Skip to main content

Il Regno Unito – con il suo +2.8% – è il paese in Europa la cui crescita nel 2014 è stata superiore rispetto a quella che si è registrata in altre nazioni dell’Eurozona. Va da sé che, in un altro Paese dove la crescita si misura in termini di virgole dopo lo zero, il tutto richiama attenzione e ammirazione di tanti commentatori, economisti, giornalisti ed intellettuali, in particolare due noti professori nonché editorialisti di un giornalone milanese, abituati a scrivere in tandem su spending review, professionisti e commissari più o meno inascoltati ed altre affini amenità.

I nostri, eleggendo a paradigma la perfida Albione, trascurano però alcune informazioni preliminari, ovvero su come il Regno Unito sia riuscito a conseguire brillanti risultati nonostante la pesantissima crisi mondiale iniziata e sofferta dal 2008. Vediamo di riassumere, sinteticamente – senza presunzioni accademiche – ciò che è successo Oltremanica a partire proprio da quel tragico e sciagurato anno che ha cambiato il Mondo, stravolgendolo anche se molti, troppi ancora faticano a comprenderlo, per arrivare alle opzioni odierne del primo ministro David Cameron mediante le parole del suo ministro George Osborne in Parlamento.

E’ noto che le esportazioni giocano un ruolo importante nella crescita economica di un Paese. Tuttavia i numeri dicono che nel Regno Unito queste sono solo leggermente superiori al periodo pre crisi. Ma lo sono state pure le importazioni, tanto da rendere praticamente ininfluenti e marginali i benefici sulla bilancia commerciale britannica, non rivestendo così il ruolo principale per la soluzione della crisi e per la crescita registrata.

Quindi è altrove che occorre andare a cercare e, poiché in economia non esistono i miracoli, non ci resta che considerare spesa pubblica, debito e deficit del periodo 2008/14

Ebbene, i dati che ognuno può andare a trovare nei report pubblicati in rete ci dicono che la spesa governativa non è diminuita ma aumentata. Ops, il che significa che in UK non è stata applicata una politica di austerità. Il tutto è confermato da un rapporto Deficit/Pil che in alcuni anni – per esempio 2010 – è arrivato persino al -10%, parametri ben lontani da quelli consentiti dal trattato di Maastricht al Bel Paese & C. Quindi, più che con tagli di spesa e austerità, il Regno Unito è uscito dalla crisi ed oggi cresce avendo presentato ed adottato politiche economiche di spesa. Il punto non è evitare la spesa, ma gli sprechi…

A quelli poi che al contrario non vogliono vedere la realtà – o per sostenere le loro tesi si ostinano a non volerla vedere – affermando che la spesa nel periodo in percentuale al Pil è diminuita, basti ricordare che tale effetto si ha solo per il maggiore aumento del denominatore (Pil) rispetto al numeratore (spesa). Ah, il denominatore, ovvero di quel numeretto che i teorici paladini dell’austerità – alla Mario Monti per citarne uno – scarsamente consideravano o pensavano ingenuamente sarebbe aumentato motu proprio. Non certo i realisti e pragmatici anglosassoni.

Infine, non resta che dare un’occhiata al debito ed al rapporto con il pil. Ri-ops, passa dal 44% al 90% di fine periodo.

Ci fermiamo qui, con una considerazione velocissima e buona pace dei molti austeri editoriali. Il Regno Unito è cresciuto aumentando la spesa, ma non ha sprecato risorse. Ha aumentato lo stock del debito ed ha avuto deficit piuttosto importanti, comunque distanti dai parametri consentiti ai “poveri” premier italiani. Così l’economia è cresciuta grazie a questo e soprattutto grazie a politiche fiscali attivate dal Governo che hanno richiamato importanti investimenti privati da tutto il Mondo. Ed i tassi di disoccupazione sono scesi a livelli pre crisi. Il tutto guardando semplicemente e principalmente al Pil, ovvero allo scarsamente considerato denominatore rispetto alle tante ciacole sulla spesa, sulla revisione e commissari vari.

PER CHI VOLESSE APPROFONDIRE IL TEMA, ECCO ALCUNI LINK UTILI:

http://www.tradingeconomics.com/united-kingdom/balance-of-trade

http://ons.gov.uk/ons/taxonomy/index.html?nscl=Balance+of+Payments
http://www.theguardian.com/business/2015/jun/09/uk-trade-deficit-narrows-as-exports-rise
https://data.gov.uk/dataset/united_kingdom_balance_of_payments

I conti sballati del Corriere della Sera sul Regno Unito

Il Regno Unito - con il suo +2.8% - è il paese in Europa la cui crescita nel 2014 è stata superiore rispetto a quella che si è registrata in altre nazioni dell’Eurozona. Va da sé che, in un altro Paese dove la crescita si misura in termini di virgole dopo lo zero, il tutto richiama attenzione e ammirazione di…

I redditi degli italiani si capiscono meglio guardando l'anagrafe

Se le statistiche servono a capire meglio le nostre società è vero pure che nascondono molto più di quello che dicono. E non per reticenza, ché anzi i nostri tecnici del dato sono fin troppo loquaci. No: il problema è che le statistiche sono costruite per vedere una cosa alla volta e solo di rado riesce loro il miracolo di…

Poletti ha ragione

Di fronte al mondo del lavoro che è già cambiato, ha fatto bene il Ministro del Lavoro Poletti a dare una svolta al nichilismo dominante delle organizzazioni sindacali conservatrici e riottose. Solo chi non frequenta le imprese non sa che tutto è cambiato e l’organizzazione aziendale non è più rigida e le mansioni sono intercambiali al punto che le stesse…

Il presepe, sta arrivando il Gesù

Se Mario Calabresi sarà il nuovo Direttore di Repubblica, Massimo Gramellini è pronto per passare al Corriere della Sera. Il papà del Buongiorno, rubrica de La Stampa nata dall’intuizione di Marcello Sorgi, è ormai maturo per prendere il posto che fu di Alberoni sul Corriere della Sera. Alla domenica. È in effetti l’epoca del martirio nichilista, la nostra e, dunque,…

Farmindustria, tutti i dettagli sulla Scuola di formazione

Oltre 170 giovani di industrie farmaceutiche, in particolare neoassunti, partecipano a Roma dall’1 al 3 dicembre, alla terza edizione della Scuola di Formazione Farmindustria. GLI OBIETTIVI DI FARMINDUSTRIA “Il numero dei partecipanti è aumentato di volta in volta così come la collaborazione sulle materie da approfondire nel vasto e dinamico mondo del farma”, ha affermato Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria.…

Natale, tutti i balletti del vescovo di Padova

È un vescovo dallo stile bergogliano quello che sta facendo discutere mezza Italia sul tema delle tradizioni cristiane di Natale. Si tratta di monsignor Claudio Cipolla, 60 anni, originario di Goito nel mantovano, con una predilezione per i poveri e poco avvezzo a certe ritualità ecclesiastiche, tanto che nel giorno del suo recente insediamento alla guida della Diocesi di Padova…

Tauran, chi è il cardinale tirato in ballo da Vallejo Balda per Chaouqui

Forse Francesco avrebbe voluto farla finita presto con Vatileaks 2 per risparmiarsi le paginate di pettegolezzi e retroscena sugli amori, i dolori e soprattutto il fango versato dagli imputati pronti a tutto pur di salvarsi. Di uno di questi pettegolezzi avrebbe fatto di sicuro a meno, ed è quello che coinvolge – si fa per dire – il cardinale Jean Louis…

Prodi, D'Alema e Bassolino. Ecco i battutisti eccellenti

Per fortuna, e finalmente, Romano Prodi ha smesso di lacerarsi l'umore contando e ricontando i voti che gli mancarono quel maledetto venerdì 19 aprile 2013, meno di tre anni fa, per l'elezione a capo dello Stato. Dopo che quel pasticcione, a dir poco, dell'allora segretario del Pd Pier Luigi Bersani aveva lanciato la candidatura del professore emiliano nel modo più…

Pensioni Inps, tutte le litanie dei sindacati

L’Ocse ha riconosciuto l’importanza delle riforme pensionistiche realizzate nella scorsa legislatura (ivi compresa quella del ministro Fornero), ma ha avvertito che, in Italia, l’età effettiva di pensionamento è ancor troppa bassa a fronte degli andamenti crescenti dell’attesa di vita. Inoltre, aggiunge l’Organizzazione dei paesi industrializzati, l’incidenza della spesa sul Pil è troppo elevata, tanto che l’aliquota contributiva (il "pezzo forte"…

Finmeccanica, come vanno Selex e Drs

Dopo le performance del settore Elicotteri, ecco l’andamento dell'Elettronica per la Difesa e Sicurezza che Finmeccanica nel resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2015 commenta separando Ses (Selex Electronic Systems), dall'americana Drs Technologies. Considerato per intero il settore ha registrato un 21,9% in più di ordini, +9,5% di ricavi e un sensibile incremento dell’Ebita. Ecco invece i risultati relativi alle due società.…

×

Iscriviti alla newsletter