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Il Vietnam emerge come nuovo polo per le supply chain globali di Apple: una prospettiva sullo spostamento delle risorse di ingegneria chiave dell’iPad ricorda quanto Hanoi sia centrale per il futuro delle catene produttive e di approvvigionamento mondiale.

Recenti sviluppi nell’allocazione di risorse e sviluppo prodotto da parte di Apple indicano un importante spostamento verso il Vietnam, consolidando così la posizione del Paese del Sudest asiatico come un hub alternativo di produzione al di fuori della Cina. Questo passo strategico è particolarmente evidente nel trasferimento di risorse di ingegneria chiave per l’iPad, rappresentando un cambiamento significativo nella catena generale dell’azienda. Cambiamento che si allinea con una più ampia fuga di aziende straniere dalla Repubblica popolare, apparentemente preoccupate dalla stretta che Pechino sta dando alla securitizzaziome della sfera economica/finanziaria, industriale e commerciale.

L’iniziativa di Apple di portare lo sviluppo dell’iPad in Vietnam segna un’importante diversificazione delle sue attività di produzione, mitigando il rischio strategico associato alla dipendenza dalla Cina. Questione che ha un nome: de-risking. Dimensione strategica condivisa da Usa e Ue che si riflette anche sulla crescente consapevolezza delle aziende internazionali riguardo alla necessità di ridurre la concentrazione di produzione in un singolo paese, considerando le complessità geopolitiche e le sfide globali. Soprattutto se quel singolo Paese è la Cina, problematico per la gestione interna, sensibilizzato da in serie di dossier internazionali che la riguardano.

La decisione di spostare le risorse di ingegneria per l’iPad in Vietnam non è priva di sfide. La complessità delle catene di approvvigionamento globali e la necessità di garantire standard qualitativi potrebbero presentare ostacoli significativi (il caso del parziale spostamento produttivo in India è emblematico). Tuttavia, la volontà di Apple di perseguire questo cambiamento sottolinea la sua determinazione a ridurre la dipendenza dalla Cina e a diversificare le fonti di produzione.

In conclusione, mentre il percorso verso il consolidamento del Vietnam come polo chiave nelle supply chain non sarà privo di difficoltà, è evidente che qualcosa si sta muovendo e la scelta di Apple sta attirando particolare attenzione anche per questo. Tale strategia non solo riflette la necessità di ridurre il rischio strategico, ma apre anche nuove prospettive per la crescita economica del Vietnam e per la sua posizione nel panorama tecnologico, e dunque strategico, globale. Tutto marcato dall’egida statunitense. Non male per l’Italia, con Roma e Hanoi che hanno anche recentemente rafforzato lo spirito della strategic partnership.

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