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Sono diversi i Paesi che negli ultimi anni hanno approvato i matrimoni gay, le unioni civili e le adozioni per coppie dello stesso sesso. Dal Brasile alla Finlandia, passando per il Sudafrica, il Messico e la Nuova Zelanda, la maggior parte di queste leggi è in vigore in Paesi europei o nel continente americano. Il reato di omosessualità (punibile spesso con la pena di morte) è però ancora una realtà in molti altri Stati.

I PIONIERI

L’Olanda è stato il primo Paese a dire di sì al matrimonio gay nel 2000. La normativa è entrata in vigore ad aprile del 2001, quando sono state celebrate quattro nozze ad Amsterdam tra coppie dello stesso sesso, che hanno goduto sin dal principio anche del diritto di adozione.

A giugno del 2003 il Belgio è diventato il secondo Stato ad ammettere il matrimonio tra coppie omosessuali, mentre il diritto di adozione è arrivato nel 2006. La riforma del codice civile del 2005 in Spagna ha permesso il matrimonio gay e le adozioni. In Canada, il Parlamento ha emanato una legge sul matrimonio omosessuale e la possibilità di adozione il 29 giugno del 2005.

GIUSTIZIA (SUD)AFRICANA

A luglio del 2005 questa strada è stata imboccata dal Sudafrica: nel 2005 il Tribunale Costituzionale ha considerato “ingiusto” escludere gli omosessuali dai benefici legali del matrimonio e ha concesso un anno ai legislatori per realizzare questa riforma. Il Parlamento sudafricano approvò la legge sul matrimonio gay e le adozioni a novembre del 2006.

DIRITTO RISERVATO

La Norvegia emanò nel 2008 una legge che ha regolato il diritto – non l’obbligo – della Chiesa nazionale luterana di celebrare matrimonio tra coppie dello stesso sesso e ha regolato anche il diritto di adozione. In Danimarca la legge per i matrimoni omosessuali nelle chiese luterane è stata approvata nel 2012. Ma il pastore mantiene il diritto di rifiutarsi di officiare la cerimonia.
In Svezia la legge sul matrimonio gay (e sull’adozione) è entrata in vigore il 1° maggio del 2009, raggruppando altre normative in materia che davano quasi gli stessi diritti alle coppie omosessuali ed eterosessuali.

IN SUDAMERICA

Il Parlamento islandese approvò all’unanimità i matrimoni gay e le adozioni l’11 giugno del 2010, così come il Senato argentino, che lo fece il 15 luglio del 2010. In Messico i primi matrimoni gay sono stati celebrati nel 2009 nella capitale, Città del Messico, e sono stati seguiti da quelli negli Stati Quintana Roo e Coahuila. In Brasile, di fatto, sono ammessi i matrimoni gay da maggio del 2013, quando una sentenza ordinò la registrazione di tutte le unioni in attesa dell’approvazione di una legge in Parlamento. L’ultima nazione a farlo in ordine di tempo in Sudamerica è stata la Colombia. In Uruguay, invece, il matrimonio gay è stato approvato ad aprile del 2013; successivamente le adozioni, valide dal 2009.

SENZA ADOZIONI

In Finlandia il Parlamento approvò la legge sui matrimoni gay a novembre del 2014, ma entrerà in vigore nel 2017; mentre in Nuova Zelanda le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono ammesse dal 2005, ma solo il 17 aprile del 2013 è stata emanata una legge sul matrimonio gay, il primo caso dell’area asiatico-pacifica.

In Slovenia la legge per il diritto al matrimonio tra omosessuali e le adozioni gay è stata approvata, ora dovrà essere ratificata dal presidente Borut Pahor. In Portogallo era accaduto lo stesso, ma il presidente uscente Aníbal Cavaco Silva bloccò la normativa sulle adozioni. Anche in Croazia, Estonia, Ungheria, Malta, Repubblica Ceca, Colombia, Israele e alcune regioni dell’Australia non sono permesse le adozioni.

QUELLI CHE CON REFERENDUM

In Lussemburgo la legge è stata approvata a giugno del 2014 ed è entrata in vigore a gennaio del 2015, permettendo al primo ministro Xavier Bettel di sposarsi con un altro uomo.
Nel Regno Unito le unioni civili gay sono state autorizzate da una legge riconosciuta dalla Regina Elisabetta II a luglio del 2013. Le prime nozze si sono celebrate il 29 marzo del 2014. In Scozia, la legge è stata votata a febbraio del 2014. L’Irlanda ha deciso invece di autorizzarle mediante un referendum. Il 23 maggio del 2015, il 62% degli irlandesi ha detto sì ai matrimoni gay. In Croazia e Svezia ha vinto il “no” in referendum simili.

RICONOSCIMENTO PARZIALE

Negli Stati Uniti le adozioni gay sono riconosciute in 22 stati su 50: Rhode Island, Washington, D.C., New Jersey, Vermont, New York, Oregon, California, Massachusetts, Colorado, Indiana, Connecticut, New Hampshire, Washington, Iowa, Nevada, Illinois, Maine, Maryland, Delaware, Minnesota, Hawaii, New Mexico, Pennsylvania, e nel territorio non incorporato di Guam. In Australia, solo quattro province riconoscono il diritto di adozione: Territorio Locale di Canberra , Australia Occidentale, Nuovo Galles del sud e Tasmania.

PENA DI MORTE

Al di là del riconoscimento dei matrimoni gay, spiega l’International lesbian, gay, bisexual, trans and intersex association (Ilga), nel mondo resta ancora un nodo da sciogliere che coinvolge il riconoscimento dei diritti umani. Ci sono ancora 75 Paesi dove i rapporti omosessuali sono soggetti a pene severe. In sette è prevista la pena di morte: Yemen, Somalia, Nigeria, Mauritania, Sudan, Iran e Arabia Saudita.

Ecco i Paesi che hanno detto sì a matrimonio e adozioni gay

Sono diversi i Paesi che negli ultimi anni hanno approvato i matrimoni gay, le unioni civili e le adozioni per coppie dello stesso sesso. Dal Brasile alla Finlandia, passando per il Sudafrica, il Messico e la Nuova Zelanda, la maggior parte di queste leggi è in vigore in Paesi europei o nel continente americano. Il reato di omosessualità (punibile spesso con la pena di morte)…

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