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Lo chiama “il debolissimo ultimo arrivato” e poi mette in guardia: “Il voto per lui è un voto buttato nel cesso”. Il lui in questione è il candidato sindaco a Torino della Lega Nord, Alberto Morano, su cui si è scatenato il “fuoco amico” di Paolo Romani, capogruppo al Senato di Forza Italia, che due giorni si è presentato all’ombra della Mole per sostenere la candidatura di Osvaldo Napoli.

LE IRE AZZURRE CONTRO ROSSO

Sul fronte del centrodestra sono in tre a correre per la poltrona di sindaco e tutti sparano a zero contro tutti, purché siano di centrodestra. Oltre a Napoli e Morano, il terzo sfidante è l’ex Forza Italia ed ex Ncd, Roberto Rosso, che è sceso in campo con una lista propria e che non perde occasione dire ai suoi: non votate Napoli, ha già fatto un accordo con Fassino, in caso di ballottaggio. Rosso? “Non ci accaniamo con chi non appartiene più alla sfera della politica. Va ignorato”, è la replica secca di Romani. E precisa: “Purtroppo Torino ha subito la ritorsione degli amici alleati della Lega Nord e di Fratelli d’Italia, una ripicca per il mancato accordo a Roma. Napoli era stato scelto in rappresentanza di tutto il centrodestra, in accordo con tutti”.

LE PRIORITA’ DI NAPOLI

E Napoli da parte sua preferisce parlare di programmi per la città. Parla di immigrati a cui “diamo a Torino 35 euro al giorno ciascuno per un anno e mezzo e poi dopo cosa faranno senza lavoro? C’è gente che cerca di posticipare la regolarizzazione proprio per questo motivo”. In cima all’agenda a Torino dovrebbero esserci quei 100 mila poveri, censiti recentemente dalla Caritas.

LE STILETTATE FRA NAPOLI E MORANO

Al notaio Morano si rinfaccia l’aver lodato Fassino sulla gestione dell’immigrazione. Una ubris che ha fatto saltare la mosca al naso anche a Matteo Salvini. Il Carroccio torinese parla di “gaffe ricucita” e guarda a mercoledì, quando Salvini è atteso a Torino. Ma questo dà il destro al capogruppo piemontese di Forza Italia, Gilberto Pichetto, per definire Moranofilo Fassino, proprio su un tema vitale come l’immigrazione” e per rinforzare il messaggio del voto utile a Osvaldo Napoli. Anche perché, vaticina Romani, “sarà un’estate spaventosa, con 5mila arrivi al giorno sulle nostre coste” e attacca il governo Renzi “sulla gestione scellerata dell’immigrazione”.

LUNGARNO PURE A TORINO?

E poi c’è il rischio di una replica a Torino, di quanto a successo a Firenze. La voragine del Lungarno? “Potrebbe succedere anche qui – dice Napolidove si è passati da 23 milioni di investimenti per la manutenzione stradale a un milione in 10 anni”. Poi qualche stoccata a Fassino e al centrosinistra, reo di arrogarsi il merito di aver trasformato Torino in città turistica. “Ma chi ha dato i fondi per trasformare Torino, in occasione delle Olimpiadi del 2006? Il governo Berlusconi”, fa notare Napoli.

NUMERI E PREVISIONI

Del sindaco in carica, in corsa per un secondo mandato, tuttavia si parla poco. E secondo un vecchio adagio popolare, la lingua batte dove il dente duole. “Andare divisi ci costerà caro. Potevamo andare al ballottaggio”, dice Napoli, che secondo i sondaggi dovrebbe portare a casa tra il 7 e il 9 per cento dei voti, una percentuale analoga a quella di Morano. Mentre Rosso si attesta tra il 3 e il 7 per cento. Numeri che se messi insieme sfilerebbero il secondo posto alla candidata pentastellata Chiara Appendino. Ma siamo nel campo della fantapolitica, per questo dal quartier generale di Forza Italia a Torino parte l’appello in extremis agli “amici della Lega Nord e di Fratelli d’Italia perché il 5 giugno portino avanti un voto disgiunto. Al Comune scelgano la loro lista, ma come sindaco crocettino il nome di Osvaldo Napoli”.

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