Skip to main content

La responsabilità civile dei magistrati è legge. Il governo Renzi, a maggioranza Pd, ha realizzato quello che è stato negli ultimi vent’anni un punto fermo programmatico di ogni diversa coalizione di centrodestra. Mai realizzato, nonostante gli infiniti dibattiti, comizi, annunci, rilanci e proclami.

Il provvedimento segue la “rottamazione” dell’art. 18, altro cavallo di ogni battaglia del centrodestra, così come è stato plasmato negli ultimi vent’anni: a immagine e somiglianza di Silvio Berlusconi.
Non può, difatti, negare a Silvio Berlusconi il merito storico (o demerito, secondo alcuni) di aver federato i partiti del centrodestra e con questo trasformato, radicalmente, la politica italiana.

Raccolte le ceneri della Prima repubblica e accompagnata, col fulmine delle elezioni del 1994, nella direzione di una più moderna democrazia, sostanzialmente bipolare.
Al culmine dell’ascesa e della realizzazione del berlusconismo, fenomeno che per molti osservatori è talmente ampio e complesso da risultare addirittura trasversale e riguardare l’intero sistema Italia, il tessuto storico, sociale e politico del Paese era completamente spaccato. Scisso, più che da ideologie o culture politiche, tra chi stesse con Berlusconi e chi contro.

La ricerca da parte degli Italiani di un “uomo forte”, che possa con un colpo di spugna risolvere i mille problemi che ingabbiano il nostro Paese, è antica e ancestrale.
Mussolini, Craxi, Berlusconi, ieri. Oggi, Matteo Renzi.
I nostri padri costituenti, illuminati e consapevoli, soffocarono nella nostra Costituzione il ruolo del governo e soprattutto del suo capo, in favore del Parlamento.

Le conseguenze sono facilmente osservabili oggi, in un Paese stretto e incatenato da mille lacci normativi e burocratici che ne impediscono ogni sviluppo.
Matteo Renzi sta portando avanti, oggi, da sinistra, con coraggio e un pizzico di demagogia, quelle stesse riforme che il Cavaliere non è riuscito a fare da destra. Riforme senza colore, che nell’Occidente post Seconda guerra mondiale hanno fatto ovunque conservatori e riformisti.

Proprio per questo è sostenuto dalla maggioranza degli Italiani, rafforzato alle recenti elezioni europee da una percentuale di voti che non si osservava da sessant’anni. Quanto avversato dalla metà opposta.
Con l’ascesa di un nuovo uomo forte nell’immaginario collettivo si è rinvigorita, coerentemente coi nostri costumi, l’ondata di renzismo dilagante; ma è cresciuta al contempo un’ondata di antirenzismo tra commentatori, editorialisti, intellettuali e politici, da una parte come dall’altra.
Orientando inesorabilmente le linee politiche anche all’interno del centrodestra, tra chi ne è affascinato ammiratore o fiero avversatore.

L’avvento di Matteo Renzi ha così indubbiamente indebolito la figura di Berlusconi, già azzoppata da un micidiale cocktail di debolezza giudiziaria, età anagrafica e demeriti politici, incapace nel suo lustro ventennale di realizzare quelle riforme oggi promesse da chi, per molti aspetti, lo sostituisce.
Berlusconi non è più centrale, quasi un suo riflesso.
Ma si possono ancora facilmente osservare gli strascichi del Berlusconismo, fenomeno che ha completamente plasmato il Paese negli ultimi vent’anni.

A sinistra, c’è ancora chi rimprovera a Matteo Renzi il solo fatto di aver parlato al Cavaliere, di averlo riconosciuto come interlocutore.
E ancora, nell’occasione dell’elezione di Sergio Mattarella al Quirinale, l’imposizione di un nome a Berlusconi è stato l’unico, vero, collante di una coalizione di centrosinistra sino a poche ore prima sull’orlo di un’implosione. Che sarebbe stata, nei fatti, innescata proprio dal flirt mai sopportato col Cavaliere.

Il centrodestra, al contrario, si è completamente sgretolato, perduto ogni riferimento nei valori e negli ideali che l’hanno accompagnato dal dopoguerra; lacerato in tanti, piccoli brandelli legati tra loro da questioni di posizionamento, apparato e potere. Diviso tra chi sostiene ancora il Cavaliere e ne riconosce ancora il leader attuale e futuro e chi al contrario lo ha ormai abbandonato, individuando in Matteo Renzi la figura che può realizzare, pur da sinistra, quelle riforme bandiere da sempre della propria parte politica. O in Matteo Salvini, chi ne può essere vero e degno antagonista.

Il berlusconismo, insomma, si è evoluto nella sua marginalizzazione politica, cedendo inesorabilmente il passo al renzismo ove non riesca più ad estendere le proprie influenze.
È ampio ed esteso il tessuto sociale che si riconosce nei valori liberali, liberaldemocratici, popolari, moderati, ma che non accetta più la figura di Berlusconi come suo leader, come negli anni precedenti.

Una larga fetta di questo popolo smarrito e senza leader ha affidato direttamente il proprio voto a Matteo Renzi, oggi paradossalmente riconosciuto come unico e vero baluardo contro l’atavico “nemico rosso”, al quale si è opposto Berlusconi per vent’anni.
Per il resto, in uno scenario desolatamente vuoto di figure carismatiche, sono le scelte di Matteo Renzi a dettare le linee politiche di una parte politica ormai inesorabilmente spaccata tra chi ne è fedele alleato o cieco oppositore. Definendo, nei fatti, contorni e alleanze, orizzonti e indirizzi politici dell’intero centrodestra.

Chi è il vero leader del centrodestra fra Berlusconi e Renzi?

La responsabilità civile dei magistrati è legge. Il governo Renzi, a maggioranza Pd, ha realizzato quello che è stato negli ultimi vent’anni un punto fermo programmatico di ogni diversa coalizione di centrodestra. Mai realizzato, nonostante gli infiniti dibattiti, comizi, annunci, rilanci e proclami. Il provvedimento segue la "rottamazione" dell’art. 18, altro cavallo di ogni battaglia del centrodestra, così come è…

Inps, ecco i veri numeri del bilancio

Proseguono gli approfondimenti sull'Inps. Il primo si può leggere qui, ecco di seguito la seconda parte. Il "buco" dell'Inps è dovuto alla spesa assistenziale, ufficialmente sottostimata (25-27 miliardi anno) ma potenzialmente oscillante dai 35 ai 70 miliardi anno, rispetto ai 311-323 della spesa totale Inps. No, non stiamo dando i numeri. No, non vogliamo qui mettere in discussione il sistema…

Casa Pound, viaggio tra le sbandate a destra di Salvini

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Giorgio Ponziano apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi. Il tallone d'Achille di Matteo Salvini potrebbe essere Casapound, il gruppo di estrema destra che in qualche modo richiama il vecchio Fronte della gioventù, di missina memoria. Dopo avere flirtato con Gianni Alemanno e Francesco Storace, Casapound ha stretto…

Rai Way, Mediaset e piano Gubitosi. Parla Celli (ex dg Rai)

L'Offerta di Mediaset su Rai Way, ma anche il piano di riorganizzazione di Luigi Gubitosi della governance e dell’informazione. L’ex direttore generale della Rai (dal 1998 al 2001, ai tempi dei governi D’Alema) Pier Luigi Celli guarda con una certa soddisfazione, e qualche perplessità, ai cambiamenti in corso a Viale Mazzini. Alcuni dei quali erano stati messi in agenda proprio…

Jobs Act, vi leggo le carte in tavola di Renzi e Poletti

Dopo le vicende dell’elezione del Capo dello Stato le minoranze del Pd pensavano di poter spostare a sinistra la politica del Governo nelle materie che a loro più interessano, a partire dalla predisposizione dei decreti attuativi del Jobs Act Poletti 2.0. In sostanza, speravano di forzare la mano al premier, per indurlo ad avvalersi, in materia di lavoro, di un’ulteriore maggioranza (in aggiunta…

Perché il dibattito sul futuro del centrodestra ora ci annoia

Il centrodestra è morto. E noi, di gridare “viva il centrodestra”, proprio con ce la sentiamo. Un’intera area politica è stata letteralmente spazzata via da uno tsunami fatto di personalismi, piccole ambizioni e totale assenza di visione. Ci sarebbero bastate le elezioni, come orizzonte, invece anche quello pare essere un “vaste programme”. Per le prossime generazioni, come diceva quello, si…

green jobs temi ambientali

Finanza e clima, un matrimonio promettente?

Dal 2007 è nato un nuovo strumento finanziario che supporta la realizzazione di progetti legati all'ambiente e garantisce interessanti ritorni di investimento. Si tratta dei green bond. I settori interessati sono quelli delle rinnovabili, dell'efficienza energetica e di tutte quelle attività che permettono di contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Le prime emissioni sono state fatte dalla Banca mondiale, ma…

Le Ricerche Patristiche di Michele Pellegrino

In questi tempi terribili per la civiltà occidentale, è di conforto trovare memoria di alcune luminose figure che non persero mai la speranza della rigenerazione e del ritorno alle fonti di un’umanità vissuta nel solco della secolare civilizzazione cristiana, che mai come oggi è in pericolo. Non si tratta di un richiamo clericale o, peggio, di un richiamo alla propaganda…

#forteforteforte che flop

Questa sera sono capitato su Rai Uno e ho voluto vedere il tanto vituperato programma di Raffaella Carrà Forte Forte Forte e devo dire: avevano ragione, davvero un flop. Raffaella è un mito della televisione e dello spettacolo. Un'artista di altri tempi, una star vera. Ma deve capire che non si può eccellere in tutto e questo programma è davvero un flop.…

Luce e gas: come migliorare la concorrenza?

L'11 febbraio si è svolto, nella Sala della Regina presso la Camera dei Deputati, il convegno dal titolo “Distribuzione e vendita, due ruoli decisivi per il lieto fine del mercato elettrico italiano”, promosso dall'I-Com (Istituto per la competitività) e dall'AIGET (Associazione italiana grossisti di energia e trader). L'AIGET è l'associazione di categoria che riunisce in sostanza tutti gli operatori di…

×

Iscriviti alla newsletter