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Telecom Italia ha lasciato sul terreno il 6,45% a 0,82 euro nel giorno della pubblicazione dei risultati 2015 e del piano 2016-2018. A detta degli analisti i risultati sono stati deboli, con gli investimenti previsti nel piano che sono stati superiori alle attese, elemento che riporta l’attenzione sull’indebitamento. I conti 2015 «sono stati deboli», sintetizza Allan Nichols, senior equity analyst di Morningstar. Barclays (underweight con target price a 1,08 euro) sottolinea che i ricavi e l’ebitda reported sono stati inferiori al consenso rispettivamente dell’1% e del 6%. Banca Akros ha abbassato su Telecom il prezzo obiettivo a 1,15 da 1,3 euro, confermando comunque la raccomandazione accumulate.

«I risultati sono stati misti», dichiarano gli analisti, sottolineando che l’ebitda adjusted è stato debole. «L’elevato capitale per investimenti» del piano «non è una completa sorpresa», proseguono gli esperti, aggiungendo comunque che «nel complesso l’impatto sulle nostre stime è negativo». Icbpi evidenzia che «i target di piano comunicati mostrano un’accelerazione degli investimenti Italia più marcata rispetto alle nostre stime (11,1 miliardi), con un contenuto impatto negativo sul percorso» della riduzione dell’indebitamento. Per quanto riguarda invece i conti, «al netto degli elevati oneri non ricorrenti (1,028 miliardi) i trend operativi delle attività italiane mostrano una dinamica leggermente più debole rispetto alle nostre attese che incorporavano un maggior rallentamento della discesa (1,9% rispetto allo 0,7%). Il ritorno alla crescita dei ricavi da servizi nel mobile rappresenta (+0,1% nel 4* trimestre) l’indicazione più confortante in chiave prospettica».

Il nuovo piano strategico al 2018 «punta a un’accelerazione degli investimenti, portando la guidance del Capex sopra le attese del consenso», sottolinea Jefferies (buy con target a 1,3 euro), secondo cui «c’è una forte influenza da parte di Vivendi sulla strategia» del gruppo. SocGen (hold e target a 1,1 euro) pensa invece che l’elevato Capex «sia un tentativo di placare il governo» che negli ultimi mesi ha messo pressione sul gruppo per il sostegno ai progetti della fibra. Soffermandosi proprio sull’indebitamento, Mediobanca Securities (rating outperform, prezzo obiettivo a 1,51 euro) sottolinea che «il rapporto debito netto/ebitda è visto sotto le 3 volte entro il 2018. Riconosciamo che il debito resta la principale ragione di preoccupazione, ma continuiamo a credere che il management abbia a disposizione corporate action (su torri, Brasile e azioni di risparmio) per affrontare tale questione potenziale». I conti 2015 a detta degli esperti sono stati in linea con le attese e «confermano una buona ripresa del business mobile domestico». Nel complesso, un esperto di una primaria casa d’affari straniera ritiene comunque che il piano al 2018 sia piuttosto «rassicurante».

Telecom Italia, tutti i giudizi degli analisti sui conti di Recchi e Patuano

Di Elena Dal Maso

Telecom Italia ha lasciato sul terreno il 6,45% a 0,82 euro nel giorno della pubblicazione dei risultati 2015 e del piano 2016-2018. A detta degli analisti i risultati sono stati deboli, con gli investimenti previsti nel piano che sono stati superiori alle attese, elemento che riporta l'attenzione sull'indebitamento. I conti 2015 «sono stati deboli», sintetizza Allan Nichols, senior equity analyst…

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