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“L’aggiornamento del ‘Business Plan’ non comporterà alcun ridimensionamento dei target economici, che restano integralmente, non solo confermati, ma addirittura rivisti in rialzo, insieme all’obiettivo di piena occupazione degli stabilimenti” in Italia. E’ quanto emerso dall’incontro di ieri a Torino tra il “management” della Fca e i sindacati metalmeccanici che hanno firmato il contratto di gruppo. Per la parte aziendale hanno preso la parola l’ad Sergio Marchionne e il Coo (Chief Operating Officer) di Emea, Alfredo Altavilla, ma era anche presente Pietro De Biasi, responsabile delle relazioni industriali.

LA RIUNIONE

Le delegazioni sindacali hanno partecipato alla riunione al Lingotto con: Rocco Palombella e Gianluca Ficco, rispettivamente segretario generale della Uilm e il coordinatore nazionale del settore auto della stessa organizzazione; Marco Bentivogli e Ferdinando Uliano, segretario generale e nazionale della Fim; Roberto Di Maulo segretario generale della Fismic; Antonio Spera, segretario generale della Uglm, Giovanni Serra, segretario dell’Associazione quadri e capi Fiat. Proprio i sindacati hanno espresso un giudizio positivo su quanto ascoltato. “L’ad Marchionne – ha osservato Rocco Palombella, leader della Uilm – ci ha ribadito l’impegno alla piena occupazione ed è un’affermazione che abbiamo accolto con favore”. Il segretario generale della Fim ha invitato il manager che guida il gruppo italoamericano a parlare sulle alleanze dei colossi automobilistici: “Gli ho fatto una battuta su General Motors –ha riferito Marco Bentivogli- e lui mi ha fatto capire che si tratta di una strada a cui non si è rinunciato, perché un’alleanza sarà inevitabile nei prossimi cinque anni”.

LE CONFERME DI MARCHIONNE

Insomma, Sergio Marchionne nell’incontro iniziato poco dopo le 17 e terminato poco prima delle 19, ha confermato l’obiettivo di lanciare sul mercato tutti i nuovi modelli Alfa Romeo previsti (due già avviati più altri sei che entreranno in produzione dopo il 2018) entro il 2020 e di raggiungere la piena occupazione negli stabilimenti italiani entro il 2018. Entro questa data, quindi, risulterebbe prevista la fine del ricorso alle misure di cassa integrazione e solidarietà. Nel corso dell’incontro con i giornalisti Palombella e Bentivogli hanno dettagliato i punti salienti del “vis à vis” con il vertice di Fiat Chrysler Automobiles.

IL GIUDIZIO DI PALOMBELLA

“FCA – ha detto Rocco Palombella, segretario generale della Uilm – continuerà ad investire e ad incrementare la produzione in Italia, puntando sempre di più sul segmento premium, in particolare sui marchi Alfa e Maserati. Il piano del 2014 è confermato ed anzi gli obiettivi del 2018 in EMEA (Europa allargata) sono stati tutti rivisti al rialzo, dato che, nonostante le turbolenze di mercato, nel 2015 le cose sono andate meglio del previsto.  Ciò che per noi è più importante, in ogni caso, è che per tutti gli stabilimenti italiani c’è una missione produttiva che ne garantisce il futuro: il prossimo stabilimento che attende due lanci, Giulia compresa, è Cassino, ma anche il futuro di Pomigliano probabilmente sarà legato ad un nuovo modello Alfa; Sevel e Melfi continueranno a lavorare a pieno regime, mentre come noto a Mirafiori è partita la produzione del Levante, su cui FCA punta molto; Grugliasco beneficerà anche dei futuri interventi sulla gamma Maserati; infine a Modena si continuerà a produrre la Alfa 4C e si sta pensando ad una nuova vettura di nicchia per sostituire le produzioni in scadenza a fine anno. La filosofia industriale di FCA incentrata sull’alto di gamma richiede professionalità crescenti; confidiamo che anche grazie a ciò riusciremo a costruire relazioni industriali partecipative, innestando un circolo virtuoso fra maggiore competitività e miglioramento continuo delle condizioni di lavoro”.

L’ANALISI DI BENTIVOGLI

Marco Bentivogli ha  sottolineato che, nell’ambito dell’aggiornamento del business plan del gruppo, “gran parte dei target fissati sono stati rivisti al rialzo”. Le previsioni sono state quindi “ritarate in un quadro di maggiore ottimismo nonostante la congiuntura internazionale e i problemi in particolare di due mercati”, vale a dire Cina e Brasile. Il quadro generale, ha proseguito, in ogni caso “anche dal punto di vista occupazionale sta andando molto bene”, come dimostra il fatto che dal 2013 al 2015 il ricorso alla cassa integrazione “è sceso dal 40% al 12% senza considerare le 3mila assunzioni stabili fatte in questo periodo, a cui si aggiungeranno ulteriori assorbimenti, come le 200 nuove assunzioni a Termoli e Verrone”. Ha concluso Bentivogli: “Il quadro è sostanzialmente più che positivo nonostante le difficoltà e il contributo della parte italiana è importante”.

L’INCORAGGIAMENTO DI RENZI

Mentre si svolgeva l’incontro del Lingotto, imbiancato dalla neve caduta su Torino fin dalla mattina, da Roma giungevano le parole di stima del premier Matteo Renzi a Sergio Marchionne:  “Lo ritengo – ha detto il Presidente del Consiglio che interveniva  in Senato, nell’aula di Palazzo Madama – un punto di riferimento molto importante per l’economia italiana e se ci sono dei timidi segnali di ripresa questo deriva anche dal fatto che siamo ritornati a costruire auto in Italia” Insomma,oltre alla fiducia dei sindacati, un solenne apprezzamento istituzionale  per la prospettiva di un gruppo automobilistico che sta aiutando a sostenere il Pil del Paese in una fase difficile dell’economia internazionale.

Se a Torino ieri nevicava, a Roma pareva che piovesse sul bagnato.

FCA, Alfa e Maserati. Cosa ha detto Marchionne ai sindacati

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