Skip to main content

Ho definito “scellerato sin dalla sua nascita il patto del Nazareno. Un mostruoso accordo a due che intendeva e intende stravolgere la Costituzione su alcune elementi fondamentali e di farlo per le strade impercorribili di un parlamento viziato da nominati, eletti con una legge elettorale incostituzionale.

Cosa stava alla base di quel progetto? L’idea di una legge elettorale super truffa ( premio di maggioranza prima alla coalizione e poi alla lista che avesse ottenuto il 40% del voto) e capilista bloccati. In sostanza: garanzia a Renzi di continuare a governare con gruppi parlamentari fedeli e garanzia a Berlusconi di costruirsi il suo gruppo parlamentare di altrettanti fidati allineati e rigidamente controllati e controllabili.

Tutto sarebbe filato liscio, stante la sin qui debole, sino all’irrilevanza, funzione critica della minoranza interna del PD, e l’acquiescente disponibilità dei cespugli NCD e UDC garantiti da un po’ di capilista scelti dai modesti capetti senza più credibilità. E chi se ne importa se la gente non va più a votare, l’importante conservare la carega e i privilegi della casta degli intoccabili. Si sarebbe approvato l’Italicum e creato il casus belli per andare a votare, magari a Maggio con le regionali, e garantito così : a Renzi la continuità del governo con gruppi parlamentari di suo totale controllo e a Berlusconio di conservare il suo ruolo di capo dell’opposizione prona ai sui interessi e senza più fastidiosi “fittiani” tra le scatole.

Tutto salta per aria non per l’elezione a Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella e la pantomima successiva della presunta denuncia berlusconiana del patto, ma per l’aggravarsi della situazione internazionale in Ucraina e in Libia che rende oggettivamente complicato avviare una crisi parlamentare e conseguente voto anticipato.

I voti ambigui al Senato dei giorni passati ( metà dei berluscones che si danno assenti per ridurre il quorum e garantire l’esecutivo e metà che votano contro il governo) e la permanente “dialettica” o divisione alla “ladri di Pisa” tra i due capigruppo, Brunetta e Romani, al Senato e alla Camera, stanno a dimostrare che quel progetto, seppur momentaneamente in surplace, continua a rimanere all’orizzonte dei due contraenti.

Si comprende meglio così il disperato tentativo di Berlusconi di mettere la museruola all’amico Fitto, decidendo il commissariamento di Forza Italia nella sua regione alla vigilia delle elezioni regionali, con annessa minaccia ai consiglieri uscenti della non ricandidatura se stamane decidessero di partecipare alla prima tappa del tour dei “ricostruttori”, che il giovane leader pugliese ha programmato in varie parti dell’Italia.

Continuando a temere che il patto scellerato del Nazareno possa realizzarsi, mentre seguiamo con amichevole e fiduciosa partecipazione la battaglia avviata da Raffaele Fitto in seno a Forza Italia, attendiamo segnali più forti dalla minoranza del PD; gli eredi di una grande tradizione politica che non può continuare a subire il trasformismo del giovane “Bomba” fiorentino senza pagarne irrimediabilmente lo scotto sul piano politico ed elettorale.

Senza un sussulto delle componenti democratiche alternative al renzismo indistinto e trasformistico e al berlusconismo senza più prospettive, se non quelle del “particulare” personale e aziendale del Cavaliere, l’Italia corre un serio rischio per la tenuta dello stesso sistema .

Ettore Bonalberti
www.alefpopolaritaliani.eu
www.insiemeweb.net
www.don-chisciotte.net

Una lettura maliziosa del patto scellerato

Ho definito “scellerato sin dalla sua nascita il patto del Nazareno. Un mostruoso accordo a due che intendeva e intende stravolgere la Costituzione su alcune elementi fondamentali e di farlo per le strade impercorribili di un parlamento viziato da nominati, eletti con una legge elettorale incostituzionale. Cosa stava alla base di quel progetto? L’idea di una legge elettorale super truffa…

Jobs Act, pregi e difetti dei decreti renziani

"Quant’è bella giovinezza/ che s’en fugge tuttavia/ chi vuol esser lieto, sia/ del doman non v’è certezza". In questi versi sta tutto il pensiero politico di Matteo Renzi, dei giovani spensierati - allevati a nutella e politica - che gli reggono la coda nonché di qualche attempato signore che ha accettato di far parte della squadra, pur avendo esperienza di vita…

Dalla parte di Angela

Furoreggia in questi giorni un’accusa di egemonia Merkeliana sulle vicende ucraine e greche: è una boiata pazzesca! Le crisi recenti consumate in entrambi i due paesi, hanno massacrato ulteriormente un’Europa mediocre terremotata dalla crisi dell’euro. La Germania, che si voglia ammettere o no, alcune riforme fondamentali le ha realizzate - e si vede - ma da come si risolveranno le…

Tutte le mosse di Angela Merkel in Ucraina

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori e dell’autore pubblichiamo l’articolo di Edoardo Narduzzi apparso su MF/Milano Finanza La Cancelliera Angela Merkel ha iniziato ad incassare il bonus della sua lungimirante politica estera. Si è tenuta fuori dall’attacco alla Libia di Gheddafi e non ha partecipato ai bombardamenti di Mosul. Distante anche dal caos siriano, una guerra civile tra sunniti e sciiti ad uso…

Perché Renzi gongola dopo un anno a Palazzo Chigi

Nel primo anniversario della nascita del governo di Matteo Renzi non si sa, francamente, se la parte più importante del suo bilancio riguardi le riforme realizzate, come quella del mercato del lavoro, o solo avviate, come quelle della Costituzione e della legge elettorale, e non invece i guasti che il giovane presidente del Consiglio è riuscito a procurare sul piano…

Jobs Act, ecco pregi e qualche difetto dei decreti attuativi

Pregi, difetti e incertezze. E’ quello che scorge nei decreti attuativi del Jobs Act approvati ieri dal consiglio dei ministri Emmanuele Massagli, presidente del think tank Adapt, l’associazione fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere studi e ricerche su lavoro e relazioni industriali. Massagli è stato in passato anche coordinatore della segreteria tecnica del Ministro del lavoro e delle politiche sociali.  …

Cercasi politica europea contro Isis

Diversi episodi violenti a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi sono connessi da un filo: quello del cosiddetto “Stato Islamico”, cioè un movimento non del tutto coerente né unificato (dunque non uno Stato nel senso proprio del termine) ma certo una minaccia grave e ormai immediata. L’Italia è stata ora direttamente indicata come un bersaglio, proprio dagli organi di comunicazione…

Cosa manca all'Italia per essere un po' più tedesca

Se è vero che il genio italiano ha prodotto idee innovative che hanno cambiato il mondo, allora cosa manca oggi alle imprese italiane per competere ad armi pari con quelle tedesche? Se guardiamo i dati economici, la situazione in Italia sembra oggi più rosea: la Banca d’Italia ha recentemente preannunciato un rialzo delle proprie proiezioni economiche per l’anno in corso…

Da Expo a Qui Foundation. Come fare per non sprecare cibo

Il “Cibo è Vita”, recita la campagna di comunicazione lanciata a novembre scorso da Expo 2015, l’Esposizione Universale che Milano ospiterà dal primo maggio al 31 ottobre 2015, incentrata sul tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". Ma un terzo della produzione mondiale di cibo finisce nella spazzatura (per un valore di 750 miliardi di dollari), 146 chili di cibo per…

Area transatlantica (e molto altro ...)

by Linee strategiche (a narrative of global complexity)   L’impegno del governo italiano è stato costante. Dal 2013, sosteniamo con forza il Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip), l’iniziativa lanciata da Stati Uniti e Unione europea (Ue), per la creazione di un accordo commerciale preferenziale. (Umberto Marengo, AffarInternazionali, http://www.lineestrategiche.org/news/area-transatlantico-di-libero-scambio-ttip-limperativo-dellurgenza-umberto-marengo-affarinternazionali-/) Libia. Senza un piano per riportare la stabilità politica nel paese africano, un attacco…

×

Iscriviti alla newsletter