Skip to main content

L’Ucraina rimane centrale nelle discussioni del G7. E la joint declarations rilasciata dai Ministri dei Trasporti riunitisi a Milano dall’11 al 13 aprile, in cui un intero paragrafo è destinato alla questione del Paese impegnato nel conflitto con la Russia, ne è solo l’ultima riprova. Date le pesanti distruzioni causate dal conflitto che perdura da oramai più di due anni, la ricostruzione dell’Ucraina viene definita dai Paesi del G7 come “una priorità fondamentale, a partire dalle prime misure di recupero”. Nel documento viene anche sottolineata l’intenzione di proseguire con la collaborazione a stretto contatto con le autorità ucraine, le istituzioni europee e le istituzioni finanziarie internazionali attraverso la Piattaforma di coordinamento dei donatori multi-agenzia per l’Ucraina.  Specificando al contempo l’importanza che hanno tutte le iniziative bilaterali in questo settore.

Tra gli obiettivi prioritari la ricostruzione del sistema dei trasporti ucraino e la su integrazione con le infrastrutture europee. “Ribadiamo il nostro sostegno al potenziamento della connettività transfrontaliera, comprese le infrastrutture, i sistemi e le procedure transfrontaliere pertinenti, per costruire catene di approvvigionamento resilienti al di là dei suoi confini, in linea con la rete di trasporto transeuropea, integrando anche la rete di trasporto ucraina e moldava attraverso lo sviluppo di nuovi collegamenti ferroviari a scartamento nominale standard europeo” si legge nel comunicato.

Dove vengono elogiate le diverse iniziative intraprese per garantire continuità e resilienza alle supply chain globali, come il Corridoio marittimo ucraino del Mar Nero e il Programma dell’Ocse per l’Ucraina, o ancora le solidarity lanes europee, considerate anche come un vettore per l’integrazione dell’Ucraina e della Moldavia nell’area di trasporto europea e come una porta d’accesso permanente al mercato unico dell’Unione. “Queste iniziative sono essenziali per la sicurezza alimentare globale e per l’economia ucraina”.

Richiamandosi alla Dichiarazione ministeriale sui trasporti del G7 del 2023, viene anche riaffermato il sostegno alla prevenzione di operazioni illegali nel settore marittimo da parte della cosiddetta flotta “ombra”, come i rischiosi trasferimenti di petrolio da nave a nave in mare aperto che comportano significativi rischi ambientali. “Esortiamo gli Stati costieri, gli Stati di bandiera, gli Stati di approdo e le altre parti interessate ad attuare le raccomandazioni di questa risoluzione e a prevenire le operazioni illegali nel settore marittimo da parte della ‘flotta oscura’ o ‘flotta ombra’”.

Ma anche l’aspetto economico legato al commercio del petrolio non viene trascurato, rimarcando l’importanza di rispettare il tetto del prezzo del petrolio per il greggio e i prodotti petroliferi russi trasportati via mare, promosso dalla Coalizione per il tetto dei prezzi, composta dal G7, dall’Australia e dalla Nuova Zelanda. “Il tetto al prezzo del petrolio ha lo scopo di limitare le entrate russe che potrebbero altrimenti essere utilizzate per finanziare la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, mantenendo al contempo i flussi petroliferi globali e proteggendo la sicurezza energetica”.

Il comunicato si chiude con l’impegno dei Paesi membri a partecipare alla ricostruzione di sistemi di trasporto sostenibili, intelligenti e sicuri in Ucraina, seguendo il principio del “ricostruire meglio”, poiché tali sistemi sono ritenuti fondamentali non solo per ripristinare l’economia del Paese e il benessere dei suoi cittadini, ma anche per ripristinare la connettività dei trasporti internazionali a vantaggio del commercio globale e delle supply chain.

Dal Mar Nero alla connettività. Il G7 si schiera di nuovo con l'Ucraina

Nel comunicato congiunto rilasciato al termine del summit del G7 infrastrutture svoltosi a Milano, un intero paragrafo è dedicato all’Ucraina. Il G7 si impegna a promuovere la ricostruzione del Paese invaso da Mosca, così come a rispettare le sanzioni e il diritto internazionale

L’inclusione che esclude. Perché non ci interroghiamo sulla classe sociale? Scrive Laudadio

La distanza tra le classi sociali sta diventando sempre più ampia. In particolare, è assente dal dibattito italiano “la classe sociale d’origine”. Eppure, numerosi studi hanno dimostrato che tale variabile ha un impatto significativo, tra i maggiori, sulle traiettorie di carriera. tra gli adolescenti americani cresce la preferenza per una società più egualitaria e più giusta. Mi piace questa speranza in un mondo così, dove la classe sociale non è il miglior predittore del destino di una persona. L’opinione di Laudadio

La maggioranza degli italiani vuole il nucleare pulito. E il governo ci pensa. Cos'hanno detto ad iWeek

Il 51% degli italiani voterebbe favorevolmente, in caso di referendum, per la costruzione di centrali nucleari di nuova generazione. Il governo ci sta pensando, spiega il titolare del Mase, Pichetto Fratin mentre Salvini si prende l’impegno di portare il dossier in Cdm. Per Urso la scelta del nucleare riguarda anche la “certezza di approvvigionamenti per il nostro Paese”

Attenzione ai lupi solitari dopo l’attacco iraniano. Il punto al Viminale

Convocato il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica dopo l’attacco iraniano contro Israele. Riflettori puntati anche sui flussi migratori irregolari per intercettare soggetti potenzialmente pericolosi

I Typhoon inglesi e il gas nel Mediterraneo. Perché Cipro è strategica

Non solo guerra, l’isola da un decennio ha un peso specifico preciso che si ritrova alla voce energia. Prima che vi fosse la crisi di Gaza data dall’attacco del 7 ottobre scorso, Cipro, Israele, Grecia e Usa erano in procinto di assumere una decisione definitiva sullo sfruttamento dei giacimenti di gas presenti nel Mediterraneo orientale

Cosa può succedere all’Europa senza gli Usa? Gli scenari di Iiss e Csis

La fine della pax statunitense potrebbe aprire un nuovo momento per il continente europeo, che fino all’arrivo di Washington aveva vissuto principalmente secondo dialettica di conflitto

Il G7 Trasporti cerca la via per la transizione green. Ecco come

​Dalla riunione dei ministri a Milano esce un chiaro impegno per un progressivo abbandono dei fossili, un uso intelligente del territorio e per una spinta alle ferrovie

Perché due alti funzionari Usa sono in Cina, dopo gli incontri con Giappone e Filippine

Due alti funzionari dell’amministrazione Biden viaggiano in Cina per mantenere aperto il canale di contatto, dopo gli incontri di alto livello ospitati alla Casa Bianca con gli alleati Giappone e Filippine – e criticati dalla Repubblica popolare. La comunicazione Pechino-Washington continua (con nuove visite in arrivo)

Ecco perché le imprese italiane resistono alle tempeste. Il rapporto di Intesa

​La pandemia non ha mandato al tappeto i distretti industriali del made in Italy, che hanno saputo aggirare anche la crisi tedesca e le tensioni in Medio Oriente, molto più di quanto non abbiano saputo fare le imprese di altri Paesi. Ecco cosa scrivono gli economisti di Intesa SanPaolo nel sedicesimo rapporto annuale sull’economia e la finanza dei distretti industriali

Cyber e dipendenze strategiche (dalla Cina). Cos’ha deciso il G7 Trasporti

I ministri dei Sette, riunitisi sotto la presidenza di Salvini, hanno evidenziato sul versante delle tecnologie la necessità di lavorare “per garantire standard elevati per le nostre catene di approvvigionamento”

×

Iscriviti alla newsletter