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Il ministro per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha partecipato a un convegno organizzato dal comitato “Basta Un Sì UK” all’Imperial College di Londra. Nella convinzione che la riforma costituzionale costituisca un’occasione irripetibile per l’Italia Boschi ha sottolineato che “la scelta non è fra questa riforma, con le sue imperfezioni, con i suoi limiti, e un’altra riforma che ciascuno di noi ha in testa. Perché non c’è un’altra riforma. La scelta è tra questa e lasciare le cose come stanno”.

Non sono mancate frecciate alla minoranza interna del Pd, in particolare verso “chi ci sta dicendo che se diciamo no oggi non c’è problema, perché tra un anno, qualcuno dice addirittura sei mesi, c’è un’altra riforma, non solo non ci ha detto qual è quest’altra riforma, ma sono le stesse identiche persone che per trent’anni le riforme non le hanno fatte e non hanno mai trovato un punto d’accordo su come cambiare le cose”.

Secondo il ministro Boschi, la riforma della Costituzione servirà a recupera il rapporto di fiducia fra istituzioni e cittadino “perché se un cittadino sente la frustrazione di esercitare un diritto di voto che poi però non serve a individuare un rappresentante che è in grado di incidere, di dare delle risposte, difficilmente avrà voglia di partecipare democraticamente perché magari avrà la falsa idea che non conti niente, che non importa”.

Il ministro ha poi negato che ci possa essere un “effetto Trump” sull’esito del referendum dal momento che il quesito su cui gli italiani sono chiamati ad esprimersi il quattro dicembre è “molto italiano” in quanto deciderà il futuro istituzionale del loro paese. In ogni caso è impossibile dire a priori quale schieramento potrebbe essere favorito dalla vittoria di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, sempre che un effetto ci sia, appunto.

Sollecitata da una domanda del pubblico la Boschi ha ammesso che la personalizzazione del referendum del 4 dicembre è stata un errore, ma che la rotta è stata corretta mesi fa e che entrambe le parti hanno fatto una valutazione che andava oltre il contenuto. Infatti anche il Comitato per il No avrebbe fatto la sua parte nel personalizzare la consultazione contro il governo.

Secondo Boschi la principale colpa del governo è stata andare contro l’immobilismo: “Sapete cosa ci hanno consigliato quando siamo arrivati al governo?”, ha chiesto, prima di aggiungere: “Il consiglio principale è stato: non fate niente, se volete durare tanto non fate niente perché meno cose fate, meno siete attaccabili, meno scontenti create e vedrete che andrete avanti per anni, anni e anni. Noi questo buon consiglio non lo abbiamo ascoltato, abbiamo fatto esattamente l’opposto”.

Infine ha attaccato i principali esponenti politici del comitato per il No, affermando che mentre il governo ci mette la faccia “io non ha sentito dire nessuno che se per caso vince il sì va a casa”. Più che il bene del Paese questi cercano solo un’occasione per tornare al centro della scena politica, da cui l’irruzione del governo Renzi li avrebbe scalzati.

Boschi alla fine non ha risposto a chi le chiedeva che di spiegare cosa farà il governo nel caso di vittoria del No.

Maria Elena Boschi

Che cosa ha detto Maria Elena Boschi a Londra del referendum

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