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Per chi ha avuto la pazienza e la generosità di seguire le mie frequenti note sul tema, ben conosce la mia totale avversione per questa Legge super truffa, partorita dallo scellerato patto del Nazareno e resa ancor più nefasta per l’attribuzione del premio alla lista e non alla coalizione; un premio che non esiste in nessun sistema elettorale al mondo e che , in una realtà di bassa affluenza al voto come l’attuale in Italia, rischia di dare il potere assoluto a una minoranza che nemmeno la legge Acerbo avrebbe mai previsto.

Una minoranza in grado di determinare il cambiamento della natura del nostro sistema, da parlamentare a presidenziale e senza che tali modifiche istituzionali siano state compiute dall’unico strumento giuridico corretto di  un’assemblea costituente. Una minoranza che, di fatto, ridurrà a un ruolo del tutto marginale e ancillare lo stesso presidente della Repubblica e che, con la capacità di scelta e di  controllo dei giudici costituzionali, potrebbe trasformarsi in un autentico regime privo di contrappesi. Con il controllo drogato dal premio della Camera il presidente del Consiglio potrà in ogni momento decidere se e quando andare a votare, avendo contro la frantumazione di tanti piccoli gruppi e un presidente della Repubblica zoppo.

Che tale obiettivo sia salutato positivamente da quel fin troppo osannato vecchio comunista di Napolitano, responsabile di ben quattro attacchi al sistema, è comprensibile; meno comprensibile che Mattarella, senza batter ciglio, abbia immediatamente controfirmato la legge. Così come enormi sono le responsabilità di Forza Italia per aver permesso il passaggio della legge al Senato e di Area Popolare, ridotta al ruolo di accolita servente di un premier mai eletto.

Da sempre ho sostenuto l’idea di procedere, dopo l’approvazione della legge, alla raccolta di firme per il referendum abrogativo, al cui comitato promotore iscrivo da subito con determinazione ALEF (www.alefpopolaritaliani.eu).

Ho, tuttavia, la sensazione di una diffusa stanchezza e sfiducia tra la gente che, stante l’estrema frantumazione di una seria opposizione al “Bomba” fiorentino, potrebbe essere attratta dalle indubbie capacità di imbonitore del giovin signore, con il rischio di un boomerang per noi referendari, simile a quello che subimmo, al tempo del referendum Segni, noi poveri e minoritari vecchi proporzionalisti, da un voto largamente maggioritario, concausa non effimera della fina della Prima Repubblica.

Ecco perché in questa delicatissima fase, con Renzi avente a disposizione l’arma di elezioni anticipate ( e a questo punto sul silente Mattarella é inutile confidare), dovremmo usare l’antica saggezza evangelica: semplici come colombe e prudenti come i serpenti.

Nel PD è iniziata la fuga a sinistra e Landini sostiene tesi non insensibili a chi, come molti di noi, provengono dalla sinistra sociale democratico cristiana.

Dopo il voto del 31 maggio assisteremo a una profonda modifica e ristrutturazione delle forze politiche che dovrà fare i conti con l’Italicum. Oggi sono in campo  due opzioni degli officianti del Nazareno: partito della nazione o partito repubblicano all’americana, ahimé, teorizzato dal non più credibile Cavaliere.

Noi popolari tenteremo la strada dell’UMP, anche se l’Italicum così come strutturato non facilita il nostro progetto. Dopo il voto di Maggio ci sarà da riflettere seriamente su da farsi, ma intanto impegniamoci a sostenere i nostri popolari candidati nelle elezioni regionali e locali. Subito dopo ritroviamoci tutti insieme per ricercare la strada più opportuna da percorrere  in una fase delicatissima e non priva di pericoli per il nostro Paese.

Ettore Bonalberti

www.alefpopolaritaliani.eu

www.insiemeweb.net

www.don-chisciotte.net

Semplici come colombe e prudenti come i serpenti

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