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Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’analisi di Maicol Mercuriali apparsa su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.

Basta pagare con l’American Express nei grandi magazzini Gum sulla piazza Rossa. È giunta l’ora di avere un sistema di pagamento elettronico russo e una carta di credito nazionale. Vladimir Putin dovrà pazientare ancora qualche mese ma, come regalo di Natale o al massimo di Capodanno, sarà accontentato e un altro piccolo tassello per la spinta nazionalistica della Russia sarà attuato.

La carta di credito russa è stata uno degli argomenti all’ordine del giorno in un recente incontro tra il presidente e la governatrice della Banca di Russia, Elvira Nabiullina.

Il sistema finanziario russo è sotto stress e Putin ha voluto fare il punto della situazione sullo stato di salute delle banche, sul progetto dell’agenzia di rating russa (di cui Italia Oggi aveva scritto nel numero 179 del 30 luglio scorso) e anche sulla carta di pagamento elettronico.

La governatrice della Banca centrale ha fotografato la situazione fornendo numeri interessanti per capire ciò che sta accadendo nell’economia russa, facendo uno sforzo di ottimismo. “La situazione nel settore bancario è per molti versi uno specchio di ciò che sta accadendo nell’economia”, ha detto Nabiullina a Putin. “Gli eventi esterni hanno inevitabilmente un impatto sullo sviluppo del settore bancario. Osservando gli indicatori di base per il sistema nel suo complesso, però, il settore bancario è in una zona sicura e stabile”.

Davanti alla caduta del rublo gli sforzi della Banca di Russia per garantire stabilità al sistema stanno dando i primi timidi segnali positivi. Il secondo trimestre del 2015, secondo quanto viene riportato sul sito del Cremlino, sarebbe migliore del primo. Nabiullina prende come indicatore di riferimento i profitti delle banche. “Nella prima metà dell’anno il sistema bancario nel suo complesso ha registrato un utile: ci sono state delle perdite relative ad alcuni mesi, ma il risultato del semestre registra un profitto di 51 miliardi di rubli (circa 700 milioni di euro). Questo dato non può essere di conforto se paragonato al risultato dello scorso anno, con 600 miliardi di profitti (8,2 miliardi di euro), o i mille miliardi di rubli (13,8 miliardi di euro al cambio attuale) dell’anno precedente. Ma è comunque un risultato positivo e speriamo che il comparto bancario possa chiudere l’anno con un utile di circa 100 miliardi di rubli (1,4 miliardi di euro)”.

Tra gli altri dati forniti dalla governatrice della Banca Centrale c’è quello relativo al capitale sociale delle banche, cresciuto del 3% nel primo semestre e dell’erogazione dei prestiti, scesa dello 0,5%. Per quanto riguarda i depositi nelle banche da parte delle famiglie russe, questi sono aumentati del 7,2% e i tre quarti sono in rubli.

C’è poi la questione dei tassi di interesse. Sui depositi le banche pagano circa un 10-11 per cento. “Quindi è vantaggioso tenere i soldi in banca”, ha evidenziato Putin nell’incontro con Nabiullina. Ma c’è l’altra faccia della medaglia: gli interessi sui prestiti. La Banca Centrale sta monitorando le prime 20 banche russe per mappare l’andamento dei tassi sui prestiti all’industria. “A gennaio erano del 25-27%”, rileva la governatrice. “Oggi più della metà dei crediti sono erogati a un tasso compreso tra il 14 e il 18 per cento. Sono tassi piuttosto elevati per la maggior parte delle aziende, ma vediamo comunque che gli interessi sono scesi. Ci auguriamo che il sistema finanziario manterrà questa stabilità e svolgerà il suo ruolo di finanziatore dell’economia”.

Come detto procede anche il lavoro sulla carta di credito nazionale. “È stato attivato un centro operativo per elaborare le operazioni russe e i sistemi di pagamento internazionali”, annuncia Elvira Nabiullina. “Il passaggio successivo sarà quello di rilasciare la nostra carta. Abbiamo in programma di iniziare nel mese di dicembre con un progetto pilota a cui hanno già aderito 20 banche. L’anno prossimo ci sarà poi una diffusione su ampia scala: pensiamo di emettere circa 30 milioni di carte. I nostri cittadini attualmente sono in possesso di circa 230 milioni di carte. Il nome scelto per la carta di credito è Mir, ed è stato selezionato tramite una votazione sul web. Per rendere le cose convenienti per i nostri cittadini stiamo già concludendo accordi di co-badging con i sistemi di pagamento internazionali. Ciò significa che la carta Mir sarà operativa anche all’estero, come MasterCard, American Express e così via”.

Infine l’agenzia di rating russa, un progetto che sta particolarmente a cuore a Putin. I lavori proseguono, la Banca di Russia non metterà capitali ma supervisionerà il progetto. “La legge – ha ricordato Nabiullina – richiede un capitale minimo di 50 milioni di rubli (690mila euro), ma questa agenzia partirà con un capitale di 3 miliardi (41 milioni di euro) in modo di essere in grado di sviluppare le sue attività. Porteremo i migliori professionisti: i lavori dell’agenzia dovranno essere assolutamente trasparenti e adottare le best practice internazionali”. Incalzata da Putin sulla tempistica, la governatrice della Banca di Russia ha confermato che l’agenzia sarà costituita entro la fine dell’anno, ma che sarà operativa, con l’emissione dei primi ratings, solo verso la metà del 2016.

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