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Se aprite un libro di arte moderna, anni 60, e ne scorrete le pagine soffermandovi sulle fotografie, sulle immagini che lo popolano, scoprirete questo. Troverete, in architettura, i risultati di Le Corbusier, di Gropius, di Mies Van der Rohe. Con le forme geometriche, i volumi degli edifici, rigorosamente iper razionalisti, giustapposti. Troverete, nella pittura, il giustapporsi dei colori di Mondrian. Noterete come le une e le altre forme facciano il paio con il giustapporsi dei componenti elettronici su di una qualunque scheda di uno dei primi calcolatori elettronici. Vedrete, di analogia in analogia, le immagini della terra viste dal cielo da aeroplani e satelliti. E le immagini del cielo viste dalla terra. Le galassie di stelle imprigionate dentro gli obiettivi di nuovissimi radiotelescopi.
Le linee rette del muso di una potente e lussuosissima Roll Royce, quelle cromate che nascondono il radiatore, vi somiglieranno, se solo spostate la prospettiva, a quelle di un imponente grattacielo. Il Seagram Building di New York. Le linee e le aste, libere o collegate tra loro da capocchie di spillo, quelle di Tanguy, sono lì che aspettano Salvator Dalì che, con i suoi giochi d’illusionismo, le pieghi. Lui che è stato capace, nel suo personalissimo spazio, di far incontrare perfino due rette parallele. Più in là, altre linee, sorelle di quelle di Tanguy, se ne stanno sopra i tetti delle nuove abitazioni, a fare da antenne. Oppure, nei centri spaziali, dove ferve il lavoro dei tecnici pieni di immaginazione, sono state assunte come elementi costituenti i nuovissimi satelliti pronti a scappare dalla Terra. Scappare già, ma non troppo.
Ora, i risultati di quella elaborazione culturale possono non piacere. Però, provate a pensare cosa sarà stata l’Esposizione Universale sull’onda di quella temperie culturale. Ecco. Ora, provate a pensare a Expo 2015. C’è da sperare che gli utensili da cucina vengano scambiati per “Gli Uccelli nello Spazio” di Brancusi. Anche perché, quanto alla più recente temperie culturale, se guardiamo agli ultimi venti o trent’anni, come avrebbe detto il Salvator Dalì degli anni 80, Giucas Casella: – Conterò fino a 3 e poi vi risveglierete -.

Gli uccelli nello spazio

Se aprite un libro di arte moderna, anni 60, e ne scorrete le pagine soffermandovi sulle fotografie, sulle immagini che lo popolano, scoprirete questo. Troverete, in architettura, i risultati di Le Corbusier, di Gropius, di Mies Van der Rohe. Con le forme geometriche, i volumi degli edifici, rigorosamente iper razionalisti, giustapposti. Troverete, nella pittura, il giustapporsi dei colori di Mondrian.…

Addio a Ulrich Beck, teorico della società del rischio

Il 2015 si apre con una bruttissima notizia per la comunità dei sociologi e degli scienziati sociali. Ma oserei dire, più in generale, per tutto il mondo della cultura. All’età di 70 anni è morto il sociologo tedesco Ulrich Beck, teorico della “società del rischio” e uno tra i più importanti pensatori europei contemporanei. Assieme a Pierre Bourdieu, scomparso nel…

Sony Hack, partono le sanzioni di Obama contro la Corea del nord

Nuove tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord. Ma questa volta a scatenare lo scontro non è il programma nucleare ma il cinema. Tutto è cominciato dal cyber-attacco contro la Sony Pictures Entertaiment e il film The Interview prodotto da James Franco; un ritratto ironico del regime di Kim Jong-un e “il Paese più isolato del mondo” e un…

Il meglio della fotografia italiana al Museo di Roma

Basilico, Berengo Gardin, Bossaglia Chiaramonte, Cresci, Ghirri, Guidi, Jemolo, Koch. Non è il titolo di un film di Lina Wertmuller, ma quello di una mostra fotografica allestita nelle sale del Museo di Roma. Un titolo formato dai cognomi di alcuni "giganti" dell'immagine. L'esposizione permette di ammirare un'ottantina di immagini che vanno dagli anni Ottanta al Duemila, rappresentative di alcuni dei più…

@MatteoRenzi, lo stile comunicativo del condannato alla vittoria

Sono stato intervistato da L'Indro sullo stile comunicativo del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. E' stata un'occasione utile per riflettere sullo stile comunicativo del Premier. Ecco cosa penso: Matteo Renzi è un grande comunicatore. Riesce ad arrivare in maniera efficace direttamente agli italiani, saltando spesso l'intermediazione dei media. Il rischio da evitare è di sopravvalutare i vantaggi, pur innegabili, di…

Nuovo anno, per chi vuole riconciliarsi con questo mondo

il nuovo anno è bene iniziato: ho scoperto la sapienza del talmud che spiega il senso alle ingiustizie del mondo: "nessun uomo è totalmente buono o totalmente malvagio. così, i giusti scontano in questo mondo i loro pochi peccati; e gli ingiusti ricevono il premio per i loro pochi meriti. in questo modo, nell'aldilà non ci saranno recriminazioni e proteste, quando…

Come si allunga la lista degli avversari di Papa Francesco

Tutti i nemici del Papa, scrive Repubblica lanciando una doppia pagina di analisi sulla resistenza (forte) che sta incontrando Francesco nell’attuare la sua riforma spirituale e curiale. Nota Marco Ansaldo che “il nodo della Chiesa riformista di Bergoglio è arrivato al pettine. O lo si scioglie o lo si taglia. Dopo la clamorosa rinuncia al pontificato di Benedetto XVI, l’improvvisa…

Che cosa succede alle Pari Opportunità

Non sono smarrita né tantomeno rassegnata. In questo inizio anno ritorna il tempo della lettura che non è ozio, ma piacere sublime di leggere tenendo in mano la carta senza il riverbero inquietante del computer, scegliendo accuratamente come arricchire la mia conoscenza. Così approfondisco la strategia reale del sentimento di sfiducia, alternato al risentimento che trasuda dai commenti di alcuni…

Ecco la vera (ultima) chance di Renzi

Matteo Renzi è "l'ultima speranza", parola di Tony Barber che dirige la sezione Europa del Financial Times. La prima reazione nel leggere l'articolo è di noia: non era Mario Monti l'ultima occasione per salvare l'Italia? Il tempo passa, i giornalisti no. La seconda è ironica: con 7.500 chilometri di costa, beato chi trova l'ultima spiaggia. La terza è pura irritazione: non…

Un presidente di svolta dopo Napolitano?

Questo articolo è stato pubblicato ieri su L'Arena di Verona, Giornale di Vicenza e Bresciaoggi E’ stato un addio franco e onesto, com’è l’uomo, ma non memorabile né coinvolgente: un discorso rivolto alla testa, anziché al cuore, e meno che mai alla pancia, degli italiani. Nel suo ultimo messaggio televisivo dal Colle, Giorgio Napolitano ha confessato col candore del nonno ai…

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