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Già nell’ultimo mese si è osservato un calo generale e continuo dell’indice di fiducia nel futuro, quest’andamento presenta delle conseguenze dirette anche nelle scelte micro-economiche degli italiani.

I deboli segnali di ripresa economica paiono ancora insufficienti a modificare sensibilmente la percezione degli italiani, seppur in una situazione lavorativa ed economica percepita in generale miglioramento, gli italiani per l’anno prossimo prevedono ancora di dedicare minori risorse al risparmio (con un differenziale del -21%) e all’acquisto di beni durevoli (-32% tra chi pensa di acquistare di più e di meno). Il peso della crisi oggi poggia ancora tutto sull’economia famigliare (il 23% prevede un peggioramento della propria situazione economica per il prossimo anno a fronte del 12% che prevedono una situazione migliore). Le priorità rimangono dunque i consumi quotidiani, pur sottolineando anche la necessità di dover fare ancora sacrifici anche in questo senso.

Gli italiani “rompono il porcellino” ma solo per le spese strettamente necessarie e i consumi quotidiani, tutto il resto (compreso l’accumulo dei risparmi) può essere differito. Di fronte ad una speranza crescente verso la ripresa economica, l’atteggiamento generale è ancora quello del “si salvi chi può”, troppo poco per guidare realmente la ripresa del Paese.

Quattro italiani su cinque ritengono il default greco un pericolo reale anche per l’Italia, ma approvano le scelte dei greci.
Innanzitutto emerge l’atteggiamento estremamente positivo degli italiani verso l’esito del referendum greco: sia nella scelta democratica, sia nel merito.
La Grecia oramai da diversi mesi sta cercando di contrattare i termini per il rifinanziamento del suo debito pubblico da parte dei suoi creditori. Dopo l’esito del referendum e a termini già scaduti si cerca una forma di soluzione in extremis. Gli italiani approvano la decisione del governo Tsipras di affidare la scelta direttamente ai cittadini (76% di giudizi positivi) e si rivelano addirittura molto informati sull’esito, nonché di apprezzare molto la scelta dei greci (l’83% è a conoscenza del risultato e, di questi, ben il 73% lo approva).

Oltre al giudizio positivo sulla scelta di dimettersi del Ministro delle finanze Varoufakis per facilitare una soluzione con i creditori, gli italiani per il 78% ritengono che si arriverà comunque ad una soluzione. Non nascondono tuttavia la reale preoccupazione per l’uscita della grecia dall’area euro, che avrebbe conseguenze pericolose e difficilmente prevedibili anche per il nostro Paese. Il 79% infatti ritiene che il default greco rappresenterebbe un pericolo anche per l’Italia.
Nonostante le preoccupazioni permane la speranza per una soluzione di accordo con i creditori.

Scarica qui la rilevazione del 7 luglio di Lorien

Ecco quanto gli italiani temono il default della Grecia. Report Lorien

Già nell’ultimo mese si è osservato un calo generale e continuo dell’indice di fiducia nel futuro, quest’andamento presenta delle conseguenze dirette anche nelle scelte micro-economiche degli italiani. I deboli segnali di ripresa economica paiono ancora insufficienti a modificare sensibilmente la percezione degli italiani, seppur in una situazione lavorativa ed economica percepita in generale miglioramento, gli italiani per l’anno prossimo prevedono…

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