Skip to main content

C’è un accordo con il segretario del Pd Matteo Renzi da rinnovare e se possibile ridefinire, soprattutto dopo che le dimissioni forzate di Ignazio Marino da sindaco di Roma hanno danneggiato l’immagine del commissario dem nella Capitale, Matteo Orfini. Ci sono i referenti locali della corrente da controllare e indirizzare, in un complesso gioco di equilibri per presidiare posizioni di potere nei territori. Infine vanno monitorati gli ex compagni di viaggio che hanno scelto altre strade. Insomma, di carne al fuoco ce n’è parecchia, quanto basta per impegnare un intero pranzo di metà novembre in un locale del centro di Roma. Protagonisti il presidente del Pd Orfini e il ministro della Giustizia Andrea Orlando, entrambi leader della corrente dem Rifare l’Italia che raccoglie gli ex giovani dalemiani ribellatisi al baffino e beccatisi l’appellativo di Giovani turchi.

LE GRANE SICILIANE

La movimentata amministrazione siciliana di Rosario Crocetta impensierisce anche la coppia OrfiniOrlando. Soprattutto dopo che il governatore della lista il Megafono per nominare il suo quinto assessore regionale all’Agricoltura in meno di tre anni di mandato, si è rivolto a un esponente di Rifare l’Italia come Antonello Cracolici. Già capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana e in passato segretario regionale dei Ds, Cracolici è un fiero avversario interno del referente renziano sull’isola, il sottosegretario alla Scuola Davide Faraone. Al quale, tanto per rendere l’idea, all’indomani della sua esclusione dalla lista delle elezioni europee del maggio 2014 mandò a dire di aver messo in atto una “vendetta trasversale tipicamente mafiosa” orchestrata in combutta con Crocetta. Da navigato politico siciliano quale è, Cracolici è un dirigente dem di un certo peso, difficile da tenere a bada. E qualche preoccupazione sembra arrecarla al duo OrfiniOrlando, soprattutto al Guardasigilli al quale pare siano arrivate informazioni sui mal di pancia di Cracolici in merito al suo ruolo all’interno del governo e sulla reale capacità di incidere da parte dei Giovani Turchi nell’esecutivo e nella gestione del partito, come Orlando avrebbe rivelato anche a Orfini.

IN CAMPANIA E’ SCONTRO APERTO

Ma è in Campania che le divisioni tra correnti del Pd sono sempre più alla luce del sole e gli esponenti di Rifare l’Italia vestono i panni dei contestatori interni. In seguito all’inchiesta sul governatore Vincenzo De Luca e sull’ormai ex capo staff Nello Mastursi (fino a pochi giorni fa numero due regionale del Pd), la segretaria campana (e renziana) Assunta Tartaglione ha nominato una nuova e più snella segreteria, priva o quasi di deluchiani, così da rafforzare l’azione del partito e controbilanciare lo strapotere del governatore. Peccato che alla riunione preparatoria di qualche settimana fa i Giovani turchi non si siano nemmeno presentati, con la coordinatrice campana di Rifare l’Italia, la deputata Valeria Valente, che ha attaccato la Tartaglione sulla gestione del partito e ha mantenuto la linea di opposizione interna, tanto che la componente è rimasta fuori dalla nuova segreteria. E questo dopo che il Guardasigilli Orlando aveva detto in tv che se avesse deciso lui, non sarebbe stato certo De Luca il candidato del Pd alle regionali.

SPUNTA PURE BASSOLINO

Se non tutti, buona parte dei Giovani turchi campani è già pronta a schierarsi al fianco di Antonio Bassolino alle primarie del Pd a Napoli. Il consigliere regionale Antonio Marciano è già ai nastri di partenza della campagna elettorale, l’ex candidato alla segreteria regionale Michele Grimaldi viene considerato uno della squadra mentre la deputata Valente per ora ha attaccato i vice nazionali Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani per aver adombrato l’ipotesi di una norma anti ex sindaci alle primarie. In questo modo, la coordinatrice regionale di Rifare l’Italia ha preso le difese di Bassolino. E Cozzolino, altro referente di OrfiniOrlando all’ombra del Vesuvio? Tra lui e l’ex primo cittadino non corre più buon sangue da un pezzo, ma da giorni si parla di un possibile riavvicinamento tra i due, con l’eurodeputato che potrebbe rientrare nei ranghi bassoliniani per questa nuova sfida.

RIFLETTORI PUNTATI SU PARIS

Salendo fin verso Roma e infilandosi tra i corridoi del Nazareno, sembra che a Orfini e Orlando non stia andando particolarmente a genio l’operato della loro fedelissima Valentina Paris all’interno della segreteria nazionale del Pd, dove Renzi (su loro indicazione) le ha affidato la delicata delega agli enti locali. Servirebbe forse un po’ più di grinta da parte della giovane deputata irpina così da conquistare maggiore visibilità, anche a scapito di altri colleghi di segreteria (ma non di corrente) che occupano i salotti televisivi. Di questo, Orlando e Orfini, hanno parlato anche nel recente pranzo sorvegliato con almeno 6 uomini delle forze dell’ordine, secondo la ricostruzione di Formiche.net.

ATTENTI A FASSINA? NEMMENO TROPPO

E l’ex compagno di avventura Stefano Fassina che fa? Lui che pure aveva condiviso i primi passi di Rifare l’Italia, adesso che ha abbandonato il Pd cosa combina con quel suo nuovo partitino ribattezzato Sinistra Italiana? Di sicuro non suscita particolari grattacapi agli ex colleghi Giovani turchi, dato che nemmeno riesce a mettersi d’accordo con l’altro fuoriuscito Pippo Civati. Orfini e Orlando ne seguono i passi, non perdono di vista l’ex viceministro e ne scrutano le mosse, senza però lasciarsene impensierire più di tanto. I problemi per loro sembrano essere ben altri, e vengono tutti dall’interno del Pd.

Ecco come Orfini e Orlando cercano di radicarsi nel Pd

C’è un accordo con il segretario del Pd Matteo Renzi da rinnovare e se possibile ridefinire, soprattutto dopo che le dimissioni forzate di Ignazio Marino da sindaco di Roma hanno danneggiato l’immagine del commissario dem nella Capitale, Matteo Orfini. Ci sono i referenti locali della corrente da controllare e indirizzare, in un complesso gioco di equilibri per presidiare posizioni di…

bpm, banco popolare, banco bpm

Bper, Bpm, Creval e Ubi. Ecco chi festeggerà con la bad bank

La stagnazione macro prolungata ha portato i crediti dubbi a 350 miliardi di euro in Italia, che sono per il 55% non performing loans (Npl). L’affermazione, spaventosa, è contenuta in un report di Mediobanca Securities e se si guarda al ritmo di crescita il quadro assume tinte anche più fosche. “I crediti in sofferenza - scrive l’analista Antonio Guglielmi -…

Repubblicani e democratici uniti per il Giorno del Ringraziamento

Nella Festa del Ringraziamento, gli Stati Uniti, com’è tradizione, si fermano, con le famiglie riunite intorno al tavolo dove troneggia il tacchino e, dopo, la partita di football in tv. E domani sarà il venerdì che segna l’inizio della corsa agli acquisti di Natale, il Black Friday, con code già nel cuore della notte davanti ai centri commerciali e ai…

Gian Franco Mammì, tutte le curiosità sul nuovo direttore dello Ior

E’ passata piuttosto in sordina la nomina di Gian Franco Mammì a direttore generale dello Ior. Stretta da un lato dagli aggiornamenti sul terrorismo islamico e le tensioni geopolitiche sulla Siria, dall’altro dall’avvio del processo su Vatileaks 2 in Vaticano (che pure ha a che fare con l’Istituto per le opere di religione), la notizia è finita in secondo piano su…

Turchia, Ataturk è morto un'altra volta. Daesh festeggia

Ho l'impressione che il massiccio, imponente, sontuoso mausoleo di Mustafa Kemal Ataturk, l'Antikabir, che domina Ankara, si sia come squarciato. Il padre della Patria è fuori posto in quella tomba che da sessantadue anni ne custodisce le spoglie. Che ha a che fare quel monumento alla gloria laica della Turchia con l'onda islamista che minaccia di travolgere la rivoluzione? Non…

Cosa hanno detto Anci, Nencini, Testa e Uber al convegno Orti di I-Com

Piccolo non è (a volte) bello. Non lo è nel caso dei comuni di piccole dimensioni che vogliono offrire alle imprese del territorio percorsi di crescita, ma non lo è neanche per le piccole e micro imprese che subiscono il peso delle multinazionali. E allora? "Non resta che collaborare". Quello della possibile associazione tra enti territoriali è l’ultimo principio del Manifesto…

Piacere, siamo il Nuovo Stato

Sarà un’associazione culturale bipartisan, senza alcun legame con i partiti. L’obbiettivo è di scandagliare i motivi della crisi dello Stato in tutti i suoi aspetti, cercando di poter dare alla politica suggerimenti utili. Siamo in uno dei luoghi più belli e segreti di Roma, la Biblioteca Angelica, in piazza Sant’Agostino. Qui, tra volumi secolari, ha fatto il suo esordio l’associazione…

Alitalia, Boeing, Eni. Tutte le novità sui biocarburanti fossili

Dopo che il gruppo automobilistico Volkswagen ha dovuto ritirare quasi mezzo milione di veicoli solamente negli Stati Uniti, e dovrà pagare, probabilmente, 18 miliardi di dollari di sanzioni per aver generato, illegalmente, emissioni paragonabili a quelle prodotte ogni anno da tutti i settori industriali del Regno Unito (centrali elettriche, trasporti, industria e agricoltura), diversi esperti hanno detto che questo caso porterà alla "morte del diesel". Anche se non sarà così, esistono alternative…

Gaetano Quaglariello

Quagliariello, IDEA e il Centro

Il senatore ex NCD Gaetano Quagliariello, con altri parlamentari e consiglieri regionali, stamattina al caffè Illy di Roma ha lanciato il nuovo partito-movimento IDEA, acronimo di Identità e Azione, forza politica che si andrà a schierare con il centrodestra in alternativa a Renzi. In un secondo momento è possibile l’intesa con altre organizzazioni come il movimento Italia Unica di Passera,…

×

Iscriviti alla newsletter