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Il Veneto supera la Lombardia in testa alla classifica, stilata dal Monitor di Intesa San Paolo, sulle top 20 dei distretti industriali con la crescita più alta di esportazioni: ben nove, quasi la metà, si trovano in questa regione. Dallo studio, realizzato sui risultati del primo trimestre del 2015, emerge che l’abbigliamento trevigiano ha chiuso con 300 milioni di euro di giro d’affari, mettendo a segno il 40% in più rispetto allo stesso trimestre nel 2014. L’occhialeria di Belluno arriva a 704 milioni (+13,6%) e, tra l’altro, anche il distretto del mobile di Livenza e Quartiere del Piave viaggia bene: un fatturato di 539 milioni sui mercati esteri (+9%). L’oreficeria vicentina mette a segno una crescita del 10,8% rispetto allo stesso periodo nel 2014, raggiungendo la quota di 361 milioni di euro. Bene anche la concia di Arzignano con 564 milioni (+6,3%), le calzature sportive di Montebelluna con 281 milioni (+9,4%), il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene con 117 milioni (+23%) e il tessile di Schio-Thiene-Valdagno che, con una crescita del 6,4 per cento, giunge a quota 417 milioni. Il Veneto, le cui performance complessive valgono una crescita dell’8%, supera con 5,1 miliardi la Lombardia che, invece, ha chiuso il primo trimestre con 4,9 miliardi di giro d’affari (praticamente ferma a +0,4%).

Per quanto riguarda l’economia globalizzata, il sistema dei distretti si conferma competitivo, tanto da superare le imprese tedesche. Nel primo trimestre, le vendite all’estero ha visto protagonisti il settore agro-alimentare (+7,1% contro un -4,1% tedesco), i prodotti e materiali da costruzione (+3,3% per l’Italia e +0,6% per la Germania) e la moda (+3,3% contro il +0,2% tedesco).

Moda, mobili e occhiali, il Veneto batte tutti

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legge marziale

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