Skip to main content

Ieri sera a Otto e Mezzo, a un certo punto, come sempre, è stato il momento del Punto di Paolo Pagliaro. Tutto un susseguirsi di cifre sulla situazione dei migranti. Quanti ne sono arrivati, la ripartizione percentuale del “da dove” provengono, e la ripartizione percentuale di “dove” sono sbarcati. Tutti numeri, quelli snocciolati senza appesantire, presi pari pari dal Ministero dell’Interno.
Alla fine del Punto in cui Pagliaro giustamente non commenta perché, appunto, dovrebbero essere i numeri a parlare – come si suo dire a buon intenditor poche parole –lo studio e gli ospiti collegati non reagiscono. Nessun commento. Insomma i numeri parlano chiaro: quest’anno è esattamente come l’anno scorso. In numero, provenienza e destinazione.
Nessuna emergenza particolare. Nessun allarme particolare. Eppure, gli ospiti: nulla. In studio il Punto di Pagliaro passa come uno stacco pubblicitario per fare la pipì se scappa. E così la parte di sostanza della trasmissione, quella quantitativa, quella giornalistica va perduta a scapito di un’opinione pubblica che è convinta che quest’anno il Canale di Sicilia si aprirà come il Mar Rosso per l’esodo degli esodi.
Detto questo, il problema esiste e l’unico modo per affrontarlo è utilizzarlo come elemento di scambio in un negoziato con l’Unione Europea. Se dobbiamo gestire “soli” il problema dell’immigrazione dal sud del mondo, allora o dobbiamo avere la possibilità di sforare sul debito, o di commerciare con l’Unione Sovietica.

Cos’è un esodo a parole senza numeri?

Ieri sera a Otto e Mezzo, a un certo punto, come sempre, è stato il momento del Punto di Paolo Pagliaro. Tutto un susseguirsi di cifre sulla situazione dei migranti. Quanti ne sono arrivati, la ripartizione percentuale del “da dove” provengono, e la ripartizione percentuale di “dove” sono sbarcati. Tutti numeri, quelli snocciolati senza appesantire, presi pari pari dal Ministero…

Così il Tesoro pensa di spingere le assicurazioni a investire nelle infrastrutture

Il risparmio dei cittadini italiani costituisce un volume di risorse enorme rispetto ai più avanzati paesi europei. Ma la parte gestita da fondi è il 22 per cento del Prodotto interno lordo, a fronte del doppio della media Ue. Ne risulta una crisi di liquidità per il tessuto imprenditoriale, che fatica a compiere il salto di qualità verso una dimensione…

Ecco gli effetti della guerra alla natalità e alla famiglia

Ieri due notizie ci hanno profondamente toccato, non le viscere ma le fondamenta della nazione. Italia è a crescita zero, non si nasce più nel Paese e forse perché non è per nulla bello nascervi. L'illusione dello scorso ventennio, basata sulla idea che i migranti in fondo sarebbero stati sufficienti, oltre che profondamente razzista, era non solo sbagliata ma anche…

Ho visto Orco 2.0, il mostro che s'aggira tra Facebook e Twitter

Possiamo anche darle un nomignolo tecnologico, tanto per renderla moderna, chiamandola magari 2.0. Ma rimane il fatto che sia una brutta aria, quella che ormai da diverso tempo si sente tirare online. Volendola chiamare con il suo vero nome, altro non è che un gran fetore. Arriva accompagnato da folate d’intolleranza, refoli di violenza, spifferi di razzismo, tutti mostri riassumibili…

cina Ue

Ecco su cosa punta la Cina in Europa

Contatto stabilito tra Cina e Ue sul piano Juncker. Anche se finora "non sono state presentate proposte concrete". E' quanto riferisce, dopo le indiscrezioni riportate da Reuters, Annika Breidthardt, portavoce del vicepresidente della Commissione Ue per il lavoro, crescita e investimenti Jyrki Katainen. "Nel contesto del piano di investimenti per l'Europa – spiega a Formiche.net la funzionaria – la Commissione…

Perché Padoan mi ha deluso

Grazie all'autorizzazione del gruppo Class editori e dell'autore, pubblichiamo il commento dell'economista Paolo Savona uscito sui quotidiani del gruppo Class diretti da Pierluigi Magnaschi L’intervista concessa di recente dal ministro Padoan a Repubblica insieme sorprende e sconforta. Sorprende perché inizia riconoscendo l’esistenza dei problemi che affliggono l’Europa; sconforta perché di seguito accredita il mix di politiche che essa ha preso…

Bcc, tutte le fibrillazioni sul ruolo di Iccrea

Grazie all'autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l'articolo di Claudia Cervini apparso su MF/Milano Finanza, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi Sale l'attesa sulla segretissima proposta di autoriforma delle Bcc che il consiglio dei ministri dovrebbe esaminare entro giugno e contestualmente emerge un nuovo tassello dell'ampio disegno di riorganizzazione del credito cooperativo (376 banche, 4.441 sportelli, 1,2 milioni di soci…

Finmeccanica, Piaggio e Avio Aero a caccia di affari a Le Bourget

Ha aperto i battenti ieri il salone Le Bourget, vicino Parigi, la più importante vetrina di quest’anno dedicata all’aerospazio e alla difesa. Anche se da alcuni anni gli affari si sono spostati soprattutto nell’area mediorientale e asiatica, gli addetti ai lavori si aspettano buoni numeri, specie sul fronte dei velivoli commerciali. IL RUOLO DI ATR L’Italia ha cominciato bene con…

Tutte le chiacchiere di Renzi

Nei giorni scorsi scrissi che, pur considerando sbagliate le candidature di Paita in Liguria e di Casson a Venezia, e poiché al centrosinistra si contrapponeva il centrodestra, in dissenso e da non iscritto al Pd invitavo a votare i due candidati del Partito democratico. Anche perché io sono contro l’astensionismo e la scheda bianca (indicata da Susanna Camusso in Veneto…

popolari sistema bancario

Bper, Ubi e Bpm. Tutte le sofferenze popolari

Grazie all'autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l'articolo di Francesco Ninfole apparso su Mf/Milano Finanza, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi. Le popolari italiane sono alla vigilia di una riforma che cambierà volto al settore. I banchieri hanno 18 mesi per valutare le possibili opzioni. Il sistema delle popolari si prepara così alla svolta con punti di forza e debolezza.…

×

Iscriviti alla newsletter