Skip to main content

La Regione Sicilia è talmente indebitata da aver eroso nell’ultimo anno gran parte del suo patrimonio netto.

A dirlo sono le Sezioni riunite per la Regione siciliana della Corte dei conti nel documento intitolato “Sintesi della Relazione sul Rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2014″, pubblicato il 3 luglio 2015.

A influire negativamente sul patrimonio della Regione è soprattutto l’aumento dei debiti contratti dall’amministrazione regionale per far fronte alle spese. Ma a indicare una contabilità non proprio perfetta è anche il mancato aggiornamento degli inventari di beni mobili, immobili, azionari e delle opere d’arte fino al calo delle attività finanziarie e non finanziarie, sottolineano i magistrati contabili.

LA CRESCITA DELLE PASSIVITÀ

“Il conto generale del patrimonio si è chiuso, al 31 dicembre 2014, con un netto patrimoniale negativo di 819 milioni di euro e – scrive la Corte dei conti – con un peggioramento complessivo pari a 3.074 milioni di euro rispetto al precedente esercizio (-136,3%)”.

Mettendo a confronto i dati dal 2010 al 2014 emerge che nell’ultimo anno “le attività si sono ridotte a 18.616 milioni di euro a fronte dei 20.042 milioni di euro del 2010 (ossia del 7,1 per cento), mentre le passività, a fine anno, sono aumentate sino a 19.435 milioni di euro rispetto ai 15.465 milioni del 2010 (con un incremento di quasi il 25,6 per cento)”.

ANOMALIE NELLA STIMA E INVENTARIO DEI BENI PATRIMONIALI

La Corte dei conti ha inoltre segnalato una serie di anomalie nella stima e inventario dei beni immobili, mobili, gli oggetti d’arte, le azioni che fanno capo alla Regione da parte dell’Amministrazione. La “diligente redazione di tale documento – scrive la Corte – è complemento indispensabile della contabilità finanziaria, soprattutto nella prospettiva dell’imminente applicazione della normativa in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici […] poiché la situazione del patrimonio consente di compiere valutazioni di medio lungo periodo sulla solidità dell’ente e sulla sostenibilità dell’indebitamento”.

AZIONI ED ALTRE PARTECIPAZIONI

Sia per il 2014 sia per gli anni precedenti, la Corte dei conti ha rilevato “anomalie nell’indicazione dei valori delle partecipazioni azionarie” le quali dovrebbero essere calcolate in base al metodo del patrimonio netto (fissato dal decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 18 aprile 2002) mentre l’Amministrazione regionale ha sempre segnalato solo il valore nominale della quota di partecipazione al capitale sociale, che risulta spesso immutato rispetto a quello iniziale.

Sono stati inoltre ignorati i bilanci negativi di alcune società che hanno subito perdite in modo consecutive nell’ultimo triennio, senza che fosse avviata nessuna iniziativa, compresa la liquidazione. Da ultimo, la Corte dei conti ha segnalato la presenza più che anomala di un patrimonio di 59.196.051,17 relativo alla partecipazione della Regione nel Banco di Sicilia – Divisione Sicilcassa S.p.A il quale è stato estinto nel 2002.

BENI MOBILI, IMMOBILI E OGGETTI D’ARTE

L’aggiornamento dell’inventario dei beni immobili della Regione Sicilia faceva capo, fino al 2006, all’Agenzia del Demanio. A partire da quell’anno è stato stipulato un contratto tra la Regione e la Sicilia Patrimonio Immobiliare (S.P.I.) S.p.a., che però non ha provveduto a tali operazioni di aggiornamento, ma ha “solo svolto attività di gestione, di razionalizzazione e di censimento del patrimonio immobiliare della Regione”. Sebbene si sia tentato di porre rimedio a tale ritardo con l’art. 27 della legge regionale n. 9 del 2015, sono emerse altre anomalie “in merito agli accertamenti e alle riscossioni derivanti dalla vendita di beni sdemanializzati. Numerose cessioni non sono state imputate al conto del patrimonio”, che risulta pertanto incompleto.

Gli stessi problemi di aggiornamento dell’inventario sono stati rilevati anche sugli “oggetti d’arte”, anche se la situazione è in miglioramento. Le anomalie rispetto all’inventario dei beni mobili sono invece relative a quarantotto consegnatari (un quarto in meno rispetto all’anno precedente) e sebbene la situazione sia in miglioramento tali mancanze rendono impossibile la valutazione di tali beni.

Patrimonio allo sbando. Viaggio nei conti (disastrati) della Sicilia di Crocetta/1

La Regione Sicilia è talmente indebitata da aver eroso nell'ultimo anno gran parte del suo patrimonio netto. A dirlo sono le Sezioni riunite per la Regione siciliana della Corte dei conti nel documento intitolato “Sintesi della Relazione sul Rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2014″, pubblicato il 3 luglio 2015. A influire negativamente sul patrimonio della Regione è…

Tutte le nevrosi gender della politica italiana

Sono giorni e giorni che siamo ostaggio di provvedimenti e discussioni sul gender (genericamente genere in italiano) molto e insopportabilmente pericolosi per la tenuta non solo del governo ma di un sano e realistico buonsenso e di tolleranza di ossessioni di una politica demagogica e disfattista piuttosto che innovativa. I fatti. La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato la tanto discussa riforma…

Repubblicani, ecco come il gaffeur Trump cresce nei sondaggi

Più gaffe fa più lontano nei sondaggi va: almeno per il momento, ma siamo a oltre 15 mesi dall’Election Day. Parliamo di Donald Trump: la competizione nel sovraffollato campo repubblicano - ben 16 candidati per una nomination - gira a vantaggio dello stravagante miliardario che ha una straordinaria capacità di fare notizia. Nel bene e nel male, ma tanto, vien…

La dolce vita londinese della famiglia reale (greca)

Vivono a Londra, tra personaggi famosi e lusso sfrenato. La crisi economica, sociale e politica della Grecia non pare aver minimamente toccato i reali greci. Così, mentre le isole elleniche vanno a ruba e molte aziende sono sull’orlo del fallimento, la famiglia reale greca cerca il modo di restare il più a lungo lontano da Atene. Due anni fa, Costantino…

Cosa perde e cosa guadagna la Russia dopo l'accordo Usa-Iran. L'analisi di Bremmer

La chiusura dell’accordo sul nucleare iraniano avrà tanto effetti geopolitici quanto economici. Entrambi toccheranno la Russia, che per il politologo americano Ian Bremmer, fondatore di Eurasia Group, avrà sia motivi per gioirne sia per lamentarsene. TUTTI I BENEFICI... Tra i lati positivi per Mosca, Bremmer identifica: 1) Giganti energetici come Gazprom o Rosneft potranno contendersi con altre compagnie, prevalentemente occidentali,…

Tutte le ultime (pessime) notizie sull'economia italiana

Per l’economia italiana, ieri non è stata una giornata di notizie positive: debito pubblico che cresce, produzione industriale in stallo, spesa pubblica locale che potrebbe essere ridotta di almeno una ventina di miliardi, pur erogando a tutti i livelli di servizio più elevati. Per quanto riguarda l’andamento del debito pubblico, L’Eurostat ha rilevato che, nei dodici mesi intercorrenti tra il…

Perché Alessandra Moretti ha toppato (anche stavolta)

Ci sono due cose, e solo due, da dire sul caso Moretti (Alessandra). 1) I dati. Nel 2010 in Veneto Zaia aveva preso il 60% dei voti e il candidato di centrosinistra il 29%. Nel 2015 Zaia vince con il 50% (perdendo una decina di punti a favore di Tosi, che prende il 12%), la Moretti ottiene il 22% (cedendo presumibilmente…

IRAN: P5+1=E3/EU+3? Si tratta di politica internazionale!

Abbiamo tutti sentito che l’accordo sul nucleare iraniano è stato concluso dai P5+1, cioè i 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU più la Germania. Non è così. Infatti il testo riconosce che l’accordo è stato siglato dal E3/EU+3, cioè Regno Unito, Francia, Germania e UE (E3/EU) e da Cina, Russia e Usa (3). La realtà del negoziato diplomatico…

Strasburgo e dintorni. Media e toghe spingono l'avanzata del gender

Si fa presto a dire informazione. Alzi la mano chi, in questi giorni in cui il Giornalista Collettivo ha tributato paginate intere, ieri alla sentenza della Cassazione che ha sdoganato il cambio di sesso all’anagrafe senza la necessità dell’intervento chirurgico, e oggi alla rampognata della Corte europea dei diritti dell’uomo nei confronti dell’Italia rea di non tutelare a sufficienza le…

Cambiare il modo di insegnare la scienza

Quando andavo al liceo la Professoressa di filosofia ci rimproverava perché studiavamo a “compartimenti stagni”. Nozioni memorizzate in una disciplina non venivano utilizzate per affrontare problematiche che si incontravano in altre. Quasi che la realtà fosse non un unicum complesso ma una serie di strutture contigue temporalmente e spazialmente ma distinte e tra loro impenetrabili. E del resto noi studenti…

×

Iscriviti alla newsletter