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Eccentrico e (finora) quasi sconosciuto, Jeremy Corbyn, deputato inglese di 66 anni, è il favorito per le primarie del Partito laburista britannico. Barba lunga, vegetariano e astemio, viaggia solo in autobus. Poche volte, solo quando è costretto, porta la cravatta, in uno stile poco british, è sempre stato bersaglio delle critiche di Tony Blair: il Partito Laburista vive il peggior momento degli ultimi 100 anni, secondo Blair. Il partito rischia “l’annientamento” di fronte alla possibilità che la leadership dei laburisti finisca nelle mani di Corbyn, si legge sul Guardian.

PRIMARIE LABURISTE

Secondo l’ultimo sondaggio diffuso dalla stampa inglese, Corbyn gode del 42% delle preferenze degli elettori laburisti. Il principale rivale politico di Corbyn alle primarie è Yvette Cooper, con il 22,6% dei voti nei sondaggi, seguita da Andy Burnham con il 20% e Liz Kendall con il 14%, dai dati del sondaggio del quotidiano Daily Mirror. Corbyn è in testa anche nelle scommesse dei bookmakers.  Tra il 14 agosto e il 12 settembre, il Partito Laburista sceglierà il nuovo leader in un processo di elezione interne via email.

TSIPRAS (O IGLESIAS) INGLESE

Corbyn non aveva pensato di diventare una nuova figura politica simile al greco Alexis Tsipras o lo spagnolo Pablo Iglesias. Deputato socialista di grande esperienza, rappresenta Islington Nord, un quartiere della Londra bene, e riesce a mobilitare il voto di giovani e pensionati che vogliono ridare vigore alla sinistra dei laburisti che Blair aveva annichilito con la cosiddetta “terza via”.

GIOVANI E PENSIONATI

Dopo la sconfitta a maggio del Partito Laburista, e le dimissioni del leader Ed Miliband, Corbyn si è presentato come candidato assieme a una ventina di corregionali. Le ultime 15 firme necessarie per presentarsi sono arrivate all’ultimo momento.

Ma la verità è che tra gli elettori il consenso è aumentato: circa 120mila inglesi si sono registrati per la prima volta per votare nelle primarie del Partito Laburista. Migliaia di giovani volontari si sono appuntati per distribuire volantini e rispondere alle telefonate dell’ufficio a Euston, negli uffici ceduti da un sindacato.

PROPOSTE SOCIALISTE

Le proposte di Corbyn, per alcuni, sono molto eccentriche. L’Economist, per esempio, sostiene che sia un candidato “ineleggibile e noioso”. Di lui dicono che sia un “marxista leninista” per ridicolizzarlo, ma in realtà le sue idee prendono spunto da leader laburisti degli anni ‘70 e ‘80 come James Callaghan e Michael Foot.

CONTRO L’AUSTERITÀ

Non ha molto carisma, ma è un grande oratore. Corbyn non si considera un radicale di sinistra, ma sostiene che in Inghilterra i politici al potere abbiano ceduto alle dinamiche di austerità, distruggendo lo Stato sociale di benessere. Dice che i suoi predecessori hanno difeso l’economia neoliberale e gli interessi della City, le banche e i grandi capitali. Chi vi ricorda?

NAZIONALIZZAZIONI E STATO PATERNALISTA

Nel suo programma ci sono politiche progressiste per lottare contro la povertà infantile e per affrontare temi come il multiculturalismo, la discriminazione e i matrimoni gay. Anti-monarchia e con un vecchio (e pericoloso) rapporto con l’Ira durante il conflitto nord-irlandese, Corbyn propone l’università gratuita, l’aumento delle tasse per chi gode di un reddito più alto, incluse eredità e proprietà, e la nazionalizzazione della rete ferroviaria, il gas e l’elettricità. Il socialista ha detto che si batterà per la cancellazione del programma di missili nucleari Trident e a favore di un’economia basata sull’industria più che sui servizi.

Vuole imporre un piano di investimenti per l’edilizia, le infrastrutture e lo sviluppo delle tecnologie e rimettere tra le priorità dello Stato i diritti dei lavoratori e la protezione dell’ambiente. Corbyn cercherà anche di mettere fine alla vendita di armi all’Arabia Saudita e all’evasione fiscale delle grandi multinazionali.

NUOVA POLITICA INGLESE

Per lo scrittore Owen Jones, “la situazione del Regno Unito non è così disperata come quella della Grecia o della Spagna, ma ci sono milioni di persone, soprattutto giovani, che si sentono marginati dal processo politico e chiedono un mezzo di espressione, come si è dimostrato con la manifestazione Occupy a Londra. Qualsiasi sia il vincitore nell’elezione del Partito Laburista, questo non è altro che l’inizio di un movimento molto significativo. Qualcosa è cambiato nella politica inglese”.

Molti sostengono che la recente popolarità di Corbyn sia “una reazione infantile e isterica” della sinistra. Per l’editorialista Polly Toynbee del Guardian, giornale di centrosinistra, l’elezione del socialista potrebbe significare “un suicidio politico in un momento nel quale il partito ha bisogno di posizionarsi come un’opposizione forte e credibile a Cameron”.

Tutte le idee socialistissime di Jeremy Corbyn

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