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“Tra Italia e Israele ci sono alcune piccole cooperazioni, prevalentemente in ambito ricerca e sviluppo e in campo accademico, ma sono in crescita”. Sono le parole di Ofer Sachs, ambasciatore d’Israele in Italia, intervistato da Cyber Affairs a margine di Cybertech Europe, forum internazionale organizzato da Cybertech Global Events in collaborazione con Leonardo-Finmeccanica a Palazzo dei Congressi a Roma nella giornata di ieri. L’Italia guarda a Israele anche con Enel, che poche settimane fa ha aperto un centro a Tel Aviv, nel cuore del sistema cyber e tecnologico.

ENEL IN ISRAELE

L’ambasciatore Sachs ha sottolineato il rapporto sempre più stretto tra l’Italia e il Paese che rappresenta: “È un’azione simbolica particolarmente forte e importante per un Paese piccolo come il nostro, perché per competere su scala globale abbiamo bisogno di cooperare con un Paese come l’Italia, che sa come lavorare su una scala così grande. Apprezziamo tantissimo l’unione fra l’innovazione e la tecnologia israeliana e l’abilità imprenditoriale italiana”. E aggiunge che la collaborazione non si ferma solo all’ambito tecnologico: “Ritengo – ha proseguito l’ambasciatore – che ci sia piena intenzione di cooperare anche sul versante politico. Le nostre agenzie stanno collaborando e condividendo know-how e informazioni. Ci sono alcune sfide che stiamo affrontando in Israele e che ancora non sono arrivare in Italia – e mi auguro che sia così per sempre -, ma c’è bisogno di essere pronti in breve tempo se ciò dovesse accadere”.

IL RUOLO CENTRALE DI ISRAELE NEL MONDO CYBER

Parlando delle best practice israeliane nei settori della cyber security e dell’innovazione, Sachs ha spiegato che “Israele ha raggiunto questa posizione per due ragioni principali: innanzitutto grazie a un ecosistema di imprenditori, un sistema unico; la seconda, la necessità, che riteniamo essere la ‘madre’ di tutte le invenzioni. Ciò che facciamo, particolarmente per le Forze della difesa, è investire in giovani brillanti, che non facciamo passare per il classico percorso universitario, ma semplicemente diamo loro la possibilità di essere in un ambiente che è molto ricco di persone come loro: menti brillanti, estremamente innovative. Dopo tre anni, in media, cercano di creare un business proprio e questo crea grandiose opportunità”.

“Il governo di Israele – ha aggiunto parlando con Cyber Affairs – ha deciso un paio di anni fa di creare la città di Beer-Sheva come capitale del mondo cyber e il concetto è molto semplice: prendi le élite, unità delle Forze di difesa, dell’università e del settore privato e li metti tutti nello stesso posto. Pensa a un semplice pranzo: un giovane soldato, uno appartenente a una multinazionale e un ricercatore che vanno a pranzo insieme e iniziano a condividere informazioni. Ci accorgiamo che nascono spontaneamente spunti interessanti, e che tutti i soggetti crescono insieme, e anche molto velocemente”.

L’APERTURA DI LEONARDO-FINMECCANICA

Una cooperazione che vede più che disponibile anche Mauro Moretti (qui il suo discorso completo), ad di Leonardo-Finmeccanica, che sempre giovedì scorso intervenendo a Cybertech Europe, ha spiegato che “Leonardo intende rafforzare la propria collaborazione con l’industria della sicurezza israeliana” e che la conferenza, organizzata da Cybertech Global Events in collaborazione con Leonardo-Finmeccanica, “vuole essere un collegamento con l’industria della sicurezza israeliana, allo scopo di promuovere un confronto aperto ed uno scambio concreto di esperienze, ed avviare una collaborazione con il settore cyber israeliano. Bisogna allargare i confini, dal momento che il cyberspace non ne ha”.

CYBERTECH GLOBAL EVENTS

Dal 2014, Cybertech è uno dei più grandi eventi a livello mondiale dedicato alle soluzioni cibernetiche. Nato a Tel Aviv (in cui conta più di 10.000 di partecipanti provenienti da oltre 50 nazioni) è uno degli eventi di network più popolari per leader del settore e responsabili di governo in materia di cibernetica, tecnologia, innovazione e investimenti si è tenuto ieri per la prima volta in Europa. Tra le aziende israeliane erano presenti Iai, nel settore della difesa, Check Point, Cyberbit, Cybergym, Iec e Siga.

LA PRESENZA DI MARCO CARRAI

“Il mio ruolo è semplice – ha spiegato durante l’evento Marco Carrai, consigliere di Renzi e in procinto di avere un ruolo formale a Palazzo Chigi anche su questioni legate alla sicurezza cibernetica – sono qui come anchorman. Non mi presento, la gente che legge i giornali conosce più cose di me di quanto sappia io”, ha detto come riferito ieri da Gianni Dragoni del Sole 24 Ore. Carrai, presidente e fondatore di CmcLabs, ha molte attività nell’ambito della cubersecurity, anche in Israele, ed è infatti lui a presentare Reuven Aronashvili, fondatore e Ceo della società israeliana Hyver: “Vi consiglio di ascoltarlo e per alcuni minuti non armeggiare con i vostri telefonini”.

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