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Oggi a Salonicco si è tenuta la cerimonia di inaugurazione del gasdotto Transadriatico, il Tap, su cui l’Italia fonda la futura strategia di diversificazione energetica. Presenti tutti i vertici della politica energetica comunitaria, il commissario Ue all’energia Sefcovic in primis, e il premier greco Tsipras, secondo cui questo progetto rappresenta “il rafforzamento della cooperazione internazionale nel settore energetico. la mappa energetica del sud Europa sta cambiando – ha detto Tsipras – facendo della Grecia un importante hub energetico dell’area”.

L’inizio dei lavori del Tap, infatti, arriva in un momento cruciale per l’economia ellenica: proprio mentre si ridiscute l’ulteriore fase di revisione del debito con la troika e l’Fmi, si sbloccano circa 1,5 miliardi di investimenti esteri diretti legati alla costruzione del tubo. Ossigeno vitale per Atene. Tsipras punta gran parte del percorso di ripresa non solo sul gasdotto ma più in generale su tutto il settore energetico.

C’è il porto del Pireo, che dovrebbe diventare un importante punto di approdo per il gas Gnl dal versante orientale del Mediterraneo (Egitto ed Israele) e dal Medio Oriente (importanti gli accordi stipulati con l’Iran). C’è il progetto di costruzione del rigassificatore di Alexandroupolis, che è fortemente voluto anche dall’amministrazione americana per contrastare l’offensiva energetica russa in Europa che, proprio per la Grecia, vorrebbe far passare il suo progetto di gasdotto alternativo al Tap, il progetto Poseidon.

Ma la presenza alla cerimonia di Salonicco del commissario Ue Sefcovic segnala come a Bruxelles si pensi prioritariamente al Corridoio energetico Sud rispetto ad altre soluzioni come il Nord Stream. A riguardo, l’agenzia di stampa azera “Trend” ha riportato le parole di Sefcovic pronunciate a Salonicco, secondo cui l’Unione europea è il principale importatore di energia nel mondo e il progetto Tap rappresenta un “vera diversificazione” in quanto fornirà ai paesi europei nuove fonti energetiche dalla regione del mar Caspio attraverso la rotta sud dell’Adriatico. Insomma, gran parte della sicurezza energetica comunitaria passa dal tubo Transadriatico. Sefcovic ha inoltre indicato anche Turkmenistan, Iraq e la regione del Mediterraneo come potenziali aree di fornitura energetica nell’ambito del Corridoio sud.

Sono volati a Salonicco anche il neo ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, per testimoniare l’attenzione del governo italiano, nonostante i numerosi ostacoli burocratici legati al tubo che non accennano a diminuire. Ancora ieri, il comune di Melendugno, la località pugliese dove dovrà approdare il Tap, ha dichiarato decaduta “per ogni adempimento di sua competenza”, l’Autorizzazione unica alla costruzione dell’opera rilasciata un anno fa dallo Sviluppo economico.

Nonostante questi intoppi, il direttore generale del gasdotto, l’inglese Ian Bradshaw, ha assicurato che i lavori continuano a progredire secondo i piani e ha confermato l’intenzione di assicurarsi una serie di finanziamenti da istituzioni multilaterali, come la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers), la Banca europea per gli investimenti (Bei), così come dalle varie agenzie europee per la garanzia del credito all’export e da una serie di paesi Ocse coinvolti nel progetto energetico.

Nel corso del suo intervento a Salonicco Carlo Calenda ha sottolineato come in questi anni, “con l’attivo ruolo del governo italiano, molti progressi siano stati fatti per rendere realtà quest’opera. Il governo italiano è fortemente coinvolto nell’implementazione dell’opera”, e sui lavori previsti in Puglia ha, infine, chiosato: “Siamo assolutamente fiduciosi che i lavori per la costruzione del gasdotto Tap saranno fatti preservando il paesaggio della Puglia, è un elemento che abbiamo tenuto in considerazione al momento dell’autorizzazione”.

Tutte le novità per Tap dalla Grecia

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