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Non è ancora chiaro se Poste Italiane si stia tirando a lucido prima della vendita delle azioni ancora in mano pubblica o se il piano di cessione verrà del tutto abbandonato. Fatto sta che il recente riassetto societario di Postecom, l’acquisizione del 15% di Sia e la gara per Pioneer, il colosso del risparmio gestito, insieme alla Cassa depositi e prestiti e ad Anima potrebbero far fare alla società quotata presieduta da Luisa Todini e guidata da Francesco Caio quel salto di qualità tanto atteso viste le performance degli ultimi anni registrate dal servizio universale, tra i rami di attività strutturalmente in perdita, che viene sistematicamente colmato dai risultati raggiunti dai servizi finanziari. Ecco tutti i dettagli.

COSA CAMBIA PER POSTECOM

Il 12 settembre scorso il consiglio di amministrazione di Poste Italiane ha approvato il progetto di scissione e fusione inerente l’operazione di riassetto societario di Postecom, la società presieduta da Vincenzo Pompa e guidata da Giuseppe Dallona, interamente controllata dalla stessa Poste Italiane, specializzata nella progettazione, sviluppo, gestione e integrazione di servizi digitali, soluzioni e tecnologie multicanale.

Secondo quanto riportato dal sito ufficiale di Postecom l’operazione prevede la scissione parziale di Postecom in favore di Postel, anch’essa interamente controllata dal gruppo di Caio, e la successiva fusione per incorporazione di Postecom in Poste Italiane.
La scissione riguarda “il ramo di azienda attraverso il quale la società gestisce le attività di propria competenza connesse alla partecipazione di Postecom in Patenti Via Poste, (“Consegna e recapito delle patenti oggetto della gara di appalto indetta dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti) e nel Consorzio Poste Motori.

“In particolare, – si legge sui documenti ufficiali – la scissione permetterà a Postel di valorizzare e integrare il proprio posizionamento attraverso il rafforzamento delle proprie competenze in materia di stampa su supporti plastici, e di gestione di portali web per l’erogazione dei servizi online”, e di accrescerre “l’efficacia commerciale sui clienti grazie anche al possibile ampliamento del portafoglio di offerta”. L’operazione avrà efficacia a decorrere dal 1° aprile.

I NUMERI DI SIA

L’ultima novità nel settore della digitalizzazione dei pagamenti e delle transazioni è l’acquisizione del 15% di Sia, società leader nel business della monetica, dei pagamenti e dei servizi di rete. Nel dettaglio l’accordo prevede il trasferimento a Poste Italiane di una partecipazione azionaria in Sia Spa da Fsi Investimenti Spa, fondo di Cdp. L’investimento complessivo di Poste è pari a 278 milioni di euro, ed equivale ad una quota del 30% di Fsia Investimenti, società che detiene il 49,5% di Sia, posseduta al 100% da Fsi Investimenti, a sua volta controllata da Cdp Equity attraverso una partecipazione del 77%.  Nel 2015 Sia ha gestito 3,9 miliardi di transazioni su carte e bancomat movimentando circa 2,8 miliardi di euro. Per quanto riguarda i servizi istituzionali, oltre 100 intermediari finanziari hanno effettuato 41,7 miliardi di transazioni.

COME PROCEDE LA GARA PER PIONEER

Nel settore dei servizi finanziari Caio è pronto a rilevare Pioneer insieme alla partecipata Anima (di cui detiene il 10% del capitale) e al suo azionista di riferimento, la Cassa Depositi e Prestiti che di Poste detiene il 35 per cento. Per conquistare Pioneer, il colosso del risparmio gestito con oltre 220 miliardi di asset in gestione messo in vendita da Unicredit. I termini per la presentazione delle offerte non vincolanti sono scaduti il 19 settembre scorso, mentre per quelle vincolanti si dovrà attendere ottobre. Il gruppo guidato da Jean Pierre Mustier punta a incassare almeno 3 miliardi dalla vendita. UniCredit, dopo il cda di giovedì scorso a Monaco, ha scremato la lista dei soggetti interessati all’acquisto di Pioneer Investments ammettendone quattro alla data room. Si tratta, secondo Reuters, di Poste Italiane, Generali, Amundi e di una compagnia assicurativa estera che una fonte identifica in Axa. Nessun commento dai soggetti interessati.

 

Come cambierà Poste Italiane con Sia e Pioneer

Non è ancora chiaro se Poste Italiane si stia tirando a lucido prima della vendita delle azioni ancora in mano pubblica o se il piano di cessione verrà del tutto abbandonato. Fatto sta che il recente riassetto societario di Postecom, l’acquisizione del 15% di Sia e la gara per Pioneer, il colosso del risparmio gestito, insieme alla Cassa depositi e…

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