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Ha rotto il silenzio che si era imposto, salvo qualche sortita su ius soli e un paio di selfie con Luxuria, ed in pochi minuti Silvio Berlusconi si è ripreso la scena. Al Quirinale? Amato, ma prima si voti. Salvini? Un leader, meglio, un’opzione. Le tasse? Via quella sulla prima casa. E poi il resto: raddoppiare le pensioni minime, flat tax al 20%, togliere il limite di mille euro nei pagamenti con contante.

Insomma, in 24 ore FI ritrova una apparente centralità, almeno sui media, dopo mesi di appannamento. Anzi, se il test di Emilia e Calabria è andato male è proprio perché non c’era lui, altrimenti sarebbe stato diverso, alla faccia dell’astensione.

Al di là delle energie che il Cav. riversa e prova a infondere ai suoi, le cose non stanno così. Bisogna dirlo, altrimenti ancora una volta il Centro Destra si convincerà di aver risolto i propri problemi salvo poi risvegliarsi a suon di ceffoni elettorali. Perché Berlusconi in realtà non affronta l’unico tema che invece va affrontato: la credibilità.

Non sua, della sua storia, dei risultati che ha ottenuto. Sul passato ognuno può farsi una propria idea. Il problema è la credibilità del Centro Destra per il Futuro. Come può un movimento essere credibile se i suoi dirigenti, quelli per intenderci che vincendo dovrebbero governare la Nazione, non riescono, in assenza del Capo e salvo qualche eccezione, a dare una linea chiara su Europa, immigrazione, matrimoni omosessuali, restando aggrappati ai poteri taumaturgici del Cav.? Come si può lasciare che una classe dirigente, che ha portato il PdL/FI da 15 milioni di voti a meno di 5 milioni in neanche un lustro, continui a essere al vertice del partito senza neppure aver mai chiesto una sola volta “scusa” ai propri sostenitori?

Ecco, le dichiarazioni di Berlusconi si scontrano con questo problema di credibilità. Non con la reale possibilità di far circolare una doppia moneta o con la sempre verde promessa di abbassare le tasse. Ma con l’idea che il Centro Destra sia concretamente capace di farlo. E che piaccia o non piaccia, questa credibilità non la si recupera con una telefonata ai Club o con un casting per giovani. La si recupera giorno per giorno, assumendosi responsabilità, coinvolgendo persone, decidendo assieme ai propri dirigenti, scelti dalla gente, la linea politica, non sulla base di un opportunismo contingente, ma dei Valori e delle esigenze degli Italiani. In una parola, costruendo il Centro Destra.

Un percorso lungo, certo. Un lavoraccio, per dirla tutta. Ma non esiste alternativa, a meno di continuare a risultare non credibili e di prendere ceffoni, finchè rimane qualcuno a darteli.

Il vero problema del centrodestra è la credibilità

Ha rotto il silenzio che si era imposto, salvo qualche sortita su ius soli e un paio di selfie con Luxuria, ed in pochi minuti Silvio Berlusconi si è ripreso la scena. Al Quirinale? Amato, ma prima si voti. Salvini? Un leader, meglio, un'opzione. Le tasse? Via quella sulla prima casa. E poi il resto: raddoppiare le pensioni minime, flat…

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