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“Non volevamo fare un santino!”, precisano più volte il regista Daniele Luchetti ed il produttore Pietro Valsecchi, che insieme, in collegamento con Milano dal Cinema Adriano di Roma, hanno presentato il film, in anteprima alla stampa, giovedì 26 novembre, il primo film in assoluto sulla vita di Jorge Mario Bergoglio, salito al soglio pontificio il 13 marzo 2013 come “Papa Francesco”. In 98 minuti scorre una trama in cui il regista del “Portaborse” ha inteso “dare una gomitata allo spettatore, per dirgli: vedi perché sarebbe diventato poi Papa?”.Si comincia con un giovanissimo Bergoglio, che ha la sua fidanzata ed è peronista, fa il perito chimico e si dedica alla letteratura, quando come un tuono sente irrompere nella propria vita di ventenne la chiamata del Signore. Ha deciso: missionario in Giappone.

Chi gli sta intorno fa fatica ad accettare questo improvviso cambiamento, ma lui è fermo nella sua decisione e non torna indietro. Entra nella Compagnia di Gesù accettando la “gavetta” fino a quando non sarà investito di un ruolo ufficiale. E, quel ruolo arriva, padre provinciale dei Gesuiti per l’Argentina. In Giappone non riuscirà a mettere piede perché la sua “missione” sarà invece nella sua terra natia. Sono gli anni che vanno dal 1976 al 1981, al potere vi è il generale Rafael Videla: il regime di Videla sarà accusato di “crimini contro l’umanità” per l’assassinio e la tortura di circa 30mila persone, tra questi anche religiosi, rei di avere aiutato la popolazione. Sono anni in cui diverse persone, amiche o conoscenti del futuro Papa scompaiono nel nulla, i così detti “desaparecidos”, tra questi Esther Ballestrino, intellettuale marxista, fondatrice delle “Madri di Plaza de Mayo”.

Impotenza e sconforto lo proveranno duramente, ma, senza mai arrendersi. Da padre provinciale nasconderà ed aiuterà diverse persone, distinguendosi per coraggio ed amore al prossimo, fra tanti rischi reali, compreso quello di perdere la propria vita. Il giovane gesuita ha il volto dell’attore argentino Rodrigo De La Serna, mentre l’ultimo scorcio di vita è impersonato dall’attore cileno Sergio Hernandez (“Sono andato a Buenos Aires per imparare il loro accento e dal momento in cui mi hanno offerto la parte, per me è esistito solo Papa Francesco, isolandomi dal mondo, leggendo omelie e seguendolo”). “Non mi interessava che gli attori gli somigliassero ma che lo evocassero bene, facessero emergere quell’interiorità” ha esordito Luchetti, che firma regia,  sceneggiatura e soggetto (che vede anche il nome del produttore).

“Chiamatemi Francesco – il Papa della gente” uscirà nelle sale cinematografiche, in quasi 700 copie, giovedì 3 dicembre, e nasce da una collaborazione tra il produttore Valsecchi (“Non sono un credente!” – ha precisato in conferenza stampa) ed il regista (Non credevo prima di questo film ma ora credo in quelli che credono”). “Vi sembra facile fare un film su Papa Francesco?”, ha domandato ai giornalisti il produttore, che ha spiegato di avere subito un fascino non indifferente quella sera in cui il Papa argentino si affacciò dalla balconata di piazza san Pietro, salutando con un semplice: “Buonasera”. “Fu una carezza”, ha detto, e di lì a poco, si è messo al lavoro, documentandosi, studiando il personaggio, leggendo ed approfondendo per poi coinvolgere il 5 volte premiato con il David di Donatello e due Globi d’oro Daniele Luchetti che lo ha accompagnato a Buenos Aires alla ricerca di testimoni affidabili ed amici del Pontefice, onde ricostruire una storia il più fedele possibile. “Ho incontrato persino il suo barbiere” ha informato i presenti Luchetti.

E la storia è venuta fuori grazie anche al libro di Giorgio Grignaffini, cui è liberamente ispirato il lavoro. Il film rilancia un uomo combattivo e determinato, passionale ed emotivamente coinvolgente. Per salvare vite umane non vi era per lui regime che tenesse. Da provinciale ad arcivescovo, poi cardinale e infine il nostro Papa.

La pellicola è stata prodotta da Taodue Film, sarà distribuita da Medusa in collaborazione con Mediaset Premium: arriverà in 40 Paesi e avrà anche una versione tv.

#chiamatemifrancesco è l’hashtag su twitter mentre il sito per le info  www.chiamatemifrancesco.it

“Chiamatemi Francesco”, il primo film su Bergoglio

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