Skip to main content

Vanno in piazza gli idonei in diversi concorsi pubblici: sono in tutto circa 80.000 in tutta Italia coloro che, pur non risultando vincitori rispetto al numero di posti a bando, chiedono non si chiudano le graduatorie a scorrimento che consentirebbero, un giorno, la loro possibile assunzione. Ma cosa è successo per scatenare la mobilitazione in piazza e sui social network? Una premessa è indispensabile: l’idoneo non ha vinto un concorso pubblico e, dunque, non può vantare alcun diritto ad essere assunto, a differenza del vincitore. Ecco perché occorre ricordare prima di tutto che ad oggi (dati Funzione Pubblica) sono 3061 i vincitori delle di concorsi pubblici ancora da assumere, col paradosso che chi tenta la via indicata dalla Costituzione (art 97: “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”) resta a casa e qualche amico degli amici entra, lavora e magari viene stabilizzato con una leggina ad hoc. La novità, lamenta il Comitato XXVII ottobre, è che la legge di Stabilità per il 2015 ha bloccato lo scorrimento delle graduatorie, disposto invece dalla una legge del 2013: scadendo le vecchie graduatorie a breve, viene quindi a mancare, si dice, la possibilità – e non la certezza, beninteso – di subentrare nel tempo secondo i fabbisogni delle amministrazioni. Aldilà delle norme, capiamoci qualcosa senza pregiudizi. In primo luogo, la pecca logica più grave è che se la PA vuole ricercare tramite concorso pubblico i migliori, questi sono per definizione i vincitori, non gli idonei. Sulla carta, almeno, dato che, come fanno notare i manifestanti, può ben accadere che ci si ritrovi dietro i vincitori, pur avendo raggiunto la soglia minima di entrata, per tutta una serie di punteggi aggiuntivi dovuti a titoli di preferenza a parità di merito, come periodi di servizio o  figli: in questi casi, difficile dar loro torto, diventa complicato dire in assoluto che Tizio sia effettivamente migliore di Caio.

Per il resto, tuttavia, le regole sono chiare: oltre quel paletto, si è fuori. Quel che è accaduto normalmente è che le amministrazioni sono spesso ricorse allo scorrimento delle graduatorie per motivi di finanza pubblica. Poiché bandire nuovi concorsi costa, per una elementare valutazione costi-benefici, si è preferito attingere fra coloro che una commissione di concorso ha giudicato sufficientemente preparati a poter accedere ai pubblici uffici, pur essendo il bando limitato ad un numero più ridotto. Lasciamo perdere le facili obiezioni di chi ricorderà che i concorsi in Italia sono fatti male (ed è vero, per una serie sterminata di motivi, non ultimo il vizietto della “segnalazione”): facciamoli bene, invece. O che in passato per molti anni lo scorrimento è stato usato a fini di costruzione di consenso. Oggi, nell’Italia del 2015 cosa conviene fare? Il tema degli idonei, purtroppo, è solo un piccolo tassello della storica assenza di una seria e ponderata politica di reclutamento nella macchina dello Stato. Ogni pezzo delle tante burocrazie è andato avanti per proprio conto, per esigenze proprie, a volte scarsamente trasparenti e competitive – come nel caso della dirigenza – senza tentare mai di considerare la PA come un unico organismo che, pur con tutte le sue tante specificità, lavora sostanzialmente nello stesso modo. È sempre mancata, cioè, la volontà di capire di chi effettivamente si avesse bisogno in relazione alle funzioni da portare avanti. Il corpaccione dello Stato, insomma, ha una serie infinita di acciacchi e, a ben vedere, l’elargizione di una speranza a corrente alternata per gli idonei, in un certo senso non troppo dissimile dal precariato negli uffici pubblici, è forse uno dei tanti. In un quadro di perenne blocco delle assunzioni, credo servano chiarezza e buon senso, innanzitutto: occorrerebbero criteri certi e restrittivi che consentano l’entrata in servizio di idonei che rispettino caratteristiche ben precise, contemperando attentamente l’esigenza di non depotenziare lo strumento del concorso pubblico e quella di contenere i costi per l’erario. Per nulla facile: il risultato più probabile è quello di scontentare tutti in egual misura. Alla luce delle ultime norme non si può parlare di beffa, certamente: ma una visione che non si limiti al breve periodo ed un approccio lineare da parte del Legislatore vanno pretesi.

Idonei in piazza: tutti egualmente scontenti?

Vanno in piazza gli idonei in diversi concorsi pubblici: sono in tutto circa 80.000 in tutta Italia coloro che, pur non risultando vincitori rispetto al numero di posti a bando, chiedono non si chiudano le graduatorie a scorrimento che consentirebbero, un giorno, la loro possibile assunzione. Ma cosa è successo per scatenare la mobilitazione in piazza e sui social network?…

Cosa dicono i Saint-Just da salotto su Conte accusato di frode sportiva?

Dice Conte: "Resto in azzurro che piaccia o no". E nessuno ha nulla da obiettare. Dove sono finiti i paladini dell'antipolitica, i cavalieri della lotta alla casta, i Saint-Just da salotto? Silenzio sui giornali, silenzio in tv (anzi più note compiacenti che altro), silenzio dagli opinionisti che questa volta non hanno opinione o preferiscono tenersela per sé. Se invece di…

Tutte le proposte dell’Accademia Italiana del Codice di Internet

Con il passaggio da un modello di visione passiva della tv generalista ad un modello di visione "partecipativa" in cui l'utente sceglie il contenuto da vedere, strumenti di “autotutela” potrebbero sostituire l’approccio “paternalistico” di controllo pubblico degli editori. A sostenerlo è stato oggi il Presidente dell’Accademia Italiana del Codice di Internet (IAIC), Alberto Gambino, insieme ad uno dei componenti del…

Stratfor: perché Usa e Germania guerreggiano sull'Ucraina

Nel suo ultimo incontro con il presidente americano, Angela Merkel ha affrontato il nodo della possibilità di armare l'Ucraina. Un ruolo da protagonista sul piano politico - rileva Stratfor - che non è piaciuto ai tedeschi, che lo hanno percepito come il segno di un nuovo ruolo della Germania nel mondo e con cui non sono a loro agio. POSIZIONI…

Popolari, bad bank e fusioni. Di cosa bisbigliano Renzi e i banchieri

Ma davvero tutti i banchieri si stanno stracciando le vesti per la riforma Renzi delle banche popolari? Certo, Assopopolari – l’associazione degli istituti del settore – non ha lesinato critiche al decreto Renzi, che prevede la trasformazione delle maggiori dieci banche popolari in società per azioni, rottamando tra l’altro il principio del voto capitario (una testa un voto nelle assemblee)…

Se non fosse che è Abu Mazen, saremmo più severi?

L'inizio di una riflessione di David Keyes sul Daily Beast, potrebbe già bastare per arrivare alla conclusione che la risposta è certamente "sì". Scrive Keyes: «Quale "moderato" presidente arabo ha pubblicamente abbracciato il leader genocida del Sudan la settimana scorsa? Quale "riformatore" mediorientale è appena entrato nel suo 10° anno di un mandato-di-quattro-anni? Quale "alleato" occidentale giorni fa ha ordinato un'indagine su…

produzione industriale

Ecco quanto è aumentata la produzione industriale

La produzione industriale è aumentata per il secondo mese consecutivo a dicembre (non accadeva da più di un anno), accelerando anzi a +0,4% m/m dopo il +0,3% m/m di novembre. La variazione annua torna in territorio positivo, a +0,1% da -1,9% precedente. L’aumento è trainato dal settore-chiave dei beni strumentali, che crescono per il terzo mese consecutivo su base congiunturale…

L'Italia guardi alla Francia nella scelta dei candidati

Un programma che potrebbe dare alla destra la possibilità di recuperare il voto di tanti italiani delusi da una politica che li esclude da ogni possibile decisione. La corruzione e gli sprechi della politica (cresciuti a dismisura negli ultimi anni governati dalla sinistra di Renzi) derivano soprattutto dal tipo di Costituzione. Una Costituzione Parlamentare che lascia ai Deputati e ai…

Consumo energetico Ue ai livelli dei 1990

Il report Eurostat analizza il consumo energetico dell’Ue: la dipendenza energetica è al 53% mentre aumenta il ricorso alle fonti rinnovabili. Il consumo energetico dell’Ue torna ai valori del 1990, il rapporto Eurostat ha analizzato la domanda di energia elettrica delle varie realtà nazionali, il ricorso all’importazione di energia e alle fonti rinnovabili. Sebbene cresca la consapevolezza dei vantaggi connessi…

Ucraina, così corruzione e recessione inaspriscono il conflitto

Oltre al conflitto con i ribelli filorussi, l’Ucraina soffre anche per la corruzione e la crisi economica. Poco è cambiato dalla fuga dell’ex presidente Victor Yanukovich un anno fa. Secondo Andrei Bychenko, ricercatore del Centro di analisi Razumkov di Kiev, “il presidente Piotr Poroshenko e il governo ucraino hanno ancora un piccolo margine di fiducia della popolazione”. LE PRIORITÀ DEGLI UCRAINI…

×

Iscriviti alla newsletter