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Come evolverà il mercato europeo dei lanciatori? All’indomani di una ministeriale dei Paesi membri dell’Agenzia spaziale europea (Esa), che ha visto l’affermarsi del Vega-C (quale versione evoluta dell’attuale lanciatore Vega) e dello sviluppo di Ariane 6, come sostituto dell’attuale lanciatore pesante, Ariane 5, la via pare essere definitivamente tracciata.

LA COMPETIZIONE

Alla base di tutto c’è la competizione, che ha visto negli ultimi anni l’entrata sul mercato di soggetti, come l’americana Space X, guidata da Elon Musk, in grado di portare in orbita satelliti a costi nettamente inferiori a quelli praticati dall’Europa e da Arianespace, che ha il compito di commercializzare i servizi di lancio dei lanciatori europei (attualmente Ariane 5, Soyuz e Vega).

ARIANE 6

A sovrintendere il progetto Ariane 6 – che avrà due configurazioni, una pensata per i satelliti istituzionali ed una per quelli commerciali – la neo-costituita joint venture paritetica tra Airbus Group e Safran, Airbus Safran Launchers, che dal primo gennaio 2015 si occuperà del programma Ariane 6, che permetterà all’Europa, grazie a costi di lancio decisamente più contenuti rispetto agli attuali, di rimanere competitiva in un settore ritenuto altamente sfidante, come quello dei lanciatori.

UNA SCELTA OBBLIGATA

“Alla ministeriale – ha detto il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston – abbiamo finalmente definito il futuro dei lanciatori europei, che oggi formano un insieme, ma non una famiglia, con costi di lancio troppo elevati, specie per Ariane 5”. La scelta è stata obbligata, dato che la presenza sul mercato di competitori “rischiava di spostare il baricentro dell’attività oltreoceano”, per questo, spiega il presidente, è stato deciso un cambio radicale, incentrato su Vega-C e Ariane 6, che avranno caratteristiche comuni, tra cui un motore unico, il P120. “Solo per i motori – ha detto Battiston – Elv (70% Avio Spazio, 30% Asi) produrrà a Colleferro 36 unità ogni anno. Questo darà competitività alla struttura proposta dall’Esa e permetterà al Vega di diventare centrale per l’intera famiglia dei lanciatori europei”.

COSA CAMBIA NELLA PRODUZIONE

Sulla linea di montaggio di Colleferro vengono prodotti ogni anno 3 motori per il Vega, unitamente ai booster ad involucro metallico di Ariane 5. Verso la fine del prossimo quinquennio si passerà ad una produzione di soli motori P120 a involucro di fibra di carbonio, ma ad un ritmo molto più elevato. Nel frattempo, si darà il via ad attività ad elevato contenuto tecnologico, che porteranno alle evoluzioni del lanciatore, compresi interventi sugli altri stadi.

DUE FILIERE PER DUE LANCIATORI

Per Battiston adesso è importante che Vega ed Elv rimangano fuori dalla joint venture tra Airbus Group e Safran. “Ritengo che l’esistenza di due filiere, una legata ad Ariane 6 ed una al Vega, sia un elemento di stabilità e competitività nel settore spaziale europeo”. A proposito di Avio Spazio, invece, la cui maggioranza è attualmente del fondo Cinven, il presidente ha invece dichiarato: “l’importante è garantire ad Avio Spazio e ad Elv prospettive di crescita, visti i brillanti risultati conseguiti alla ministeriale”. “Chiunque gestirà l’azienda – ha aggiunto -, spero lo faccia nell’interesse nazionale, della competitività del prodotto e della tecnologia italiana nel complesso dell’Agenzia spaziale europea.

Perché Vega è centrale nel futuro dei lanciatori europei. Parla Battiston (Asi)

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