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L’evoluzione della forma partito, la regolamentazione dei rapporti tra lobby e decisori pubblici, il ruolo della comunicazione politica. E’ pieno di incognite e di sfide il futuro che attende l’Italia a partire dal 2017 quando sarà definitivamente abolito il finanziamento pubblico ai partiti. Il modello economico su cui la politica si è retta finora sarà archiviato per lasciare il posto ad un altro, esclusivamente fondato sui contributi privati. Comunque la si pensi, un passaggio storico molto delicato, che i diversi attori in campo – in primis i partiti – sono chiamati a gestire e organizzare con trasparenza e chiarezza.

FUNDARAISING & POLITICA

Di tutto questo si è discusso nell’incontro “Fundaraising tra comunicazione politica e trasparenza”, organizzato da AGOL (Associazione Giovani Opinion Leader). Al Circolo Canottieri Aniene, a Roma, ne hanno parlato il tesoriere e deputato del Partito Democratico Francesco Bonifazi, il comunicatore e lobbista Claudio Velardi, l’A.D. di Telit Chicco Testa e il professore di Teoria e tecniche del Lobbying della LUISS, Pier Luigi Petrillo. A moderare l’evento, la giornalista del Sole 24 Ore Emilia Patta.

PAROLA D’ORDINE TRASPARENZA

Una sfida da affrontare con decisione e, soprattutto, con la massima trasparenza secondo Bonifazi, il quale ha rivendicato con orgoglio il percorso politico che ha portato all’abolizione del finanziamento pubblico. “Ce n’era davvero bisogno, su questa scelta non si può tornare indietro”, ha scandito. Sul versante trasparenza, il tesoriere del Pd ha ribadito l’apertura ad una normativa che – per la prima volta in Italia – regolamenti le lobby. Un intervento a cui affiancare la legge di attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, quello sui partiti, rimasto lettera morta fin dal 1948.
Quanto ai rischi derivanti dal nuovo sistema, Bonifazi ha professato ottimismo. “Dicono che un rischio sia il condizionamento, ovvero che chi ti dà i soldi, potrebbe comunque condizionarti ma se sei trasparente e crei la tracciabilità del rapporto tra l’interlocutore e il partito, ciò non accade”.

FINANZIAMENTO E LOBBY

Il passaggio dal finanziamento pubblico a quello privato renderà ancora più necessaria l’introduzione in Italia di una disciplina sulle lobby. Ne è convinto Petrillo. La situazione, ha detto, “impone una regolamentazione del fenomeno lobbistico, vale a dire impone che ci siano regole certe che disciplinino i rapporti tra i decisori pubblici e i portatori di interessi privati”. Il tutto in nome della trasparenza. “Nel momento in cui viene eliminato il finanziamento pubblico dei partiti, vuol dire che la politica si finanzierà solo grazie ai privati. Io voglio sapere i nomi e i cognomi dei privati che finanziano la politica, tutti quelli che danno anche un solo euro”.

IL FINANZIAMENTO DELLA POLITICA LOCALE

Non solo i partiti e la politica nazionale ma soprattutto quella locale. Su tale aspetto, in particolare, ha messo in guardia Chicco Testa che ha invitato a non lesinare i controlli verso “i candidati che si presentano alle elezioni per i consigli comunali o regionali, dove investono centinaia di migliaia di euro, e ovviamente cercano di recuperarli questi soldi”. Da questa fotografia – secondo Testa – deriva l’esigenza di forme più stringenti di controllo sull’origine dei finanziamenti e l’onorabilità dei candidati.

LA COMUNICAZIONE POLITICA AL TEMPO DEI FINANZIAMENTI PRIVATI

Da esperto comunicatore politico, Velardi si è, invece, interrogato su come i partiti possano convincere i cittadini a finanziarli. E la risposta che dà, ruota tutta intorno al tema della credibilità. “E’ un bel problema perché rischia di scomparire anche la politica insieme al finanziamento” ha commentato con ironia prima di andare dritto al nodo della questione. “Senza soldi non si fa politica. Quindi – dato che non ci sarà più lo Stato – è necessario trovare le forme e i modi giusti per finanziare la politica. Ma perché ciò avvenga, la politica deve ritrovare una sua credibilità. Se questo non accadrà, la gente la politica non la finanzierà. E’ semplice”.

L’EVENTO

L’incontro si è concluso con l’intervento del presidente di AGOL, Pierangelo Fabiano. “Siamo molto soddisfatti di com’è andata. Quello del finanziamento della politica, è un tema sempre più rilevante per il presente e il futuro del nostro Paese, su cui è importante sensibilizzare l’opinione pubblica”.

Come sarà la politica dopo l’abolizione del finanziamento pubblico

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