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Debutto in a Piazza Affari per Ferrari dopo che dalla fine di ottobre le azioni della Rossa sono già trattate a Wall Street.

I PASSAGGI DELLA SCISSIONE

La separazione delle azioni del Cavallino rampante da “mamma” Fiat Chrysler (Fca), che alla fine del 2015 ne controllava l’80%, è avvenuta attraverso tutta una serie di operazioni che si sono completate il 3 gennaio. Attraverso questi passaggi, Fca ha distribuito l’80% del capitale della casa emiliana a tutti i propri azionisti e obbligazionisti a conversione obbligatoria, secondo un rapporto di concambio di uno a dieci, ossia un titolo della Rossa ogni dieci di Fiat Chrysler automobiles.
Il 30 dicembre è stata la data ultima per potere beneficiare della scissione del Cavallino dal gruppo automobilistico, mentre dal 4 gennaio le due entità inizieranno a essere trattate separatamente in Borsa, sia a Wall Street sia sul listino milanese. Lunedì 4 gennaio è dunque il primo giorno in cui Fca in Borsa quota al netto del valore della Ferrari.

IL CALENDARIO DELL’OPERAZIONE

In realtà, però, gli azionisti di Fiat dovranno attendere ancora qualche giorno prima della consegna “fisica” delle azioni della Rossa. “L’assegnazione dell’80% di Ferrari ai soci Fca e ai detentori di obbligazioni convertibili dell’azienda olandese – si legge sul Sole 24 ore del 2 gennaio – avverrà durante la prima settimana dell’anno, con data di efficacia (record date) martedì 5 gennaio e assegnazione fisica il 6 o 7 gennaio a seconda che i titoli Fca siano detenuti presso Montetitoli o altrove. Il primo giorno di quotazione regolare delle azioni Ferrari assegnate nell’ambito della separazione sarà venerdì 8 gennaio, mentre le azioni Fiat Chrysler inizieranno a essere negoziate ex-scorporo fin da lunedì. Proprio per come è strutturata l’operazione, sarà solo da venerdì 8 che si potrà avere un’idea definitiva del suo impatto”.

E ORA QUANTO VALE FCA?

La vera domanda a cui trovare una risposta, quindi, ora è: quanto vale Fiat Chrysler una volta scorporata la Ferrari? Una prima risposta, sia pure provvisoria, secondo il Sole 24 ore, “c’è già e la si può dedurre dalla valorizzazione dell’azienda di Maranello a Wall Street. Vediamo il conto: le azioni Ferrari, collocate sul mercato a ottobre a 52 dollari, hanno chiuso a New York il 31 dicembre a 48 dollari, con una capitalizzazione di 9,07 miliardi di dollari (circa 8,35 miliardi di euro al cambio attuale). La quota dell’80% finora in mano a Fiat Chrysler – conclude il quotidiano di Confindustria – vale quindi 6,68 miliardi di euro; poiché alla chiusura del 30 dicembre Fca valeva complessivamente 16,9 miliardi, il residuo post-scissione dovrebbe essere appena superiore ai 10 miliardi”.

IL PARERE DEGLI ANALISTI

L’ultimo giorno di negoziazioni, cioè il 30 dicembre, a Piazza Affari, le azioni Fca hanno ceduto l’1,37% a quota 12,92 euro. Come si legge su Milanofinanza.it, secondo gli analisti, “il titolo Fca ha ancora strada da fare: considerando gli attuali prezzi di Borsa (12,9 euro) e il cambio, il titolo vale 8,5 euro post separazione dalla Rossa ma l’upside per i broker può essere rilevante, visto che i prezzi obiettivo degli esperti sono posti tra 9,4 e 11,4 euro”.
Per esempio, prosegue Milanofinanza.it, “Exane Bnp Paribas spiega che il valore di Ferrari da sottrarre a ogni azione attuale della casa automobilistica italiana è di circa 4,4 euro. Fca si troverebbe quindi a circa 8,5 euro, livello che presenta poi un potenziale di rialzo dell’11% se si tiene conto che la valutazione di Exane è posta a 9,4 euro. Il prezzo obiettivo di Icbpi su Fca sarà invece rettificato a 11,4 euro dall’attuale valore di 15,7 euro”. Anche a detta di Mediobanca Securities, “lo spin-off dovrebbe evidenziare la sottovalutazione di Fca, che scambia a circa sei volte il p/e 2016 (rapporto tra prezzo e utili stimati per la fine dell’anno), ovvero il 30% di sconto rispetto ai concorrenti”.

IL NODO GENERAL MOTORS

Di certo, capire quanto vale Fca al netto di Ferrari è importante per valutare l’altro grande dossier sul tavolo del numero uno della Fiat, Sergio Marchionne: la ricerca di un partner. In passato Marchionne aveva tentato un approccio con l’americana General Motors, che però aveva respinto le avance. Sarà da vedere se l’ad di Fca deciderà di tornare alla carica con Gm, e se questa volta ce la farà, oppure se volgerà lo sguardo altrove.

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