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I primi segnali di ripresa ci dicono che la strada è quella giusta, ora è necessario incoraggiare e sostenere questo percorso”. Il deputato Pd e vicepresidente della Commissione Bilancio, Edoardo Fanucci, non ha dubbi che questa possa essere davvero la volta giusta per lasciarsi alle spalle la crisi economica. Insieme ad alcuni colleghi di partito e professori universitari, ha lanciato il nuovo think tank Cantiere Stabilità, un pensatoio nato proprio con l’obiettivo di promuovere idee e proposte per stabilizzare e consolidare questa prima fase di ripartenza economica. Una visione ribadita anche da un altro parlamentare Pd, l’economista Carlo Dell’Aringa, che – alla presentazione dell’iniziativa alla Camera giovedì scorso – è stato chiarissimo: “E’ la prima volta che ci sono forti ed evidenti indizi di ripresa e noi non vogliamo ammazzarla nella culla. Se gli diamo un po’ di legna da bruciare, si alimenterà e farà emergere le nostre capacità produttive”.

I NOMI DI CHI HA ADERITO

Al think tank hanno già aderito il responsabile economia e lavoro della segreteria del Partito Democratico, Filippo Taddei, i consiglieri economici di Matteo Renzi, Tommaso Nannicini e Marco Leonardi, e un economista da sempre molto ascoltato negli ambienti della sinistra come Pietro Reichlin. Tra i parlamentari – oltre ai già citati Fanucci e Dell’Aringa – ci sono anche l’ex montiana e oggi democratica Irene Tinagli e il segretario Pd in Toscana Dario Parrini.

OBIETTIVO LEGGE DI STABILITA’

Il primo obiettivo è rappresentato dalla prossima legge di stabilità che il Governo è tenuto a presentare in Senato entro il 15 ottobre. Il provvedimento – come ha più volte annunciato Renzi – dovrebbe ruotare tutto intorno all’abolizione di Imu e Tasi. Al netto dell’intervento sul fisco, comunque, i margini per fare proposte, ovviamente, non mancano. Quelle che arrivano da Cantiere Stabilità, andranno a formare un apposito dossier che sarà poi consegnato al viceministro dell’Economia, Enrico Morando.

LA DECONTRIBUZIONE PER I NEOASSUNTI

Tra gli argomenti sostenuti con più convinzione c’è la necessità di estendere anche al 2016 la decontribuzione per i neoassunti, al momento finanziata solamente fino alla fine dell’anno. La misura prevede che – per chi sia stato assunto entro il 2015 – i contributi per tre anni non siano a carico dei datori di lavoro ma dello Stato. Ora però – per garantirne l’applicazione anche il prossimo anno – è necessario stanziare nuove risorse con la legge di stabilità. “E’ un provvedimento che ha funzionato e che ha permesso di dare slancio all’occupazione. Le modalità possono essere discusse ma la strada da seguire è assolutamente quella” ha commentato Fanucci.

MISSIONE PRODUTTIVITA’

Altra questione sottolineata è la produttività del nostro sistema Paese. “Uno dei principali problemi dell’Italia è costituito dal fatto che negli ultimi 20 anni l’incremento della produttività è stata pari a zero”, ha rilevato Dell’Aringa. Da qui la proposta di prevedere nella legge di stabilità strumenti specifici che consentano di intervenire su quest’aspetto. A tal proposito, una delle idee al vaglio è la detassazione – almeno parziale – degli straordinari. Oppure – come ha proposto il professor Leonardi – investire risorse per incentivare il riconoscimento di premi di produttività.

PICCOLO NON E’ BELLO

Secondo Irene Tinagli, il consolidamento della ripresa passa anche attraverso la crescita delle nostre imprese che devono diventare più grandi e strutturate. E, laddove possibile, quotarsi in borsa per finanziarsi non solo con i prestiti delle banche ma anche sul mercato dei capitali e innescare così dinamiche positive per tutto il sistema produttivo italiano. “Il nanismo danneggia le stesse aziende e tutta l’Italia” ha detto Tinagli. “Pure con la legge di stabilità, dobbiamo trovare il modo di stimolare l’intervento di investitori – come i fondi comuni – che possano mettere soldi nelle nostre piccole e medie imprese”. Uno studio dell’università Bocconi citato da Tinagli ha evidenziato come la quotazione di mille aziende in Italia determinerebbe un incremento del prodotto interno lordo tra lo 0,9 e l’1,5% e la creazione di oltre 130.000 posti di lavoro l’anno.

TASSE E DINTORNI

Detto del taglio delle tasse sulla casa promesso dal premier, sempre in tema di imposizione fiscale altri due suggerimenti arrivano da Reichlin. “Nel lungo periodo” ha proposto innanzitutto “è necessario cercare di eliminare l’Irap che non si giustifica né come tassa di scopo né come imposta decentralizzata”.  Seconda questione sollevata dal professore della LUISS gli 80 euro in busta paga, una delle prime misure economiche adottate dal Governo Renzi. Per Reichlin è necessario che la misura diventi permanente perché ha contribuito a riattivare i consumi. Affinché ciò accada però – ha avvertito – è necessario la misura diventi effettivamente un taglio dI tasse e non più una forma di trasferimento.

Cantiere stabilità: chi c'è e cosa propone il nuovo think tank piddino

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