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Spamouflage, la campagna di influenza cinese che almeno dal 2017 cerca di promuovere gli interessi di Pechino, ha fatto un salto di qualità. Ora sta utilizzando l’intelligenza artificiale e una rete di account sui social media per amplificare le divisioni nella società americana in vista delle elezioni presidenziali statunitensi di novembre. Degrado urbano, senzatetto, fentanyl, violenza con armi da fuoco e infrastrutture fatiscenti: ecco gli ingredienti della campagna cinese che punta anche a indebolire l’immagine globale degli Stati Uniti. A rivelarlo è un rapporto del centro londinese Institute for Strategic Dialogue.

Uno dei post, pubblicato su X, recitava “Divisioni partitiche americane”, con un’immagine che mostrava il presidente Joe Biden e l’ex presidente Donald Trump che incrociavano aggressivamente lance infuocate e sotto questo testo: “Le lotte intestine aumentano”. Altre immagini mostravano i due affrontarsi, crepe nella Casa Bianca o nella Statua della Libertà, e parole come “guerra civile”, “scontro interno” e “crollo della democrazia americana”.

La campagna non sembra avere preferenze tra i due leader, entrambi dipinti come troppo vecchi per governare (impressione piuttosto diffusa negli Stati Uniti). Tuttavia, Biden è stato il bersaglio di numerose rappresentazioni negative, con i riferimenti ai problemi legali del figlio Hunter Biden e accusa di far uso di droghe. Al contrario, lo “status di antieroe” di Trump “lo sta rendendo inarrestabile”, si legge in alcuni post che possono essere interpretati come lusinghieri.

È la conferma che la polarizzazione americana viene percepita dalla Cina come un’opportunità, a prescindere dai partiti, per creare il senso di una superpotenza incapace di risolvere i suoi problemi interni e in difficoltà anche sulla scena internazionale. Il tutto, anche per spostare l’attenzione dai problemi che affliggono la Cina stessa, a partire da quelli economici.

Lo hanno evidenziato recentemente i ricercatori dello Stern Center for Business and Human Rights della New York University. Nel loro rapporto sui rischi digitali per le elezioni di quest’anno, hanno anche messo in guardia sul fatto che la principale minaccia per le elezioni del 2024 non proviene tanto dai contenuti generati dall’intelligenza artificiale quanto dalla distribuzione di materiale falso, violento e carico di odio. Il documento afferma che tali contenuti sono più diffusi perché numerose piattaforme di social media, tra cui Facebook e YouTube, hanno abbandonato alcuni dei loro impegni passati relativi all’integrità elettorale.

I ricercatori hanno sottolineato il caso di X, affermando che da quando è nelle mani di Elon Musk, cioè da fine 2022, gran parte del gruppo di lavoro della piattaforma dedicato alle elezioni è stato smantellato, i contenuti tossici sono aumentati e altre società di social media hanno usato la volatilità come scusa per abbassare la guardia.

La campagna di influenza cinese Spamouflage si evolve con l’IA

La rete ha iniziato a diffondere immagini e testi generati dall’intelligenza artificiale con protagonisti Biden e Trump. Obiettivo: sfruttare la polarizzazione della società americana in vista delle presidenziali

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