza delle persone ci vuole una dedizione totale e mi ha fatto piacere che la sottosegretaria Boschi mi abbia ribadito la sua stima. Non ci sarebbero comunque state le condizioni per rimanere, ma ci tengo a ribadire che sono convinto di aver agito in totale correttezza. Subito dopo l’intervista delle “Iene”, il 3 febbraio, sono andato a denunciare alla polizia che avevo avuto notizia di attività illecite in alcuni locali”.

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