Skip to main content

Il discorso di papa Francesco al Parlamento europeo costituisce un dono inesauribile per la comunità europea e per ciascuno di noi. Si tratta di un testo di grande spessore antropologico, ma soprattutto teologico. Leggendolo il cuore e la mente corrono veloci verso la grotta di Betlemme, dove il mistero di Dio si è rivelato illuminando la “dignità trascendente dell’uomo”.

La vera novità del Natale da poco celebrato è nascosta nell’aggettivo trascendente con il quale papa Francesco ha voluto qualificare il concetto di dignità. Non basta, infatti, affermare la dignità dell’uomo; oggi è necessario che tale dignità abbia un fondamento trascendente.

L’Europa conosce bene il rapporto trascendente dell’uomo con Dio. Quest’ultimo, tuttavia, col tempo si è trasformato in un mero rapporto trascendentale, riducendosi sempre più a “pura possibilità”, portando l’uomo a perdere ogni contatto con se stesso e con la realtà che lo circonda, divenendo una vera “monade” chiusa in se stessa.

È la solitudine dell’uomo europeo. Ma è anche la solitudine di ciascuno di noi, illusi di poter essere un assoluto, liberi da ogni forma di relazione con gli altri e di poter assoggettare tutto e tutti. Quanta illusione c’è nel nostro cuore e nella nostra mente! Eppure, avvertiamo il grande desiderio di aprirci alla verità del nostro essere, al desiderio di essere qualcuno e non “oggetto di scambio e di smercio”. All’Europa un po’ invecchiata e compressa papa Francesco ha offerto la strada per uscire dalla solitudine: promuovere la dignità trascendente dell’uomo.

È un compito non facile, ma ineludibile per il futuro delle nuove generazioni. È necessario riprendere fiducia consapevoli del grande bagaglio culturale dell’Europa, dei pilastri antropologici già presenti nella vita dei popoli. Non si tratta, dunque, di ricominciare da capo, ma di lasciarci sollecitare dalla nuova realtà storica che apre prospettive nuove per l’uomo europeo. È la stagione di un nuovo protagonismo storico, che inserisce sempre più l’uomo nella costruzione della storia. Dunque, non si tratta di ribadire una dignità dell’uomo astratta e indefinita, vuota di contenuti e abbandonata in balia delle forze dinamiche della società, ma di una dignità trascendente dell’uomo che lo difenda e lo liberi da ogni tentativo di strumentalizzare la sua grandezza.
La dignità dell’uomo è trascendente perché precede ogni forma di riconoscimento storico. È l’uomo in quanto tale la vera sorgente di una società che non è la somma di tanti individui, ma il “noi-tutti”, dove ogni uomo è accolto per quello che è e non per quello che ha. È la cultura dell’incontro e non dello scarto!

Promuovere la dignità trascendente dell’uomo, pertanto, è molto più complesso che in passato. Infatti non è il ritorno alla sua dimensione religiosa, che sempre va promossa e difesa. Ma è la ricerca di un fondamento della socialità che coinvolge l’uomo nella sua integralità, corporea e spirituale, naturale e storica, temporale ed eterna.

L’uomo ha una dignità trascendente che non può più essere pensata come limitata alla sua esperienza religiosa. Essa, infatti, interessa la stessa convivenza umana, la quale può essere funzionale alla sua crescita oppure distruggerla.

Il papa venuto dalla fine del mondo non ricorda all’Europa con nostalgia le sue radici cristiane. Ma richiama all’Europa le sue potenzialità, quella unità tra immanenza e trascendenza che ha animato la sua storia. L’Europa può garantire la dignità trascendente dell’uomo perché ha nella sua storia le premesse dottrinali ed esistenziali per farlo. È questa la via per superare le difficoltà della crisi del 2008, come ha saputo superare lacrisi del 1989. L’Europa non è sola in questa impresa. La Chiesa, che fin dalle origini ha servito i popoli europei, proseguendo nella sua opera evangelizzatrice non impone una cultura o una religiosità. Annuncia che Dio è entrato nella storia per difendere la dignità trascendente dell’uomo, assumendo Lui stesso la causa dell’uomo e offrendo a tutti gli uomini la strada per camminare nell’unità e nella pace: la strada del dono.

Come Lui è un dono gratuito, così lo è ogni uomo che viene all’esistenza. Uscire dalla solitudine significa imparare ad accogliere il dono dell’esistenza altrui, frutto dell’amore e non della programmazione sociale. Quest’ultima, infatti, è la vera fonte della solitudine dell’uomo contemporaneo! L’uomo europeo lo sa e la sperimenta nella sua esistenza concreta. Ma non è l’ultima parola: l’uomo europeo può ripartire perché non è solo, ma perché c’è la comunità cristiana che gli può offrire la chiave interpretativa del suo essere nella storia: il Dio fattosi carne (cf. Gv 1,14).

Ecco come Bergoglio vede l'Europa

Il discorso di papa Francesco al Parlamento europeo costituisce un dono inesauribile per la comunità europea e per ciascuno di noi. Si tratta di un testo di grande spessore antropologico, ma soprattutto teologico. Leggendolo il cuore e la mente corrono veloci verso la grotta di Betlemme, dove il mistero di Dio si è rivelato illuminando la “dignità trascendente dell’uomo”. La…

Le sfide internazionali per l'Italia nel 2015

1. Isis – Dal caos della guerra civile siriana e dall’instabilità politico-settaria che affligge l’Iraq del post-ritiro americano emerge lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante (poi Stato islamico o Daesh). Nei primi mesi dell’anno il gruppo jihadista e sunnita conquista ampie porzioni di territorio a cavallo dei due Stati per estendersi dalla periferia di Aleppo fino ai sobborghi di…

L'economia secondo Papa Francesco

Tre sono i temi più urgenti ed importanti trattati da Francesco nel suo discorso al parlamento europeo che ho avuto l’onore di commentare in diretta per radio. Il primo è fondamento degli altri, è quello del riduzionismo antropologico che ha inaridito le sorgenti di valore dell’Europa. Il secondo è quello del rischio che lo squilibrio di poteri tra aziende più…

Benvenuti alla settimana mozartiana di Salisburgo

Di musica e di arte si può anche vivere. La regione di Salisburgo, che produce sostanzialmente arte (e manifattura di lusso), è cresciuta dal 1995 al 2008 del 4% l’anno rispetto a una media del 2,5% per l’Austria nel suo complesso. Dal 2008 al 2014, nonostante la recessione nell’eurozona, il Pil della regione è cresciuto complessivamente del 16% (oltre il…

Gli uccelli nello spazio

Se aprite un libro di arte moderna, anni 60, e ne scorrete le pagine soffermandovi sulle fotografie, sulle immagini che lo popolano, scoprirete questo. Troverete, in architettura, i risultati di Le Corbusier, di Gropius, di Mies Van der Rohe. Con le forme geometriche, i volumi degli edifici, rigorosamente iper razionalisti, giustapposti. Troverete, nella pittura, il giustapporsi dei colori di Mondrian.…

Addio a Ulrich Beck, teorico della società del rischio

Il 2015 si apre con una bruttissima notizia per la comunità dei sociologi e degli scienziati sociali. Ma oserei dire, più in generale, per tutto il mondo della cultura. All’età di 70 anni è morto il sociologo tedesco Ulrich Beck, teorico della “società del rischio” e uno tra i più importanti pensatori europei contemporanei. Assieme a Pierre Bourdieu, scomparso nel…

Sony Hack, partono le sanzioni di Obama contro la Corea del nord

Nuove tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord. Ma questa volta a scatenare lo scontro non è il programma nucleare ma il cinema. Tutto è cominciato dal cyber-attacco contro la Sony Pictures Entertaiment e il film The Interview prodotto da James Franco; un ritratto ironico del regime di Kim Jong-un e “il Paese più isolato del mondo” e un…

Il meglio della fotografia italiana al Museo di Roma

Basilico, Berengo Gardin, Bossaglia Chiaramonte, Cresci, Ghirri, Guidi, Jemolo, Koch. Non è il titolo di un film di Lina Wertmuller, ma quello di una mostra fotografica allestita nelle sale del Museo di Roma. Un titolo formato dai cognomi di alcuni "giganti" dell'immagine. L'esposizione permette di ammirare un'ottantina di immagini che vanno dagli anni Ottanta al Duemila, rappresentative di alcuni dei più…

@MatteoRenzi, lo stile comunicativo del condannato alla vittoria

Sono stato intervistato da L'Indro sullo stile comunicativo del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. E' stata un'occasione utile per riflettere sullo stile comunicativo del Premier. Ecco cosa penso: Matteo Renzi è un grande comunicatore. Riesce ad arrivare in maniera efficace direttamente agli italiani, saltando spesso l'intermediazione dei media. Il rischio da evitare è di sopravvalutare i vantaggi, pur innegabili, di…

Nuovo anno, per chi vuole riconciliarsi con questo mondo

il nuovo anno è bene iniziato: ho scoperto la sapienza del talmud che spiega il senso alle ingiustizie del mondo: "nessun uomo è totalmente buono o totalmente malvagio. così, i giusti scontano in questo mondo i loro pochi peccati; e gli ingiusti ricevono il premio per i loro pochi meriti. in questo modo, nell'aldilà non ci saranno recriminazioni e proteste, quando…

×

Iscriviti alla newsletter