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E’ l’acquisizione più costosa di sempre per Microsoft, e la terza più cospicua della storia hitech: comprando LinkedIn per 26,2 miliardi di dollari il colosso informatico fondato da Bill Gates ha messo a segno una maxi operazione che riapre i giochi sul mercato M&A. Che cosa ne pensano gli analisti?

PER LINKEDIN ERA ORA DI VENDERE. MICROSOFT HA FATTO BENE A COMPRARE?

Microsoft ha pagato LinkedIn 196 dollari per azione, il 50% di più del suo prezzo venerdì scorso, 26 volte più dell’Ebitda. Follia? Bloomberg fa notare che il Ceo Satya Nadella potrebbe invece aver concluso un affare: in realtà ha pagato LinkedIn il 28% in meno di quanto valeva nel 2015 (con azioni al prezzo record di 271 dollari). Entrate che deludono, modello di business che non convince: LinkedIn è passata da valutazioni boom a una fonte di grattacapi per top manager e investitori. Ottima mossa vendere.

Microsoft però ha fatto bene a comprare? Per il commentatore hitech Robert Cyran di Cnbc resta qualche dubbio: LinkedIn ha problemi crescita, la sua reputazione è stata colpita dalla massiccia intrusione che ha determinato il furto di credenziali di milioni di utenti, molte delle sue feature sono considerate irritanti. Microsoft sta pagando una cifra esorbitante e trarre valore dal suo investimento non sarà facile.

Tra l’altro, Microsoft ha alle spalle una serie di grandi acquisizioni dall’esito deludente, osserva Time, come aQuantive, Skype e Nokia, e su Barron’s, Roger McNamee, veterano degli investimenti hitech, afferma che non è detto che gli utenti di LinkedIn si riverseranno su Office 365 come spera Microsoft. “Questi mega-deal non funzionano mai”, sentenzia.

Anche il Financial Times si esprime con qualche scetticismo, paragonando l’acquisto di Microsoft a quello di un privato che compra una casa tutta da ristrutturare in un quartiere non proprio elegante o centrale. LinkedIn è molto usato, ma piace veramente? Funziona? La crescita è passata dal 45% dell’anno scorso al 20% previsto di quest’anno, e non si vedono utili. “Non sorprende che LinkedIn voglia vendere”. Ora il compito di Microsoft sarà tradire la promessa di mantenere l’autonomia di LinkedIn e trasformarlo da cima a fondo.

OTTIMISMO A WALL STREET

Se la stampa è scettica, a Wall Street prevale invece l’ottimismo: per Mark May e Walter Pritchard di Citi, Microsoft ha fatto la scelta giusta perché può proficuamente integrare i suoi prodotti con quelli di LinkedIn. Anche per Brent Thill di Ubs, Microsoft sta seguendo una strategia corretta, arricchendo le sue applicazioni e legando i prodotti di LinkedIn a strumenti Microsoft come Delve, Office 365, Power BI. Tuttavia, per Thill, Microsoft non è abile a far funzionare bene i grandi merger (vedi: Nokia).

Victor Anthony di Axiom Capital Management dà un sì convinto all’accordo, sicuro che Microsoft farà da motore alla nuova crescita di LinkedIn, che ancora ha solo una penetrazione del 20% nelle grandi imprese e che ha grandi chance di successo in Cina, al contrario dei competitor. “Questa acquisizione rafforza il passaggio di Microsoft da azienda del software per computer a fornitore di servizi su cloud”, ha commentato Brian Pitz di Jefferies.

Microsoft ha fatto centro o flop comprando LinkedIn?

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