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A Laurent Stefanini, l’uomo designato dalla presidenza della Repubblica francese a occupare il posto di ambasciatore presso la Santa Sede, il no definitivo sarebbe arrivato addirittura dal Papa. Il settimanale Canard Enchainé, che per primo aveva rivelato il mancato gradimento del Vaticano alla figura di Stefanini, racconta nel numero oggi in edicola che sabato scorso il diplomatico sarebbe stato riservatamente ricevuto da Francesco. Nel colloquio, il Pontefice gli avrebbe spiegato che, pur non avendo niente contro la sua persona, “non ha apprezzato né il mariane pour tous (le nozze tra persone omosessuali, ndr) né i metodi dell’Eliseo, che ha cercato di forzargli la mano”. La notizia dell’incontro è stata confermata all’agenzia Afp e al quotidiano Figaro da una “fonte vicina al dossier”.

“C’E’ SOLO UN CANDIDATO”

Nella serata di ieri, però, dalla presidenza francese è stato emesso un comunicato che conferma come Stefanini sia “il solo candidato” possibile per la carica vacante ormai da mesi, da quando Bruno Joubert ha fatto ritorno a Parigi per un posto alla Corte dei Conti.

LA CRISI DIPLOMATICA SI AGGRAVA

Scrive Stefano Montefiori sul Corriere della Sera che “la crisi diplomatica si aggrava, perché Parigi e Vaticano non vogliono cedere. Nel luglio del 2013 papa Francesco aveva pronunciato una frase di apertura verso gli omosessuali, ma l’opposizione dottrinaria resta. L’Eliseo, che sembrava pronto a scegliere un altro nome, ne fa invece a questo punto una questione di principio”.

IL CURRICULUM DI LAURENT STEFANINI

Ma se corrisponde al vero quanto riportato dal Canard Enchainé, non sarebbe tanto la tendenza sessuale di Stefanini a rappresentare un problema, almeno agli occhi di Francesco. Quanto, piuttosto, la modalità scelta da François Hollande per procedere. Quasi una sfida alla Santa Sede. Sul curriculum del prescelto, infatti, nessuno ha nulla da dire, anzi. Si tratta di persona di assoluto livello, conoscitore delle stanze vaticane (è stato numero due dell’ambasciata tra il 2001 e il 2005) nonché consigliere per gli affari religiosi del ministero degli Esteri. Inoltre, Stefanini non ha mai contratto matrimonio né ha “esibito” la sua omosessualità. E’ inoltre un cattolico praticante, vicino al cardinale arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois, che lo ha cresimato. Un caso ben differente, insomma, da quello di Jean-Lup Khun Delforge, indicato otto anni fa per lo stesso incarico ma convivente con il fidanzato, e per questo “bocciato” dalla Segreteria di Stato.

COSA C’E’ DIETRO IL NO DEL VATICANO

Non a caso, Giacomo Galeazzi sulla Stampa osserva che “secondo Le Canard Enchainè, la ragione della decisione vaticana non sarebbe l’orientamento omosessuale di Stefanini, quanto le intenzioni del presidente francese Hollande di creare un caso. Lo scorso 5 febbraio era stato invitato a un incontro con il nunzio apostolico a Parigi, l’arcivescovo Luigi Ventura, che gli aveva chiesto in via ufficiosa di fare un passo indietro, rinunciando lui stesso alla candidatura”. Cosa che però non è avvenuta.

Ecco perché Papa Francesco ha silurato l'ambasciatore Stefanini (e Hollande)

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