Skip to main content

“Nessuna novità inattesa. Le dimissioni di Azzi non sono un fulmine a ciel sereno. Erano nell’aria da tempo. La giustificazione? La mancata realizzazione del gruppo unico. In verità si parla già di un incarico pronto ai vertici della holding di Iccrea. E l’elezione di dell’Erba era scontata, non c’era nessun altro candidato”. Così commenta, anonimamente, un esponente del mondo delle Banche di credito cooperativo le dimissioni di Alessandro Azzi da presidente di Federcasse e l’elezione al suo posto di Augusto dell’Erba.

I SEGNALI

Qualche segnale di una imminente successione bisognava coglierlo già a novembre quando, nel corso di un incontro con la stampa, l’allora presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, aveva messo in discussione la sua permanenza alla guida dell’associazione. “O tutti uniti oppure sono pronto a lasciare”, era il messaggio di fondo emerso dalla conferenza. D’altronde sogno del gruppo unico, riunire quasi 400 tra casse rurali e Bcc sotto un unico cappello (quello di Iccrea), era già svanito da tempo. Ora c’è da chiedersi in che misura abbia pesato sulla scelta di Azzi di rassegnare le dimissioni, il fallimento del disegno unitario caldeggiato dalla Federcasse targata Azzi (in sella alla federazione dal 1991).

IL DIVORZIO

Al netto delle parole di circostanza contenute nella lunga nota diffusa nel pomeriggio di ieri dall’associazione del credito cooperativo, laddove si parla di “rammarico personale” per l’aver sciupato  l’opportunità “che era ad un passo di diventare il terzo gruppo bancario italiano e il primo per apporto di capitali interamente italiani”, la verità è che la spaccatura con le casse trentine hanno avuto un peso determinante sulla decisione di Azzi. Che, a onor della cronaca, già nel 2015 aveva annunciato di voler rimettere il mandato una volta completato il riassetto del credito cooperativo. “Certo che la scissione interna alle Bcc è stato il motivo principale del suo addio”, confidano a Formiche.net ambienti vicini al credito cooperativo. “Quando 100 istituti, tra casse e Bcc e senza considerare il terzo polo delle Raiffeisen altoatesine, decidono di andare per la loro strada, è ovvio che qualcosa cambia all’interno della cooperazione. Non è solo un disegno che fallisce, ma anche un cambio di vita per molte banche. E questo Azzi lo ha percepito”.

IL RUOLO DEL CREDITO EMILIANO

Attenzione, la diaspora tra le Bcc non è l’unico fattore che ha giocato in favore di un ricambio ai vertici di Federcasse. Nelle stanze del credito cooperativo si mormora che le polemiche seguite al salvataggio del Banco cooperativo emiliano, ora confluito in Emilbanca, per opera del Fondo di garanzia delle Bcc, il paracadute da 400 milioni chiamato a intervenire in situazioni di criticità, presieduto da Augusto Dell’Erba, vicepresidente di Federcasse (ora al posto di Azzi). Molti istituti, tra cui la Cassa trentina, non avrebbero digerito il salvataggio della banca coi loro denari (il fondo è alimentato da tutte le 370 Bcc), alimentando così la tensione creatasi all’indomani della spaccatura coi trentini. Operazione resa ancor più insopportabile, una specie di manovra con la regia di Federcasse, viene confidato, anche dal fatto che il presidente di Emilbanca è Giulio Magagni, presidente di Iccrea, la banca che nelle mire di Federcasse avrebbe dovuto aggregare l’intero credito cooperativo.

INDISCREZIONI E SCENARIO

Resta da capire come si muoverà la Federcasse dell’era post-Azzi. Il timone è stato affidato dunque a Dell’Erba, avvocato, presidente della Cassa Rurale di Castellana Grotte, della Federazione Puglia e Basilicata delle Bcc e del Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Ma, come già detto, a capo di quel Fondo di garanzia regista dell’operazione Banco cooperativo emiliano-Emilbanca, dopo l’addio (polemico) di Rainer Masera. C’è però chi giura che il mandato a Dell’Erba sia pro-tempore e che un nuovo presidente arriverà a costituzione dei diversi poli cooperativi ultimata. “Una volta che Cassa centrale e Iccrea avranno ultimato i loro percorsi, ci sarà una nuova elezione”, assicura una fonte. Lo scenario è plausibile: è vero che le Bcc del Nord-est se ne sono andate per la loro strada, ma non per questo sono uscite dalla Federcasse. Un conto è il riassetto del credito cooperativo, un conto è la rappresentanza associativa. E infatti poche settimane fa lex presidente della Federazione delle Cooperative Diego Schelfi ha ricevuto la delega dall’attuale presidente Mauro Fezzi come rappresentantedella Cooperazione trentina all’interno di Federcasse. Dunque Trento potrà dire ancora la propria.

Bcc, ecco perché Azzi ha lasciato la presidenza di Federcasse a Dell'Erba

Di Michele Arnese e Gianluca Zapponini

"Nessuna novità inattesa. Le dimissioni di Azzi non sono un fulmine a ciel sereno. Erano nell'aria da tempo. La giustificazione? La mancata realizzazione del gruppo unico. In verità si parla già di un incarico pronto ai vertici della holding di Iccrea. E l'elezione di dell'Erba era scontata, non c'era nessun altro candidato". Così commenta, anonimamente, un esponente del mondo delle…

Vi racconto come si scalda a bordo campo Mark Zuckerberg

Forse per le enormi incognite e i conseguenti timori che suscita, appare trascurato il dato che il trionfo di Trump segna una sconfitta per il partito repubblicano, oltre che per quello democratico. L’aggravamento delle fratture socio-economiche provocate dalla crisi esplosa nel 2008, ha determinato in Europa l’insorgere di nuove formazioni politiche definite con malcerta approssimazione populiste. Negli Usa non è arrivata…

Inauguration Day, chi ci sarà (e chi non ci sarà)

È arrivato l’Inauguration Day. Oggi 20 gennaio il presidente eletto Donald Trump si insedierà alla Casa Bianca. In prima fila, ci sarà l’ex candidata del Partito Democratico, Hillary Clinton. La notizia era stata pubblicata inizialmente dal sito Politico, provocando lo stupore dell’opinione pubblica. Dopo aver perso, nonostante il numero maggiore di voti popolari, chi si aspettava che l’ex segretaria di…

Cosa dicono gli ex anglicani sulla comunione ai divorziati risposati

C'è un altro no netto alla presunta svolta liberal prodotta da Amoris laetitia su matrimonio, famiglia e sacramenti. Un no periferico ma dalle conseguenze significative anche in prospettiva ecumenica. È quello degli anglicani tornati in comunione con Roma. Un no alla comunione ai divorziati risposati scritto in una lettera ai suoi sacerdoti dal vescovo Steven Lopes (in foto), alla guida…

Mattarella, voto, Alto Adige elezioni

Perché la rottamazione dell'Italicum è inevitabile

Prima di due puntate tratte dall'articolo "Le disavventure dell'Italicum e la Corte costituzionale" pubblicato dalla rivista Federalismi.it e scritto dal professor Vincenzo Lippolis, ordinario di diritto costituzionale italiano e comparato presso l'Università degli studi internazionali di Roma. Venuto alla luce dopo un parto molto travagliato - una questione di fiducia considerata liberticida dalle opposizioni - l'Italicum appare destinato a morire…

Come cambieranno i rapporti Usa-Israele con Trump. Parla Arbib (Jerusalem Foundation)

Non ci sono dubbi: lo Stato islamico è presente in Israele e l’attentato dello scorso 8 gennaio, dove un camion si è lanciato contro la folla uccidendo quattro soldati e ferendone altri 17, è stato compiuto secondo le stesse modalità delle stragi compiute a Nizza e Berlino. Quella condotta da Isis in Israele non è solo una guerra contro lo…

Barbagallo

Il terremoto, le iene e gli sciacalli

Le iene hanno un olfatto molto sviluppato grazie al quale riescono a percepire la presenza di una carogna o di sangue fresco a centinaia di metri di distanza. Le iene sono inoltre abilissime a osservare il volo degli avvoltoi per individuare le carcasse d'animali morti. Anche alcuni politici si comportano come le iene e trovano sempre qualche talk show che consente loro…

Ecco come bombardieri strategici Usa hanno colpito Isis in Libia

Gli Stati Uniti la scorsa notte hanno colpito alcune strutture utilizzate dallo Stato islamico in Libia, a 45 chilometri a sud di Sirte. A compiere l'attacco sono stati due B2, bombardieri strategici a lungo raggio che sarebbero partiti direttamente dalla Whiteman Air Force Base in Missouri. La notizia, diffusa per primi dalla CNN, è diventata ufficiale quando uno statement del Pentagono e…

Silvio Berlusconi, guido bertolaso

Terremoto, nevicate, soccorsi. I consigli (e le bacchettate) di Guido Bertolaso

"Non è possibile prevedere i terremoti, ma le previsioni meteo esistono. Sapendo che ci sarebbero state queste grosse nevicate bisognava far arrivare prima di questo maltempo nelle zone a maggior rischio, colpite già dai terremoti, tutti quei mezzi che avrebbero potuto consentire la migliore circolazione possibile anche in condizioni di estrema criticità". Non usa giri di parole Guido Bertolaso, ex…

David Di Castro: il leader emerge, non si impone

Spesso si definisce un'organizzazione o un'azienda innovativa solo perché opera in settori nuovi, o considerati tali dai media. Ma è un errore perché anche in tanti settori ‘tradizionali’ ci sono aziende e organizzazioni che fanno innovazioni di processo, di prodotto o dell'offerta. E dietro a tutte queste innovazioni, ci sono donne e uomini che amano il proprio lavoro. Persone che…

×

Iscriviti alla newsletter