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L’Etiopia ha firmato un memorandum d’intesa con il Somaliland per l’accesso al Mar Rosso in cambio di una partecipazione nell’Ethiopian Airlines. È la vittoria strategica più importante per Abiy Ahmed dopo la fine della guerra civile nella regione del Tigray. Dal 1993, anno dell’indipendenza dell’Eritrea, l’Etiopia non ha accesso al mare. La trasformazione dell’Etiopia da Paese unicamente terrestre a membro del bacino del Mar Rosso ha conseguenze sull’equilibrio di potere nella regione e sulla sicurezza delle rotte indo-mediterranee messe sotto pressione dalle destabilizzazioni prodotte dagli Houthi in queste settimane.

L’intesa tra Etiopia e Somaliland – che si dovrebbe portare dietro possibili futuri riconoscimenti per il Somaliland – ha creato una reazione diretta della Somalia, che l’ha definita “una atto di aggressione”. Il Somaliland si è reso indipendente dalla Somalia più di 30 anni fa, ma non è riconosciuto a livello internazionale. L’Etiopia non ha confermato l’aspetto del riconoscimento (arrivato invece tra le dichiarazioni di Hargheisa). Invece, l’ufficio del primo ministro etiope ha dichiarato di aver firmato quello io MoU “per garantire l’accesso al mare e diversificare il suo accesso ai porti marittimi”, con il consigliere per la Sicurezza nazionale di Abiy Ahmed che ha evocato su X la possibilità dell’apertura di una base militare in leasing.

Il primo ministro somalo, Hamza Abdi Bare, rivolgendosi ai suoi cittadini, ha commentato: “Voglio assicurare loro che siamo impegnati nella difesa del paese. Una parte della nostra terra, del nostro mare e del nostro aria non può essere violata e la difenderò in ogni modo legale”, ha detto in una conferenza stampa frettolosamente organizzata. Il presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamud, ha detto che “nessuno ha il potere di dare via un pezzo di Somalia” e aggiunto: “Somaliland, siete le regioni settentrionali della Somalia. L’Etiopia non ha alcun riconoscimento per voi”. Per Mogadiscio, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e l’Unione africana dovranno discutere la questione.

Nel Corno d’Africa si apre una nuova controversia, che tocca il Mar Rosso e le rotte che legano Europa e Asia. La regione sta diventando estraneamente complessa, area di policrisi che toccano tre continenti e su cui tutte le potenze mondiali si stanno impegnando in forma attiva.

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