Skip to main content

C’è un modello nel mondo al quale l’Italia deve guardare. E’ quello olandese, primatista nel campo delle privatizzazioni, delle liberalizzazioni, dunque della concorrenza. Il tutto con grande beneficio per i consumatori e delle loro tasche. La suggestione è emersa oggi nel corso di un dibattito organizzato dall’Istituto Bruno Leoni presso la residenza romana dell’ambasciatore dei Paesi Bassi cui hanno partecipato esperti, parlamentari e i vertici dell’operatore postale olandese Nexive, principale competitor di Poste in Italia. Obiettivo? Analizzare i principali settori dove le liberalizzazioni e l’ingresso dei privati hanno portato a un miglioramento per gli utenti, nonché a un drastico calo tariffario. Porti e Poste su tutti.

(QUI TUTTE LE FOTO DELLA PRESENTAZIONE)

POSTE, QUANTO COSTA LA (SCARSA) CONCORRENZA

Le Poste olandesi, PostNL, sono ormai private dalla metà degli anni Novanta, dopo un processo di privatizzazione durato dieci anni. Non solo. Nei Paesi Bassi il livello di liberalizzazione ha raggiunto livelli altissimi, con la contemporanea presenza sul territorio di player di primo piano come Tnt Express e la stessa Nexive. Una scelta che, secondo il pensatoio liberista Bruno Leoni, che ha redatto un report per analizzare il caso Olanda, ha pagato. Una tabellina, pubblicata a metà del libro, riporta per esempio le tariffe che i cittadini di alcuni Paesi europei devono pagare per usufruire dei servizi. In Italia, spedire una lettera da 20 grammi costa 70 centesimi. Molto più che in Olanda (58 centesimi), Regno Unito (64), Germania (59) e Francia (58). Idem per le missive più pesanti e per i pacchi, dove l’Italia è superata solo dalla Svezia.

RISERVA LEGALE, NULLA DA FARE

E pensare che fino a poche ore fa dal Senato sarebbe potuta arrivare una ulteriore spinta alle liberalizzazioni, con la fine anticipata della riserva legale sugli atti giudiziari di cui Poste godrà fino al giugno del 2017. Alcuni senatori della commissione Industria, dove da pochi giorni è ripreso l’esame del ddl concorrenza, avevano chiesto l’anticipo del del termine a gennaio. Ma il governo, Tesoro e Sviluppo Economico, hanno raccontato a Formiche.net diversi parlamentari, hanno fatto muro alla fine, respingendo in blocco tutti gli emendamenti.

(TUTTI GLI SCATTI DELL’EVENTO)

QUELLA “MANONA” PUBBLICA CHE FRENA I PRIVATI

All’incontro organizzato dall’Istituto Bruno Leoni diretto da Alberto Mingardi hanno partecipato come relatori il giornalista Mario Sechi e Daniele Capezzone, membro della commissione Finanze della Camera ed esponente di Conservatori e Riformisti. Capezzone ha dato una sua personale lettura della situazione. Dietro le liberalizzazioni a singhiozzo ci sarebbe la tentazione dello Stato a mantenere il controllo di certi settori, oppure entrarvi se necessario. Capezzone ha in questo senso citato l’esempio del Fondo Atlante, udi cui fa parte con una quota anche Poste Vita, controllata di Poste Italiane. “A volte sembra che certe realtà non possano essere privatizzate perché c’è quella manona pubblica che si allunga sull’economia e su alcuni dei suoi settori in crisi”, come quello bancario.

PRIVATIZZARE ANCHE I PORTI?

L’analisi del Bruno Leoni si è soffermata poi su un altro esempio di libero mercato. Quella dei porti. L’Olanda, che vanta alcuni degli scali marittimi più importanti al mondo (come Rotterdam), vanta la presenza di operatori e compagnie private in quasi tutti i suoi porti. Risultato, hanno fatto notare gli esperti, anche a fronte di un calo globale dei traffici marittimi, i volumi e gli introiti degli scali olandesi sono rimasti pressoché costanti. Anche in Italia, che di porti ne ha molti ma che negli ultimi anni non hanno certo goduto di ottima salute, sarebbe auspicabile una tale operazione. Lo ha auspicato lo stesso direttore generale dell’Istituto, Alberto, ricordando un po’ sarcasticamente come “l’Italia non deve andare in giro per il mondo a cercare questo o quel modello, basta guardare a quelli in Europa, come l’Olanda, sicuramente molto digeribile”.

(TUTTE LE FACCE DI SECHI E CAPEZZONE)

Alberto Mingardi

Modello Olanda per poste e porti?

C'è un modello nel mondo al quale l'Italia deve guardare. E' quello olandese, primatista nel campo delle privatizzazioni, delle liberalizzazioni, dunque della concorrenza. Il tutto con grande beneficio per i consumatori e delle loro tasche. La suggestione è emersa oggi nel corso di un dibattito organizzato dall'Istituto Bruno Leoni presso la residenza romana dell'ambasciatore dei Paesi Bassi cui hanno partecipato esperti,…

Cosa fa l'Italia in Libia fra Serraj e Haftar

Da Repubblica, attraverso l'inviato Vincenzo Nigro, è arrivata martedì un'altra importante conferma su ciò che tutti ormai sapevano da tempo: ci sono soldati italiani in Libia, e si trovano sia a Misurata che a Bengasi ( di Bengasi per primo ne parlò il Foglio a metà aprile). La questione politica interna alla crisi libica è stata più volte ricordata, perché…

Metalmeccanici, tutti i dettagli sul muro contro muro sindacati-Federmeccanica

Un incontro cominciato male e finito peggio. Così è andata ieri mattina la riunione che ha visto sedersi al tavolo, convocato in Confindustria, le delegazioni dei sindacati metalmeccanici e quelle di Federmeccanica ed Assistal. “Un muro contro muro”, come ha sintetizzato Rocco Palombella, leader della Uilm, che non lascia intravedere l’auspicato rinnovo contrattuale per più di un milione e seicentomila addetti, ma…

Il Novecento nell'analisi dell'ambasciatore Calvetta

E' stato presentato ieri, presso il circolo del Ministero degli Affari Esteri, il libro dell'ambasciatore Giuseppe Calvetta ''Le rivoluzioni del Novecento - Un secolo attraverso lo sguardo di un diplomatico". A discuterne con l'autore, il Prof. Anton Giulio de Robertis. Il dibattito è stato condotto dall'Ambasciatore Umberto Vattani. Sono intervenuti due docenti di Fisica, i Professori Filippo Menzinger di Preussenthal…

Vienna Parlamento

Nonostante tutto, l'Austria spaventa ancora la Germania

L'Europa tira un sospiro di sollievo grazie ai 31.000 voti con cui l'Austria evita di eleggere un presidente della destra populista disinnescando una bomba politica pronta a scuotere le stesse fondamenta dell'Unione Europea. Però nonostante questo, non si arresta l'avanzata delle forze euro-scettiche, nazionalistiche e populiste in Europa: uno scenario fosco che suscita preoccupazione, soprattutto in Germania dove, come in Austria, governa una Grande…

Matteo Renzi

Che si dice tra giornali e movimenti cattolici sul referendum costituzionale

Da “cattolico adulto” quale è, Matteo Renzi ha ricordato di aver giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo. Quella stessa Costituzione per lui non è un testo sacro inviolabile, dato che necessita di qualche aggiornamento. Peccato però che proprio la sua riforma firmata con un’altra “cattolica adulta” come la ministra Maria Elena Boschi stia trovando parecchi ostacoli all’interno del mondo cattolico, sia…

Ecco come l'Isis picchia anche sulla Siria sorvegliata dalla Russia

Lunedì sette attentati coordinati e contemporanei hanno squarciato la bolla di sicurezza del regime in due città siriane controllate dai lealisti e dove la presenza dei militari russi è forte. Tre attacchi suicidi e un'autobomba hanno colpito Jableh, sede di una base aerea installata da Mosca all'inizio dell'intervento militare in Siria (settembre 2015), mentre due kamikaze e un'altra autobomba sono saltati in aria a…

Maria Elena Boschi risponde alle critiche sulla composizione del nuovo Senato. Il video

"Sul tema della legalità tutti noi siamo interessati a mantenere alta la tensione, ma mi fa male quando vengono fatte generalizzazioni che niente hanno a che vedere con la maggior parte dei nostri amministratori locali". Così parlando al convegno per il centenario di Legautonomie alla Camera, la ministra per le Riforme Maria Elena Boschi risponde alle critiche sulla composizione del…

Ecco come la Germania vuole tamponare Fca di Marchionne

Il calo del 4,4% registrato ieri dal titolo Fca (a 6,03 euro) è stato il risultato borsistico di un clima pesante attorno al Lingotto che dopo le prime avvisaglie dei giorni scorsi ieri ha avuto il suo apice sui listini. Un’escalation che ora rischia di trasformarsi in un vero e proprio caso politico tra i governi di Roma e Berlino…

Le economie emergenti sono a corto di credito

La fine del 2015 ha confermato la tendenza, già emersa con chiarezza a inizio d’anno, di un pronunciato rallentamento del credito internazionale. La Bis ha rilasciato pochi giorni fa le ultime statistiche sull’attività bancaria nell’ultimo quarto dell’anno appena terminato e ciò che se ne trae è la conferma che il credito, per le ragioni più diverse, ha iniziato una retromarcia…

×

Iscriviti alla newsletter